Professor Riccardo Petrella - Foto Archivio Vito Stano © 2013 |
Dopo i saluti istituzionali
dei rappresentanti dei Dipartimenti coinvolti, Margherita Ciervo referente del
Comitato Pugliese Acqua Bene Comune ha inquadrato la vicenda referendaria e ha
gettato le basi all’intervento del professor Petrella, dell’Università di Locarno, promotore ed estensore del Nuovo Manifesto dell’Acqua e dei Beni Comuni abbozzato dal professor Riccardo Petrella.
A dieci anni dalla
presentazione del primo Manifesto dell’Acqua e dopo la lunga battaglia ancora
in corso per il riconoscimento a livello politico e normativo della volontà
popolare, Petrella con i dodici principi base pone le premesse per una nuova
strategia di lotta avversa a quei ladri
di futuro enunciati nel Nuovo Manifesto.
Dunque i dodici principi
ispiratori del Nuovo Manifesto ABC sono: il principio della vita, cioè il
diritto all’esistenza; il principio dell’umanità ovvero il riconoscimento
dell’umanità quale soggetto giuridico e politico portatore di diritti e doveri;
il principio dell’abitare, la Terra che è la casa degli esseri umani; il
principio dei beni comuni, che pensa all’uomo come curatore dei beni comuni e
non come predatore; il principio dell’integrità della vita, ovvero il
riconoscimento paritario delle altre specie viventi; il principio del diritto
all’acqua, riconosce a l’umanità tutta l’accesso all’acqua potabile; il
principio dell’acqua ‘res pubblica’, che prevede che l’acqua non è una merce nè
un bene di consumo; il principio di responsabilità pubblica, prevede un governo
mondiale dell’acqua; il principio di pubblicità del governo dei beni comuni,
cioè la negazione della gestione dell’acqua a organismi privati; il principio del
finanziamento pubblico dei costi dei diritti umani, ovvero la garanzia
dell’accesso all’acqua a prescindere dalla situazione economica di ognuno,
l’acqua non ha prezzo poiché è vita; il principio della democrazia, questo
prevede la partecipazione dei cittadini di tutti i Paesi ai vari livelli
decisionali e di controllo sulla corretta gestione dell’acqua; e in ultimo il
principio della pace, poiché per l’acqua si stanno già programmando ‘le guerre
dell’acqua’ è necessario cambiare modo d’intendere il bene vitale per
eccellenza.
Gli obiettivi generali che
il Nuovo Manifesto enuncia sono sei: mobilitare l’opinione pubblica contro il
furto della vita e del futuro, rappresentato dalla mercificazione dell’acqua,
dalla finanziarizzazione/monetizzazione e dalla privatizzazione dei beni
comuni; il secondo obiettivo è mettere fuori legge i fattori strutturali che
sono all’origine dei processi d’impoverimento del mondo; il terzo obiettivo è
quello di promuovere un’architettura politico-istituzionale e sociale mondiale
fondata sui beni comuni al servizio di tutta l’umanità; il quarto obiettivo è
quello di dare vita a tutti i livelli a forme di programmazione adatte al
governo dei nessi tra acqua, agricoltura, alimentazione, salute, energia e
casa; il quinto obiettivo è quello di mettere la città al centro del vivere
insieme sociale; il sesto e ultimo obiettivo del Nuovo Manifesto è quello di
creare le condizioni per un vero governo mondiale dell’acqua.
Tra principi ispiratori e
obiettivi generali, il Nuovo Manifesto dell’Acqua e dei Beni Comuni traccia un
percorso di lotta civile che ricalca la strada già fatta fino ad oggi dai
movimenti e pone le basi per una diffusione capillare di un nuovo approccio
culturale e politico.
22.05.2013
Vito Stano