venerdì 31 maggio 2013

Richiedenti asilo: a volte anni di attesa per ottenere il riconoscimento

I richiedenti asilo del CARA di Bari - Palese vivono una situazione di estremo disagio aggravata dal limbo in cui versano per mesi e per anni prima che venga loro riconosciuto lo status di rifugiato. A moltissimi, inoltre, tale riconoscimento viene negato. La necessità di fornire un indirizzo di residenza da parte di persone che non possono permettersi un affitto, le procedure necessarie per presentare le domande e i tempi ristretti per i ricorsi in caso di diniego (6 mesi che diventano nei fatti 3 mesi o addirittura 2), i tempi per il rilascio del permesso di soggiorno, sono solo alcune delle cause che aggravano la situazione psicologica di persone già provate da esperienze traumatiche e rappresentano un aggravio inutile per l’amministrazione.

I richiedenti asilo chiedono, quindi, alle autorità italiane che a tutti venga concesso al più presto almeno un anno di permesso di soggiorno, che vengano semplificate le procedure per il suo rinnovo e per l’ottenimento del diritto d’asilo. 

Per queste ragioni hanno manifestato il 23 maggio in piazza Umberto I a Bari.

L’emergenza Awá in Brasile raggiunge il più alto organo per i diritti umani

Il più importante organismo americano per i diritti umani ha
ricevuto un'istanza urgente per salvare gli Awá, la tribù più 
minacciata del mondo, dagli invasori illegali. © Survival

La Commissione Inter-Americana per i Diritti Umani (IACHR), il più importante organismo per i diritti umani del continente americano, ha ricevuto un’istanza urgente per salvare la tribù più minacciata del mondo. La segnalazione è stata presentata da Survival International in collaborazione con il CIMI, una Ong brasiliana per i diritti dei popoli indigeni. L’istanza ufficiale chiede alla IACHR di riconoscere il governo brasiliano responsabile della mancata espulsione di centinaia di invasori illegali dalle terre degli Awá costringendolo a rendere conto della sua inerzia. «Gli Awá non sopravvivranno senza la loro terra», si legge nel documento, «lo Stato del Brasile non ha adottato misure efficaci e tempestive per proteggerli dai taglialegna, dagli allevatori e dai coloni che continuano ad invaderli».


Gli Awá sono una delle ultime tribù di cacciatori-raccoglitori nomadi del Brasile e vivono in un’isola di foresta pluviale che sta scomparendo rapidamente: uno dei territori awá è già stato disboscato per oltre il 30%, e i taglialegna si stanno avvicinando sempre più alle comunità. Per vivere, i 450 membri della tribù dipendono dalla foresta. Denunciano che cacciare è diventato sempre più difficile perché la selvaggina sta scomparendo e i cacciatori temono gli attacchi dei taglialegna armati.

Cresce anche la preoccupazione per i circa 100 Awá incontattati, che gli invasori illegali costringono a un fuga perenne. Se la loro foresta sarà distrutta, rischieranno l’estinzione. «Ci sono Indiani incontattati nelle vicinanze  ha raccontato a Survival Tatu, un uomo awá  mio fratello ha visto le loro capanne abbandonate»

I taglialegna li stanno uccidendo? Lasciate vivere gli Indiani incontattati!

Da quando Survival ha lanciato la sua campagna per salvare gli Awá, un anno fa, il Ministro della Giustizia brasiliano ha già ricevuto più di 50.000 lettere. Da allora, il Governo ha dichiarato di aver messo gli Awá tra le sue priorità, ma ben poco è stato fatto. «Il governo brasiliano deve dimostrare che è davvero in grado di proteggere i suoi cittadini più vulnerabili, gli Awá, dai criminali che stanno distruggendo la foresta pluviale» ha dichiarato oggi Stephen Corry, il direttore generale di Survival International. «Se non ha la forza di farlo la nazione più grande del Sud America e una delle economie in più rapida crescita di tutto il mondo – ha concluso il diretto di Survival International – allora tutte le minoranze dovrebbero preoccuparsi. Gli Awá rischiano l’estinzione, il momento per agire è questo». 

L’ultima volta che Survival ha presentato un’istanza alla Commissione Inter-Americana per i Diritti Umani (IACHR) è stato negli anni’80, a sostegno della sua storica campagna per gli Yanomami del Brasile, minacciati dall’invasione di cercatori d’oro. La campagna si concluse con successo, con la demarcazione e la protezione del territorio degli Yanomami.


Leggi un riassunto dei punti principali dell’istanza presentata alla Commissione Inter-Americana per i Diritti Umani (in italiano, PDF, 291kb).

