venerdì 30 dicembre 2011

Acqua pubblica, ma con il trucco

Alla vicenda pugliese si aggiunge quella siciliana. Ieri sul "Manifesto" il giornalista Andrea Palladino ha raccontato quello che si sta verificando nella regione Sicilia. Ancora una volta qualcuno prova a cambiare tutto per non cambiare nulla, a ripubblicizzare lasciando in piedi le Spa.



Dal Manifesto di ieri,  29 dicembre 2011
BENI COMUNI / Tre le proposte per le risorse idriche in Sicilia. Ma c'è chi prova a mantenere le società per azioni


Acqua pubblica, ma con il trucco
Una proposta con refuso, un progetto del Pd ambiguo. Il groviglio nell'isola dei Gattopardi

di Andrea Palladino
C'è una terra che per prima in Italia ha visto nascere le guerre dell'acqua. Aranceti e fontanieri sono le due icone della Sicilia che affonda le radici dei conflitti attuali in un ottocento non così lontano. Acqua come simbolo del territorio, segno di un potere retto dai Gattopardi e dai Pupari, rappresentanti di quella borghesia che ha reso possibile almeno due secoli di reggenza mafiosa dell'economia dell'isola.
E così il movimento per restituire ai cittadini la gestione delle risorse idriche - sottraendola nel contempo ai giochi dei principi e dei bravi - in terra di Sicilia ha la valenza di una rivoluzione copernicana. Un sommovimento in grado di rompere le gerarchie mafiose - nel senso più ampio e storico della parola - andando a colpire quei nodi dove il potere vero si annida e si riproduce. Ma la terra di Sciascia è dove è nata l'espressione «cambiare tutto per non cambiare nulla». La storia dell'acqua pubblica va raccontata nei dettagli, nido dove normalmente si nasconde il diavolo.
Conviene partire da un'immagine, la fotografia di un palco allestito a Siracusa il 19 novembre scorso. Sindaci, esponenti della sinistra siciliana, qualche rappresentante dei movimenti per l'acqua pubblica, cittadini arrivati da tanti comuni della provincia. La punta avanzata di un movimento emerso nel 2009, che si pone l'obiettivo di togliere la gestione dell'acqua dalle mani dei privati (soprattutto la francese Veolia, che ha in mano la maggioranza delle quote del gestore regionale Sicilacqua). Dopo i primi interventi prende la parola il sindaco di un paesino poco conosciuto, Bivona, che però si è guadagnato sul campo il ruolo di apripista, di simbolo di un movimento nato dalle democrazie locali. Si chiama Giovanni Panepinto, è del Partito democratico. Non perde occasione per parlare delle sue  battaglie per la difesa dell'acqua in Sicilia e sul suo sito mostra una barra di status, sotto il titolo «stiamo lottando per l'acqua pubblica». Attività arrivata al 75%. Quasi alla meta.
Le Spa del Pd
La proposta di Giovanni Panepinto è il disegno di legge preso come base nella commissione ambiente nell'Assemblea siciliana, come si legge sui resoconti stenografici. E' dunque il testo di partenza, l'articolato di riferimento. Nel dossier ripubblicizzazione dell'acqua in discussione in Sicilia ci sono poi altre due proposte, una presentata da 130 comuni - che hanno votato prima localmente il testo - ed una terza presentata dal Forum siciliano dei movimenti acqua pubblica. Un groviglio di articoli, commi, norme, richiami, dove è facile perdere la bussola e dove è più facile che mai cadere nel «cambiare tutto per non cambiare nulla».