La Commissione Inter-Americana per i Diritti Umani – IACHR è un organo autonomo dell’Organizzazione degli Stati Americani (OAS). La sua missione è promuovere il rispetto e la protezione dei diritti umani nel continente americano


(Survival International)

Mario Borghezio: sospeso dopo le offese alla ministro Cecile Kyenge

Mario Borghezio, europarlamentare Lega Nord - Foto google.com
Mario Borghezio, eurodeputato della Lega e, inverosimilmente, membro della Commissione per le libertà civili è stato sospeso o quantomeno indotto all’autosospensione dal gruppo 'Europa della libertà e della democrazia' di cui l’esponente del Carroccio fa parte. Il gruppo di euroscettici, conservatori e nazionalisti della Efd non ha affatto gradito le espressioni razziste pronunciate dal collega nei confronti della ministra italiana Cecile Kyenge e ne ha chiesto l’espulsione ottenendo, per adesso, la sospensione. Borghezio pertanto non si è affatto «autosospeso» come egli stesso ha dichiarato «per tutelare la Lega e l’Efd» in attesa di fare piena chiarezza sulle sue frasi («lei è una bonga bonga», nominarla «è stata una scelta del cazzo», ndr).  Alla sospensione ha sensibilmente ed enormemente contribuito la petizione che lanciata sul sito Change.org e che ha ottenuto in pochi giorni oltre 130mila firme. 

Lunedì 20 maggio il presidente del Parlamento Martin Schulz in apertura di seduta ha espresso «vergogna» per le dichiarazioni di Borghezio citando la petizione. Quando il giorno successivo siamo stati ricevuti dai capigruppo di socialisti e democratici, popolari, liberali, verdi, comunisti gruppi diversi che, all’unisono, hanno espresso altrettanta vergogna per le affermazioni offensive dell’esponente del Carroccio ai danni del ministro dell’Integrazione Kyenge abbiamo subito pensato che non si trattasse di un incontro rituale, ma di una forte presa di coscienza e di una indignazione vera della gran parte del Parlamento Europeo per le affermazioni del deputato del Carroccio.  

La sospensione di Borghezio dal gruppo Efd è pertanto la vostra e la nostra vittoria: 130mila cittadini che hanno voluto scolpire un concetto: 'fuori il razzismo dal Parlamento europeo'. Questa vittoria dimostra ancora una volta che una petizione non è solo uno strumento simbolico di denuncia ma può cambiare le cose, incidere e condizionare il dibattito di una imponente istituzione come il Parlamento Europeo fino a determinare la sospensione di europarlamentare dal suo gruppo per le sue dichiarazioni offensive.  

È una vittoria che ne chiama altre, che deve indurre ognuno di voi a lanciare le proprie campagne sulsito Change.org. «Perché quando si sogna da soli è solo un sogno  recita una nota massima  ma quando si sogna insieme è la realtà che comincia!».   

(fonte Change.org)

Slavi e albanesi in Puglia: presentata ieri l'ultima fatica di Colafemmina

Da sinistra il prof. Cordasco (Università di Bari); il prof. Musella; il
prof. Ligorio (Società di Storia Patria per la Puglia); il prof. Di Monte
Foto Annarita Mastroserio
"Il maggio" è passato anche quest'anno: con l'incontro di ieri nella sala conferenze della biblioteca civica, l'ottava edizione del Maggio Letterario s'è conclusa. La Messaggi Edizioni, organizzatrice della manifestazione culturale, sta sicuramente già facendo ammenda delle imperfezioni (poche) e contestualmente starà già immaginando la nona edizione. Le letture e le presentazioni alle pendici delle Murge non vanno fortissimo, ma credere nel valore della cultura va al di là degli opportunismi del momento. Intanto l'ultimo volume presentato ieri da un assortito parterre di professori (Cordasco, Ligorio, Musella, Di Monte, con l'ausilio dei prof. Leddomade e Giordano) ha chiuso degnamente questa edizione grazie all'argomento oggetto di studio e soprattutto all'autore del testo, il compianto professor Cesare Colafemmina. L'umile e grande studioso di Acquaviva delle Fonti è stato ricordato dai colleghi e amici presenti (per l'occasione era presente la vedova del professor Colafemmina), non solo per l'opera di ricerca e studio, ma anche per la profonda umanità che lo contraddistingueva. 

'Slavi e Albanesi in Puglia nel XV e XVI secolo', inserito nella collana 'Mirti' della Messaggi Edizione, è un testo che ripercorre la storia delle comunità slave e albanesi nel "tacco d'Italia" quando l'Italia non era neppure una visione solitaria di qualche illuminato. Il tardo Medioevo ha visto fiorire colonie di slavi a Gioia del Colle come e a Lavello (nell'attuale Basilicata); e colonie di slavi e albanesi a Lucera (oggi in provincia di Foggia); albanesi a San Giovanni Rotondo e albanesi e slavi a San Severo (in provincia di Foggia); albanesi e slavi Capitanata (area a nord dell'attuale Puglia); per concludere le pagine con la narrazione storica della presenza degli eretici in Capitanata nel Medioevo.

A condurre il pubblico (poco numeroso, ma sentitamente interessato) tra le viuzze  e chiostri tipici della costruzione urbanistica slava e albanese, tra i balli vorticosi e l'alcool, il professor Benedetto Ligorio (Società di Storia Patria per la Puglia): il contemporaneo Virgilio ha tracciato una linea immaginaria nel tempo che fu, capace di condurre il pubblico dalla Gioia del Colle slava alla Capitanata eretica passando per le colonie albanesi e slave a San Giovanni Rotondo e San Severo. Avvincente periodo storico, troppo spesso dimenticato per far spazio agli studi del filone federiciano, quello tardo medievale riserba, invece, belle scoperte: i chiostri di Gioia del Colle e alcuni toponimi ancora presenti; ma l'identità slava è silenziosamente presente soprattutto nei cognomi: Schiavone, Montenegro, Albanese, giusto per far qualche esempio. La conoscenza della storia del periodo in questione consente, dunque, di poter risalire alle probabili origini di ceppi familiari ancor oggi presenti nei territori che abitiamo. 

Interessante è stata anche "l'avventura" in Capitanata alla scoperta degli eretici: già tra 1600 e 1700 alcuni centri a nord della futura penisola appula si distinguevano per la presenza di comunità originarie dell'altra sponda dell'Adriatico (e vien da sorridere pensando alle diatribe quotidiane sull'integrazione degli immigrati...). Le identità altre portavano con sé non solo usi e costumi differenti dagli autoctoni cattolici, ma anche credi religiosi diversi: musulmani, catari, ebrei, valdesi si mescolavano in terra di Capitanata e a questi faceva da contraltare l'opera degli inquisitori (in particolare francescani e domenicani) che, operosi come formiche, tentavano di convertire e facevano abbattere la scure della condanna di eresia, godendo di un terzo dei beni dell'eretico: quando la religione era anche guadagno netto e non soltanto parola di Dio. 

La storia della Puglia e delle comunità slave e albanesi ivi stanziate nel tardo Medioevo redatta dal professor Cesare Colafemmina regala al lettore un'organica raccolta di sette saggi, che anziché saziare l'interesse, ne ingolosiscono la voglia all'approfondimento. 

Aspettando la prossima primavera e il Maggio Letterario 2014. 

31.05.2013
Vito Stano

giovedì 30 maggio 2013

Slavi e Albanesi in Puglia nel XV-XVI secolo: ultimo incontro del Maggio

Stasera ultimo appuntamento con l'edizione 2013 del Maggio Letterario, organizzato dalla casa editrice Messaggi Edizioni. L'incontro si svolgerà presso la sala conferenze della biblioteca civica Armando Perotti alle 18,00. L'ultimo volume che sarà presentato sarà 'Slavi e Albanesi in Puglia nel XV e XVI secolo' di Cesare Colafemmina, inserito nella collana 'Mirti' della Messaggi Edizioni. Sul tema interverranno il professor Pasquale Cordasco (Università di Bari) e il professor Benedetto Ligorio (Società di Storia Patria per la Puglia). 

Il Maggio Letterario, organizzato dalla casa editrice cassanese Messaggi Edizioni, in collaborazione con l’associazione Amici della Biblioteca, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cassano delle Murge, l’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, i Presidi del Libro di Cassano delle Murge, ha visto quest’anno il coinvolgimento anche del Liceo Leonardo-Platone e dell’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani). 

«'Slavi e Albanesi in Puglia nel XV e XVI secolo' è un volume postumo in cui vedono la luce sette saggi sulle colonie slave e albanesi di Puglia che, però, ripetutamente forniscono dati originali sulla storia religiosa, economica, sociale e culturale dell’intera regione. Si tratta – precisa nel comunicato la Messaggi Edizioni  di una silloge che ha il pregio di mettere a disposizione degli studiosi alcuni lavori che rivestono un indubbio interesse su una delle pagine meno conosciute della storia della Puglia medievale.   

Anche a questo proposito, dunque, Cesare Colafemmina ha sperimentato nuovi percorsi e ha dissodato il terreno per nuove ricerche. E questa constatazione – conclude l'organizzatore – acuisce l’amarezza del ricordo di un uomo e di uno studioso raro e prezioso, dedito in maniera assoluta al lavoro, animato da una sempre rinnovata passione per la ricerca. L’opera, che era rimasta in attesa della introduzione dell’autore, è stata completata con la prefazione del pro. Pasquale Cordasco».

30.05.2013
V.S.

mercoledì 29 maggio 2013

Sicurezza stradale: sabato manifestazione al Liceo Leonardo-Platone

Giornata in ricordo delle vittime della strada ‘Gli angeli della strada’ presso il liceo Leonardo Platone di Cassano delle Murge.

Sabato dal 9,30 al 12,30 il Comune di Cassano delle Murge (Assessorati alla viabilità e Sicurezza stradale, Cultura e Gioventù, Istruzione pubblica) con la collaborazione della Polizia Municipale, l'associazione Pubblica Assistenza di Cassano delle Murge, i Vigili del fuoco e il 118 e con il validissimo supporto del Liceo Leonardo Platone e delle famiglie delle vittime invita tutti a partecipare alla manifestazione in programma per sabato 1 giugno presso il liceo Leonardo Platone di Cassano delle Murge.

Programma manifestazione: ore 9,30 presso l’auditorium convegno dibattito si terrà la manifestazione, interverranno la dirigente scolastica del Liceo Leonardo-Platone Tina Gesmundo; la sindaco di Cassano delle Murge Maria Pia Di Medio; l'assessore comunale alla Sicurezza stradale Angelo Giustino; l'assessore alla Gioventù Pierpaola Sapienza; il dottor Gaetano Dipietro responsabile centrale operativa s.e.t. 118 prov. Bari e BAT; il maggiore De Benedictis Luigi, comandante della Polizia Municipale di Cassano delle Murge; la dottoressa Loredana Caporusso, psicologia dell'Emergenza e Psicologia Viaria; modera la professoressa Irene Cavalli.