Il disegno di legge del sindaco del Pd Panepinto - che ricopre anche la carica di consigliere regionale - è facilmente consultabile sul suo sito. C'è un punto che la contraddistingue, rendendola differente dalle altre due: non vengono eliminate le società per azioni. Dunque i gestori "pubblici" dell'acqua - secondo quanto riportato con chiarezza all'articolo 8 - potranno continuare ad utilizzare forme societarie private, andando contro la proposta che il movimento per l'acqua da sempre promuove: nessuna Spa, solo enti di diritto pubblico. Dietro i consigli di amministrazione si celano quelle zone grigie di contatto tra le grandi società multiutility e le segreterie di partito, che mai vorrebbero lasciare l'affare del secolo ai cittadini. Una spa ha poi il vantaggio di poter essere rapidamente e facilmente ceduta ai privati, con una semplice transazione sulle azioni. E' questo uno dei nodi centrali dello scontro in atto tra i movimenti per l'acqua pubblica e parte della sinistra, soprattutto dopo i due referendum. Una differenza che si ripropone tout-court in Sicilia.
Una manina maliziosa aveva in realtà inserito questa stessa norma anche nella proposta votata dai sindaci. «Un mero refuso», si disse nel 2010, quando il mantenimento della forma delle società per azioni all'interno del disegno di legge sulla ripubblicizzazione dell'acqua era stato pubblicamente denunciato dal movimento siciliano. Intanto, però, molti consigli comunali avevano votato il progetto sbagliato. Confusione che si infilava in un contesto opaco.
L'ombra sul sindaco
E' un primo cittadino ingombrante Giovanni Panepinto. Lo scorso febbraio i giornali siciliani pubblicarono un'informativa dei carabinieri di Cammarata del 23 ottobre 2007. «Panepinto Giovanni ha ed ha avuto legami con esponenti di cosa nostra - scrivevano gli investigatori - ai vertici della consorteria mafiosa operante nella bassa Quisquina (zona della provincia di Agrigento, che comprende Bivona e Santo Stefano, ndr). E' coniugato con Giovanna Raffa, figlia di Raffa Pietro, elemento di spicco della famiglia mafiosa di Alessandria della Rocca. Quest'ultimo era legato a personaggi di spicco di cosa nostra agrigentina », riporta sul suo blog il giornalista siciliano Benny Calasanzio Borsellino. Legami che il sindaco di Bivona, autore della legge sulla "ripubblicizzazione" dell'acqua ha smentito, dopo la pubblicazione del testo dell'informativa. Da allora tutto tace, nessuna conferma su eventuali indagini è arrivata dalla Dda, mentre Panepinto lega la pubblicazione della notizia sui suoi presunti collegamenti con Cosa Nostra ad un attacco alla sua «politica sull'acqua pubblica». Una versione che il palco organizzato il 19 novembre scorso da una parte del movimento siciliano - più legato alla sinistra tradizionale - ha sostanzialmente accolto.
Acqua pubblica, senza Spa
Il Forum siciliano dei movimenti per l'acqua pubblica sa che la battaglia per restituire ai cittadini l'acqua oggi gestita dai privati è lunga e difficile. Buona parte di quei sindaci che due anni fa animarono il movimento siciliano solo un mese fa hanno votato per l'affidamento delle gestioni a società per azioni in house. A capitale pubblico, ma soggetti di fatto privati, senza nessuno spazio per la partecipazione dei cittadini. Una strada contraria e opposta a quella segnata dai referendum del 12 e 13 giugno, basata sostanzialmente su una mediazione che tende a non cambiare nulla. Come ben sanno i Gattopardi. «Appare allora chiaro come sia proprio lo strumento societario a creare maggiori problemi», hanno spiegato i militanti per l'acqua pubblica in un'audizione, chiedendo all'assemblea regionale di eliminare quella norma che salva le Spa. Dettagli, particolari. Armi che bene conoscono i Gattopardi in terra di Sicilia.