Interverranno inoltre familiari e studenti; sarà proiettato un video di sensibilizzazione e video ricordo; è in programma la premiazione per la 'Migliore locandina digitale - Gli Angeli della strada'; e alle 11,00, presso il piazzale  del Liceo è programmata una dimostrazione con l'etilometro ed esercitazione/simulazione incidente stradale in collaborazione con VVFF, Polizia Municipale e Pubblica Assistenza Cassano delle Murge.

'EndoCina. Vivere da migranti in una città del Sud': giovedì 30 a Bari

Domani, giovedì 30 maggio, a Bari dalle 15,30 alle 18,30 presso il Dipartimento di Scienze Politiche aula XVIII, palazzo 'Del Prete'  in  piazza Cesare Battisti, 1 è in programma la proiezione del docu-film 'Leonardo' (Italia, 2008) di Paolo De Falco.

A margine della proiezione, ne discuteranno con il regista, i docenti e gli studenti dei corsi di 'Sociologia dei processi culturali e comunicativi' e di 'Socializzazione, culture e marginalità' del Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli Studi 'Aldo Moro' di Bari. 

Sinossi
Bari, 2008. Un mese nella vita di alcuni cinesi, sospeso tra il capodanno italiano e il capodanno cinese. Una donna che ha perso il marito rinchiuso nel Centro Temporaneo d’Accoglienza, due musicisti concentrati e romantici che studiano nel conservatorio e attraversano la città con il loro sguardo sensibile, un gruppo di ragazzi che prova uno spettacolo nella Chiesa Evengelica, un bambino bello e osservatore, una giornalista che cerca di far conoscere la cultura cinese in Italia, una coppia mista in attesa della nascita di Leonardo e decisa a organizzare un capodanno multietnico nella scuola dove insegna. Intorno a loro una città del sud, un vecchio barbiere e un giovane sociologo, due rappresentanti locali piuttosto significativi che osservano e traggono conclusioni un po’ diverse sulla comunità cinese

Puglia in Palestina: domenica 2 giugno iniziativa a Gioia del Colle

Domenica 2 giugno alle 18,30 si terrà presso il Chiostro comunale di Gioia del Colle l'iniziativa ‘Puglia in Palestina’. La serata, organizzata da Kenda onlus, dal circolo Arci Lebowski e dal Comune di Gioia del Colle, in collaborazione con il Centro interculturale ‘Incontrarsi a... sud’, il Centro Studi Erasmo, Primavera Gioia, l'associazione Ombre e il presidio ‘Donato Boscia’ della rete di Libera di Gioia del Colle, ha lo scopo di presentare quanto sta accadendo al popolo palestinese ed in particolare descrivere la situazione ad est di Gerusalemme, un'area particolarmente colpita dalla costruzione del muro, dai check point, dall'espansione degli insediamenti israeliani e dal mancato accesso ai diritti umani fondamentali.

All'incontro parteciperà il dott. Azmi Abukhalil, direttore del Distretto Sanitario di Gerusalemme per il Ministero della Sanità palestinese, che ci descriverà come le restrizioni imposte dal governo israeliano impattano sull'accesso alla salute per la popolazione palestinese.

Sarà anche un'occasione per presentare il lavoro che Kenda onlus sta svolgendo in quei territori, attraverso iniziative di pace e progetti di cooperazione internazionale finalizzati al miglioramento delle condizioni socio-sanitarie in Palestina. Un momento per raccontare alcune storie di solidarietà e cooperazione tra la Puglia e la Palestina.

Per informazioni:
Kenda onlus
www.kenda.it
kenda.info@gmail.com

martedì 28 maggio 2013

Storie di ordinaria violenza: a Barletta maestra d’asilo maltratta gli alunni

Foto google.com
Storie di ordinaria follia: le violenze alle quali stiamo poco alla volta abituandoci sono ormai divenute numerosissime e diversificate: l'uccisione di Fabiana ha suscitato tanto scalpore quanto rabbia; come è possibile uccidere a coltellate la tua ragazza e poi cospargerla di liquido infiammabile e bruciarla, seppur ferita gravemente, ancora viva, come lo stesso giovane omicida ha confessato lucidamente agli inquirenti?

Devo ammettere che questa volta ho pensato e condiviso un pensiero atroce, differente da quello della mamma di Fabiana, la quale ha anche espresso amorevole conforto all'assassino di sua figlia: io questa volta ho detto che occorrerebbe una deroga alla normativa penale per dar modo di eseguire una sentenza di morte nei confronti di questo ragazzo: se ne avessi il legale potere io il fidanzatino-assassino lo ucciderei dopo averlo torturato a dovere. Forse non servirebbe a nulla, non credo nella funzione pedagogica della violenza, ma almeno placherebbe la rabbia che cresce ad ogni donna, bambino o diversabile abusato, violato, ucciso. 