Innovazione nel mercato delle pizze: base pizza lancia "u-tub""

Comunicato stampa


Innovazione nel mercato delLE PIZZE:
BASE PIZZA Srl Di Gravina
lancia ‘U-TUB’, La pizza a … ‘passeggio’

Gravina in Puglia, dicembre 2011. Arriva ‘U-Tub’, un modo nuovo e semplice di gustare la pizza. In formato piccolo (Ø 18 cm per 90 gr), ideale per uno spuntino o per un pranzo veloce, e pratico per l’asporto o il consumo per strada, ‘U-Tub’ e’ stato concepito da Base Pizza Srl, società di Gravina in Puglia specializzata nella produzione artigianale di prodotti da forno di alta qualità, tra cui pizze, focacce, pucce e panfocacce confezionate in ATM.

L’idea, concepita da Angelo Lazazzera, è semplice e consiste nell’arrotolare la pizzetta dopo la cottura e servirla in un apposito contenitore di carta per il consumo. L’innovativo prodotto risulterà adatto non solo come alternativa a pranzo o cena, ma anche come merenda (salata o dolce se farcito con nutella), aperitivo (se servito a rondelle come finger food) o come opzione ai tradizionale menù da pub che accompagnano la birra.

‘U-Tub’ e’ pratico nella preparazione (due minuti ed è pronto), genuino nell’impasto (100% farina di semola di grano duro rimacinata), gustoso (si può farcire con gli ingredienti più sfiziosi), fresco (viene preparato al momento davanti agli occhi del consumatore) e facile nel consumo (in piedi nel bar, per strada o anche a casa).
L’innovativo prodotto della famiglia dei panificati sarà commercializzato su tutto il  territorio nazionale, in appositi point ‘U-Tub’, allestiti direttamente da Base Pizza Srl. Alternativamente è stato implementato un corner molto compatto (2x2 mt) che non necessita di canna fumaria e può essere affittato o acquistato da Base Pizza Srl.
Per maggiori informazioni: www.basepizzasrl.it e www.u-tub.it

Base Pizza Srl, con sede produttiva a Gravina in Puglia (BA) e sede operativa a Brugherio (MB) e’ nata nel 2005 dalla fusione delle esperienze ultratrentennali nel settore della ristorazione e panificazione di Angelo Lazazzera e dei fratelli Vito e Gianni Aliano. Specializzata nella produzione di basi per pizza, pucce e focacce, l'azienda pugliese conserva sempre la propria vocazione artigianale (molte attività, come la stesa, vengono svolte manualmente. Obiettivo di Base Pizza e’ produrre panificati di alta qualità nel rispetto dell’ambiente, utilizzando materie prime a KM 0, come la semola di grano duro rimacinato e l’olio extra vergine di olive.

Ufficio stampa
Giusy Loglisci
Cell: 334.2588877

martedì 27 dicembre 2011

La spiaggetta che non c'è!


L'autunno porta con sé le piogge che introducono il piu' freddo inverno. Ma le piogge e il vento laddove incontrano acqua (del mare) e sabbia hanno il potenziale per trasformare il paesaggio. Nei video allegati (girati il 2 ottobre) vi proponiamo il caso di una spiaggetta a sud di Monopoli, conosciuta come uno dei "tre buchi", che ha subito un'estesa e profonda erosione a fine estate, poi parzialmente rientrata. 
La situazione è degenerata a causa delle forti precipitazioni abbattutesi sulla cittadina costiera durante gli ultimi giorni di settembre. Ad oggi nella caletta la sabbia è stata riportata dalle mareggiate, ma gli abitué della bella stagione se la vedessero oggi stenterebbero a riconoscere il "buco preferito".

E' doveroso segnalare che questa caletta, situata al centro di una scogliera alle cui piu' prossime estremità ci sono le altre due calette che insieme sono conosciute come "i tre buchi", non viene evidentemente monitorata dall'amministrazione della città di Monopoli, che dunque non provvede alla pulizia dei rifiuti né alla sistemazione di una scaletta per scendere in sicurezza in riva al mare. Ad oggi chi vuol approdare al "buco centrale" deve inerpicarsi abilmente tra sassi e flora selvatica, facendo leva sulle migliori doti di avventuriero albergate nel profondo.

Sarebbe utile che il Sindaco della città di Monopoli, che accoglie migliaia di turisti all'anno, ordini una ricognizione della costa e ove necessario prenda decisioni importanti, per evitare che gente di ogni dove porti a casa brutti ricordi di spiaggette insozzate dai rifiuti e mangiate dalla furia della Natura.

27/12/2011
Vito Stano

Riprendono gli incontri al Museo della Fotografia a Bari

Il primo incontro del 2012 sarà martedì 10 gennaio 


sempre nell'aula multimediale del 


Politecnico di Bari in via Amendola, 126 (primo piano 


interrato). 


Si riprenderà con Carlo Garzia. 


27/12/2011

Passeggiata in carrozzeria


"Non ce l'aspettavamo". Così hanno sentenziato gli escursionisti che durante la splendida mattinata di sabato 24 dicembre percorrevano i sentieri inesplorati sulle Murge cassanesi.

Lo sconcerto in effetti è stato grande, come ci hanno in seguito riferito, quando dinanzi agli occhi di costoro si è parata una carcassa d'auto nel bel mezzo della boscaglia in contrada Mazz'Cavadd. Il pensiero certamente è presto andato nell'unica direzione plausibile: furto e abbandono dei resti inutili. Invece la sorpresa è stata ancor piu' grande allorquando una seconda carcassa si è parata davanti agli sguardi sconcertati dei turisti, che invano cercavano spiegazioni. "Quando tutto ormai sembrava essere ritornato alla normalità una terza carcassa ha fatto capolino da dietro un cespuglio - ha dichiarato incredulo uno di loro - e a quel punto abbiamo perso le flebili speranze che ci erano rimaste".

I turisti hanno, soltanto a questo punto, hanno allertato le forze di polizia e la stampa, che all'arrivo sul posto non hanno avuto reazioni scomposte, poiché da subito hanno riconosciuto il marchio di fabbrica dell'artista che impazza sulle alture murgiane. Dunque fatti i primi rilievi è stato accertato senza alcun dubbio che non si trattava, come sembrava, di auto rubate ma di installazioni artistiche. Per l'ennesima volta il misterioso artista sconosciuto e volatile ha lasciato il suo messaggio. Come al solito non una traccia per ricondurre al responsabile di quello che a prima vista sarebbe l'ennesimo sfregio alla Natura e invece può essere qualificato come un grido di dolore lanciato da una mente lucida e creativa.

Questo racconto è in parte frutto della fantasia. Qualsiasi riferimento a nomi o cose è puramente casuale. Non c'è dubbio che lo spunto che ha ispirato l'idea è evidentemente reale.

27/12/2011
di Giacomo Lalucertola

mercoledì 14 dicembre 2011

Al via la ‘Scuola di San Nicola per il dialogo interculturale’

Al via la prima iniziativa  della ‘Scuola di San Nicola per il dialogo interculturale’ fondata dalle Università di Bari e del Salento
Da oggi a Bari i massimi esperti a livello mondiale per intervenire all’ ‘Interdisciplinary School for Sustainability’, la prima scuola internazionale e interdisciplinare sul tema della sostenibilità
Bari, 07 dicembre 2011. È stata presentata all’Università degli studi ‘Aldo Moro’ di Bari la prima iniziativa della ‘Scuola di San Nicola per il dialogo interculturale’, fondata dalle Università di Bari e del Salento per promuovere il dialogo interculturale tra i popoli.
Si tratta della ‘Interdisciplinary School for Sustainability’ (ISS), scuola internazionale a carattere interdisciplinare sulla sostenibilità, in programma da oggi fino al 16 dicembre, interamente in lingua inglese. Autorevoli relatori, tra i massimi esperti internazionali nel proprio campo  affronteranno il tema della sostenibilità da molteplici punti di vista: tecnico-scientifico, economico, giuridico, storico-filosofico e della medicina. Tra gli altri interverranno la russa Elena Zakharova, tra le massime autorità scientifiche nel campo della Nefrologia, l’esperta svedese di biodiversità e resilienza Miriam Huitric e il tedesco Klaus Bosselmann, tra i più noti studiosi al mondo nella salvaguardia della sostenibilità ambientale.
Alla prima edizione della ISS, resa possibile grazie ai contributi di AQP, Associazione Diplomatici, Banca Popolare di Bari, CCIAA, Comune di Bari, Consorzio Meridia, Federazione di Puglia e Basilicata delle BCC, Fondazione Rosselli e UniCredit, prenderanno parte circa 60 studenti, la metà dei quali provenienti da diverse università straniere (Argentina, Bulgaria, Croazia, Romania, Russia, Serbia e Ucraina). Ogni mattina sarà dedicata a una lectio magistralis che, superando la logica settoriale tipica di ogni singolo percorso di specializzazione accademica, affronterà il tema della sostenibilità con un approccio multidisciplinare; il pomeriggio gli sherpa (tutor) delle Università di Bari e del Salento stimoleranno gli studenti a momenti di analisi e riflessione dando vita a giochi di ruolo sulle specifiche tematiche affrontate nel corso della mattina.
Due le edizioni annue della ‘Interdisciplinary School for Sustainability’, programmate nei mesi nicolaiani di dicembre e maggio, che coinvolgeranno tutte le conoscenze disciplinari.
Per celebrare l’avvio ufficiale delle attività della ‘Scuola di San Nicola per il dialogo interculturale’, nata sotto gli auspici della Basilica di San Nicola e aperta a istituzioni accademiche nazionali e internazionali, i rettori delle università fondatrici e di quelle interessate ad aderire si riuniranno l’8 dicembre nella Sala Consiliare del Comune di Bari;  all’incontro prenderanno parte, oltre ai rettori delle università aderenti alla Federazione del Sistema Universitario Pugliese, Lucano e Molisano, anche numerosi rettori provenienti da università della Russia (Mosca), Bulgaria (Varna), Ucraina (Kiev e Lugansk) e Serbia (Kragujevac) per individuare insieme opportunità di crescita e sviluppo della Scuola di San Nicola.