In questo mare magnum di violenza ed emulazioni a catena di gesti inconsulti, un'altra notizia al mattino riempie la casella di posta elettronica: «i carabinieri di Barletta – fanno sapere dal Comando Provinciale dei Carabinieri – nella serata di ieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) presso il Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica, con la quale è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di una maestra di una scuola per l’infanzia di Barletta, gravemente indiziata di maltrattamenti aggravati verso i bambini di una classe a lei affidata». 

Una maestra ripresa dalle telecamere, disposte da chi ha condotto le indagini, a usare violenza sui piccoli utenti della scuola per l'infanzia: accertate le violenze la donna è stata arrestata e posta agli arresti in casa. Di questa maestra e ipotetica molestatrice di bambini cosa ne facciamo adesso? Magari tra qualche mese o settimana ritorna a fare lo stesso lavoro come se nulla fosse? 

Non ho risposte. Non le cerco.

28.05.2013
Vito Stano    

domenica 26 maggio 2013

Alicante vitigno girovago: dalla Penisola iberica al "piede d'Italia"

Calabria - Foto google.com
Il vitigno è originario della Spagna, proviene dall'omonima città di Alicante affacciata sul Mediterraneo nella regione di Valencia, dove viene coltivato ed è tuttora uno dei vini più popolari della Penisola iberica.

Questo vitigno compare molto probabilmente prima in Sardegna, all'inizio della dominazione spagnola sull'isola, dove è presente ancora oggi con il nome di Cannonau e poi si diffonde in tutta l'Italia meridionale. Dopo qualche tempo, nel XV secolo, al tempo dei presidi la pianta viene portata nei pressi di Grosseto dove è coltivata ancora oggi con grande successo.

L'Alicante produce un'uva a bacca nera, è un ottimo vino rosso molto alcolico, ma vengono prodotte anche versioni in rosato di gradazione minore. Questo fantastico vitigno viaggiatore prende nomi diversi nelle varie regioni in cui è coltivato: ad esempio in Sardegna diventa Cannonau, nelle Marche Vernaccia di Serrapetrona o Vernaccia Nera, in Francia Grenache, il quale è il componente maggiore dello Chateau neuf du pape, in Friuli diviene il Tocai Rosso.

Da sempre un vino di intenso colore rosso rubino con sfumature di granato con l'evoluzione, il vino è di corpo, grazie alla sua buona struttura e il suo intenso bouquet si possono creare accostamenti con preparazioni anche molto decise, come per esempio carni arrosto, cinghiale in umido, il tutto speziato e accompagnato con formaggi della tradizione dal gusto inconfondibile di Calabria.

Un vitigno autoctono della regione del peperoncino, che ci parla di storia e soprattutto di dominazioni e cambi di potere, gli spagnoli portarono con se armi, ma anche tradizione culinaria e ottima uva, come l'Alicante, e soprattutto una cultura che nel corso degli anni si è fusa in gran parte con quella del Meridione d'Italia.

26.05.2013
Giulio Stano
(sommelier Ais Puglia)

Un pasto senza vino è come un giorno senza sole.


Anthelme Brillat-Savarin (1755 - 1826)

sabato 25 maggio 2013

Stop all'impianto di pali eolici nella Riserva dei Laghi di Conversano

La Regione Puglia rigetta l'istanza della società Erg Eolica Italia. Plauso del WWF Puglia. È ufficiale: il parco eolico nella Riserva dei Laghi di Conversano (Bari) non si farà. Lo rende noto la stessa Regione Puglia, nel Bollettino Ufficiale 55 del 18 aprile 2013. Il progetto prevedeva l'installazione di impianti eolici in un'area ricadente all'interno dei Comuni di Conversano, Turi, Putignano, zona a forte valenza paesaggistica e naturalistica.

«È opportuno evidenziare che gli impianti sarebbero stati realizzati a poche centinaia di metri dal SIC Laghi di Conversano, Riserva Naturale Orientata Regionale laghi di Conversano e Gravina di Monsignore, nonché Riserva Erpetologica dei Laghi di Conversano – dichiara Leonardo Lorusso, presidente del WWF Puglia  . Inoltre, nelle aree buffer e/o esterne al perimetro dei sunnominati SIC e RNOR è presente un territorio che rappresenta fondamentale rete ecologica per le peculiarità naturalistiche presenti nelle aree protette».

Cronistoria
Per comprendere le dinamiche della questione occorre risalire a quando il TAR Puglia-sede Bari (sentenza n. 928/2011) annulla la decisione dell'Ufficio Programmazione politiche energetiche VIA-VAS  della Regione Puglia che, con determinazione dirigenziale n. 180/2010, esprimeva parere sfavorevole di VIA all'impianto eolico voluto dalla società Erg Eolica Italia. Il 19 febbraio scorso la società chiede al Consiglio di Stato la sospensione dell'istruttoria di riesame del progetto nonché la riforma della sentenza del TAR Puglia n. 928/2011. La Regione dà allora avvio al procedimento di riesame della determinazione annullata, coinvolgendo le Amministrazioni interessate, fra cui lo stesso Comune di Conversano. Il 28 febbraio 2013 il Comitato VIA della Regione esprime proprio parere negativo rispetto al progetto. È il 12 marzo quando il Consiglio di Stato, con ordinanza n. 898/2013, respinge l'istanza cautelare della società (parere negativo assunto con Determina del dirigente dell’Ufficio Programmazione politiche energetiche VIA-VAS della Regione Puglia nr. 68 del 13 marzo scorso.