«Nel momento di crisi acuta del progetto europeo di cui l’Italia è epicentro - hanno spiegato Corrado Petrocelli e Domenico Laforgia, rettori dell’Università di Bari e del Salento – dal Mezzogiorno le nostre Università vogliono lanciare un messaggio di responsabilità. Il futuro dell’umanità si gioca sul recupero di modelli di sviluppo sostenibili. La migliore garanzia va trovata coniugando le radici etiche con la ragione. L’eredità di San Nicola, secolarizzata nella tradizione, ci offre oggi la base di partenza più promettente».
«Pur essendo laica – hanno spiegato Giovanni Ferri e Paolo Leoci, responsabili della Scuola di San Nicola -  la Scuola di San Nicola intende diventare un punto di riferimento a livello internazionale e un luogo di incontro tra diverse culture sotto l’egida della tradizione di San Nicola, simbolo dell’uomo globalizzato dei suoi tempi ed emblema del dialogo interculturale. Il valore del messaggio nicolaiano, tradizionalmente focalizzato sulla protezione dei giovani, si rinnova in un concetto lungimirante di sostenibilità che, oltre all’ambiente, riguarda l’uguaglianza delle opportunità tra i popoli e le diverse generazioni».

Ufficio stampa
SEC Mediterranea srl
Via N. De Giosa, 55 - 70121 Bari
Tel. 080/5289670 - Fax 080/5727439 - www.secrp.it
Lucia Giannoccaro – Cell. 347/0025613
Gianluigi Conese - Cell.  335/7846403

lunedì 12 dicembre 2011

Inaugurazione del LABORATORIO FOTOGRAFICO Museo Fotografia Politecnico di Bari

Sarà inaugurato, martedì, 13 dicembre 2011, alle ore 17 e 15 il laboratorio del Museo di Fotografia del Politecnico di Bari per l’Anno Accademico 2011/2012.
L’evento avrà luogo nella sala delle videoconferenze del Politecnico (via Amendola, 126/b), piano interrato alle ore 17:15. Nel corso della presentazione verrà illustrato, nei dettagli, l’intero programma, che si svilupperà, con incontri settimanali, fino a giugno 2012.

Interverrà il Rettore Vicario del Politecnico di Bari, Prof. Francesco Selicato.

Coordinerà l’evento il Direttore del Museo della Fotografia, Pio Meledandri.
L’inaugurazione proseguirà con la prima lezione, che sarà tenuta da Carlo Garzia, nella doppia veste di conduttore e autore, dal titolo " Il mondo intero + il lavoro".


Nasce Murgiamadre, la dieta mediterranea dell’Alta Murgia

Gravina in Puglia, 11 dicembre 2011. In occasione del Terra Madre Day 2011, si celebra martedì alle 19,30 a Gravina in Puglia presso le Officine Culturali “P. Impastato” in via San Vito Vecchio, 8 la nascita di Murgiamadre, un progetto enogastronomico con lo scopo di promuovere le produzioni alimentari dell’Alta Murgia, nello specifico il ‘buono’ dei prodotti, il ‘giusto’ nella filiera di produzione e il ‘pulito’ per l’ambiente.
All’incontro si parlerà della ricchezza del territorio dell’Alta Murgia, che permette la coltivazione di materie prime fondamentali per una sana alimentazione, e del know-how di produttori locali che le trasformano in prodotti tipici e spesso in vere e proprie eccellenze enogastronomiche. Tra queste, si distinguono il pallone di Gravina, il pane alto, la salsiccia, il sasanello e la verdeca.
Al meeting, che vedrà la partecipazione di rappresentanti del circuito Slow Food delle Murge e del Parco dell’Alta Murgia, produttori e allevatori locali, cultori, nutrizionisti, studenti e professionisti, si discuterà delle buone pratiche di sana alimentazione e delle eccellenze enogastronomiche locali. Durante l’incontro saranno presentate alcune buone pratiche di coltivazione adottate sul territorio – come l’orto in Condotta Slow Food – e alcune storie di successo di produttori locali, e si discuterà della garanzia della filiera alimentare dell’Alta Murgia e della sicurezza della dieta mediterranea.

12/12/2011