Il parere del WWF
«Nella succitata Determinazione n.180/2010 precisa ancora il presidente del WWF Puglia  sono contenute argomentazioni che si condividono in toto e che si ritengono motivazioni valide e contingenti al fine di evitare l'installazione dei proposti impianti eolici». 

In particolare l'associazione ambientalista tiene a ribadire il danno che, iniziative di questo genere, avrebbero apportato per impatto sia visivo che paesaggistico, ma anche su flora, fauna ed interi ecosistemi.

Il WWF da tempo si impegna per la conservazione del rospo smeraldino nella Riserva dei Laghi di Conversano, e per altre preziose popolazioni di erpetofauna, ornitofauna e avifauna. Inoltre, lo stesso territorio, ospita culture agricole di alta qualità: si pensi alla produzione della denominazione di origine controllata dell'Olio extravergine di oliva 'Terra di Bari', piuttosto che all'Indicazione Geografica Protetta 'Uva di Puglia' o alla 'Ciliegia di Terra di Bari'.

venerdì 24 maggio 2013

Sanità e potere politico: a Gioia del Colle secondo 'dialogo impegnato'

«La morte in tenera età del senatore Giulio Andreotti ha scosso un po' tutti, – hanno scritto gli organizzatori dell'evento su facebook.com , riportando auge cupe e dense nubi sul problema dell'immortalità dell'anima, passate in secondo piano per via di questo rassicurante governo di larghe intese e per il secondo scudetto consecutivo della Juventus. Ossessionati da questi cattivi pensieri, abbiamo deciso di seguire alla lettera il consueto topos che accompagna le non indimenticabili conversazioni con parenti, amici e conoscenti di questo pazzo mondo, ovvero il drastico e risolutivo 'pensa alla salute, talvolta sostituito dal comunque efficace 'basta che stiamo bene'». 

Ebbene stasera a proposito di salute e potere alle 18,00, ora italiana,  un gruppo molto nutrito (anche dal punto culinario) darà vita al secondo appuntamento di 'Dialoghi tra un impegnato e un non so'. L'evento si svolgerà, tra circa un'ora (tenendo presente il consueto ritardo accademico...) presso il Chiostro del Comune di Gioia del Colle; l'incontro è stato immaginato e organizzato dal circolo Arci Lebowski e dal gruppo della Prima Vera Gioia, con il patrocinio dell'Ente comunale e con la preziosa partecipazione della libreria La Librellula. 

Gli ospiti dalla cui ricerca scaturirà la scintilla del dialogo saranno Alessandro Lattarulo e Onofrio Romano, entrambi docenti presso l'Università degli Studi di Bari e autori del libro inchiesta 'In odore di sanità, la governance della salute in Puglia'.

24.05.2013
Vito Stano

«La bellezza ci salverà»: Francesca De Santis e la fotografia subliminale

Da sinistra il direttore del Museo delle Fotografia del Politecnico di Bari
Pio Meledandri e la fotografa Francesca De Santis - Foto © Rosaria Pas
La promessa è stata mantenuta: Francesca De Santis giovane fotografa pugliese ha graziato gli allievi e il pubblico del Museo della Fotografia con una lezione (molto ben fatta) sulla 'fotografia subliminale'. Mi scuserete se insisto con il gioco di parole 'promessa-promossa', ma non potrei fare-scrivere altrimenti, poiché l'idea di poter realizzare il salto creativo-intellettuale passando da una parte all'altra della cattedra dei relatori è cosa importante, molto importante. In particolar modo in questo periodo di estrema sfiducia nel futuro e in questo bagno di retorica al quale siamo sottoposti (noi giovani...) quotidianamente in tutti i settori della vita professionale italiana. 

La lezione di ieri è stata a dir poco interessante: l'analisi compiuta da Francesca De Santis ha spaziato in lungo e in largo dalla psicologia alle regole del marketing, analizzando l'opera fotografica, specialmente quella di moda e pubblicitaria e con esse i grandi nomi di autori che hanno con le proprie immagini "fatto" un marchio: a questo proposito più volte è stato citato l'esempio Oliviero Toscani e l'identificazione avvenuta con il marchio Benetton. 

Ciò che ha colpito della conferenza di ieri, oltre alla sicurezza e alla chiarezza espositiva della 'giovane' De Santis, è stato lo svelamento dei "trucchi" che la fotografia subliminale nasconde: «la bellezza salverà il mondo», ha detto Francesca De Santis; personalmente me lo auguro, visto che la lezione di ieri ha sciolto i pregiudizi di molti (i miei certamente, vista l'assonanza con il concetto alla base del film 'Il diavolo veste Prada') su come e quanto il mondo della moda e quello della pubblicità non siano affatto frivolezze, ma universi complessi che entrano ed escono da mondi dall'etichetta intellettuale e accademica riconosciuta. 

La moda pesca a strascico nel mare della società nel suo complesso, tanto quanto semina le piante dalle quali cadranno nuovi frutti: racconta un accaduto e scrive nuove narrazioni. 

24.05.2013
Vito Stano 

Dalla canzone al romanzo distopico: Daniele Di Maglie a Sammichele

Con la cultura non si mangia, concordo solo in parte: il momento di crisi economica nel quale siamo stati scaraventati ha prodotto come effetto collaterale il taglio dei finanziamenti a tutti quei settori ritenuti, a torto, 'di svago' o culturali in senso stretto, per concentrare magari le scarse risorse in attività immediatamente produttive. Dunque ammesso che di cultura non ci si riempie il ventre, è vero pure che senza cultura saremmo pari soltanto alla vacche (e mi scuseranno le povere bestie ruminanti). Questo assioma è vero nella misura in cui giovani e meno giovani nel periodo di crisi cosmica (per non ripetere la solita solfa...) decidono di fare qualcosa e quel qualcosa si chiama cultura:  incontri come quello in programma domani a Sammichele di Bari alle 19,00, durante il quale il giornalista ambientale Vito Stano (che sarei io) cercherà di comprendere le ragioni che spingono un cantautore in esilio dalla jonica Tares a scrivere canzoni, racconti e da ultimo anche un romanzo: 'La ballata dei raminghi adirati' (Grillo Editore).

L'autore (e cantautore), al secolo Daniele Di Maglie, tratteggia un mondo alla deriva tra realtà e paradosso: distopia, appunto. Quel che alcune centinaia di anni fa alcuni filosofi immaginarono di fare, oggi Di Maglie lo fa all'incontrario: immagina mondi irriconoscibili e indesiderati.

Questo incontro con l'autore, come le organizzatrici Irene Ciccarelli e Carmela Marinelli hanno precisato nella descrizione dell'evento, sono volti alla promozione e alla conoscenza del pensiero attraverso una tavola rotonda tra autori, relatori e lettori, per riscoprire insieme il bello della lettura. 

E se proprio la lettura e il confronto non sazieranno i voraci appetiti del pubblico, da un'indiscrezione pare che tutto finirà a tarallucci e vino. La cultura non si mangia, i taralli si.

23.05.2013
Vito Stano

giovedì 23 maggio 2013

Fotografia e comunicazione subliminale: Francesca De Santis al Museo

Domani è la giornata della promessa, anzi no; domani è la giornata della promossa: Francesca De Santis, giovane (almeno anagraficamente) fotografa pugliese da felice scoperta s'è trasformata in serena certezza. Il Museo della Fotografia del Politecnico di Bari domani, giovedì 23 alle 17,30, presso la sala conferenze del Palazzo del Politecnico  in via Giovanni Amendola n. 126/B  a Bari ha organizzato un incontro dal tema attualissimo: 'Fotografia e comunicazione subliminale'. Sono previsti gli interventi di Pio Meledandri, direttore del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari, e Amalia Di Lanno, manager culturale.

Un percorso non consueto quello che ha condotto Francesca De Santis a intraprendere la professione di fotografo. La formazione scientifica, acquisita durante gli anni di studio in Fisica, diverrà il punto di partenza che la porterà alla consapevolezza di voler approfondire tematiche legate alla sensibilità umana o, nel suo caso, alla fotosensibilità.

La particolare attrazione e attenzione per la fotografia legata alla pubblicità, alla moda, agli eventi conducono Francesca De Santis allo studio e l’approfondimento dei linguaggi multimediali. L’attenzione alle nuove modalità espressive contemporanee e alla comunicazione visiva dei new media sollecitano in lei la proposta di affrontare un argomento quanto mai attuale, ovvero il rapporto tra fotografia e comunicazione subliminale. Cosa si intende per comunicazione subliminale? Su cosa fa leva il messaggio recepito sub-limen? Quale rapporto intercorre tra arte, fotografia e pubblicità? L’advertising, in riferimento al testo di Vance Packard, è realmente il mondo dei 'persuasori occulti'? 

Queste, e altre ancora, le riflessioni a cui Francesca De Santis condurrà il pubblico attraverso una disamina che dalla semplice definizione di comunicazione subliminale e, percorrendo la storia del linguaggio visivo, giungerà a considerare l’influenza intima e il potere persuasivo delle immagini. L’argomento sarà corredato da una videoproiezione di opere di autori che hanno, in differenti contesti e modalità operative, trasmesso messaggi subliminali.

Il tema dell’incontro di Francesca De Santis si presenta come una proposta a ragionare maggiormente sulla profonda capacità comunicativa del mezzo fotografico, sul valore etico ed estetico del linguaggio visivo e, soprattutto, sulla forza persuasiva e subliminale dell’arte e della pubblicità.

22.05.2013
Vito Stano

«In principio… è la relazione»: domani quarto appuntamento col Maggio

Domani, giovedì 23 maggio alle 18,00, quarto appuntamento col Maggio Letterario 2013, nella sala conferenze della Biblioteca A. Perotti. Quarto appuntamento della rassegna, ma prima serata d’apertura per le nuove pubblicazioni della Messaggi Edizioni: ospite della serata sarà, infatti, Giovanna Rossella Schirone che presenta la sua ultima pubblicazione: ‘In principio… è la relazione. La natura dialogica dell’uomo tra identità e diversità in Martin Buber’, un volume fresco di stampa, inserito nella collana “Mirti” della casa editrice cassanese, collana fondata dal compianto prof. Cesare Colafemmina. Sul tema interverrà il professor Gionathan Curci, docente universitario a Ginevra, nonché ricercatore in Storia del pensiero ebraico presso l’Accademia Abravanel, autore della prefazione dell’opera insieme a Scialom Bahbout, rabbino capo di Napoli e del Meridione d’Italia, fondatore dell’Accademia Abravanel.

Il Maggio Letterario, organizzato dalla casa editrice cassanese Messaggi Edizioni, in collaborazione con l’associazione ‘Amici della Biblioteca’, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cassano, l’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, i Presidi del Libro di Cassano, ha visto quest’anno il coinvolgimento anche del Liceo Leonardo-Platone e dell’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani).


‘In principio… è la relazione. La natura dialogica dell’uomo tra identità e diversità in Martin Buber’ è un saggio filosofico in cui la Schirone descrive le tendenze filosofiche di Martin Buber in quanto “filosofo ebreo” per antonomasia. Buber rappresenta infatti l’ebraismo in costante dialogo con il mondo esterno. Egli sfidò le difficoltà di mediare linguisticamente e concettualmente una serie di insegnamenti che altrimenti sarebbero rimasti ermetici per chi è lontano dalla semiologia biblica e dall’ermeneutica della Qabbalah. 

mercoledì 22 maggio 2013

Nuovo Manifesto dell'Acqua e dei Beni Comuni: «no al furto della vita»

Professor Riccardo Petrella - Foto Archivio Vito Stano © 2013
Dopo i saluti istituzionali dei rappresentanti dei Dipartimenti coinvolti, Margherita Ciervo referente del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune ha inquadrato la vicenda referendaria e ha gettato le basi all’intervento del professor Petrelladell’Università di Locarno, promotore ed estensore del Nuovo Manifesto dell’Acqua e dei Beni Comuni abbozzato dal professor Riccardo Petrella.

A dieci anni dalla presentazione del primo Manifesto dell’Acqua e dopo la lunga battaglia ancora in corso per il riconoscimento a livello politico e normativo della volontà popolare, Petrella con i dodici principi base pone le premesse per una nuova strategia di lotta avversa a quei  ladri di futuro enunciati nel Nuovo Manifesto.

Dunque i dodici principi ispiratori del Nuovo Manifesto ABC sono: il principio della vita, cioè il diritto all’esistenza; il principio dell’umanità ovvero il riconoscimento dell’umanità quale soggetto giuridico e politico portatore di diritti e doveri; il principio dell’abitare, la Terra che è la casa degli esseri umani; il principio dei beni comuni, che pensa all’uomo come curatore dei beni comuni e non come predatore; il principio dell’integrità della vita, ovvero il riconoscimento paritario delle altre specie viventi; il principio del diritto all’acqua, riconosce a l’umanità tutta l’accesso all’acqua potabile; il principio dell’acqua ‘res pubblica’, che prevede che l’acqua non è una merce nè un bene di consumo; il principio di responsabilità pubblica, prevede un governo mondiale dell’acqua; il principio di pubblicità del governo dei beni comuni, cioè la negazione della gestione dell’acqua a organismi privati; il principio del finanziamento pubblico dei costi dei diritti umani, ovvero la garanzia dell’accesso all’acqua a prescindere dalla situazione economica di ognuno, l’acqua non ha prezzo poiché è vita; il principio della democrazia, questo prevede la partecipazione dei cittadini di tutti i Paesi ai vari livelli decisionali e di controllo sulla corretta gestione dell’acqua; e in ultimo il principio della pace, poiché per l’acqua si stanno già programmando ‘le guerre dell’acqua’ è necessario cambiare modo d’intendere il bene vitale per eccellenza.

Gli obiettivi generali che il Nuovo Manifesto enuncia sono sei: mobilitare l’opinione pubblica contro il furto della vita e del futuro, rappresentato dalla mercificazione dell’acqua, dalla finanziarizzazione/monetizzazione e dalla privatizzazione dei beni comuni; il secondo obiettivo è mettere fuori legge i fattori strutturali che sono all’origine dei processi d’impoverimento del mondo; il terzo obiettivo è quello di promuovere un’architettura politico-istituzionale e sociale mondiale fondata sui beni comuni al servizio di tutta l’umanità; il quarto obiettivo è quello di dare vita a tutti i livelli a forme di programmazione adatte al governo dei nessi tra acqua, agricoltura, alimentazione, salute, energia e casa; il quinto obiettivo è quello di mettere la città al centro del vivere insieme sociale; il sesto e ultimo obiettivo del Nuovo Manifesto è quello di creare le condizioni per un vero governo mondiale dell’acqua.  


Tra principi ispiratori e obiettivi generali, il Nuovo Manifesto dell’Acqua e dei Beni Comuni traccia un percorso di lotta civile che ricalca la strada già fatta fino ad oggi dai movimenti e pone le basi per una diffusione capillare di un nuovo approccio culturale e politico. 

22.05.2013
Vito Stano