giovedì 31 ottobre 2013

Rimini. Le iniziative di Kyoto Club a Key Energy durante Ecomondo 2013

Kyoto Club sarà presente alla 7° edizione di Key Energy, la fiera internazionale per l’energia e la mobilità sostenibili, che avrà luogo alla Fiera di Rimini dal 6 al 9 novembre 2013 in contemporanea a Ecomondo. Le iniziative dell’Associazione. Nell’ambito dell’evento fieristico Key Energy - Ecomondo 2013, in programma dal 6 al 9 novembre presso la Fiera di Rimini, Kyoto Club organizzerà alcune iniziative che qui segnaliamo:

Mercoledì, 6 Novembre

Sala Mimosa 1 Pad. B6 
(orario 14,30-17,15)

Convegno a cura di Fondazione Ambiente Pulito, Kyoto Club, Gruppo Dolomiti Energia e con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Kyoto Club segnala: 

Sala Diotallevi - Hall sud
(orario 14,30-16,30)

Organizzato da Novamont, il convegno rappresenta un momento conclusivo di incontri volti a promuovere il libro 'Bioplastiche: un caso studio di Bioeconomia in Italia' (collana Kyoto Books, Edizioni Ambiente).

Giovedì, 7 Novembre

Sala Mimosa2 pad.B6
(orario 14,30-17,15)

Convegno organizzato dal Gruppo di Lavoro 'Mobilità Sostenibile' di Kyoto Club. A precedere il convegno, la riunione del Gruppo di Lavoro 'Mobilità sostenibile' di Kyoto Club che si terrà presso lo stand del Coordinamento Free (Pad. B5-stand 066) dalle 10,30 alle 12,30. 

Venerdì, 8 Novembre
Sala Tiglio 1- Padiglione A6
(orario 9,30-13,30)

Convegno organizzato dai partner del progetto Blue Ap, in collaborazione con l’Ambasciata del Regno Unito in Italia. L’evento B2B è dedicato alle aziende del territorio bolognese per introdurle al nuovo mercato emergente dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Kyoto Club sarà presente a Ecomondo - Key Energy presso il Padiglione B5 - stand 105.  Si segnala l’area del Coordinamento Free presso il Pad. B5 - stand 066.

Per i soci Kyoto Club sono disponibili biglietti omaggio per l’evento fieristicoChiedi informazioni sui vantaggi per i nuovi Soci, sui nostri Corsi di formazione, sulla nostra attività. Sconti sui Kyoto Books (Edizioni Ambiente). Per informazioni scrivere a Enrico Marcon: e.marcon@kyotoclub.org

Barletta. Mafia: duro colpo inferto al clan Cannito-Lattanzio. Torna in carcere il boss

Un momento dell'arresto operazione "Download" - Foto google.com
I Carabinieri della Compagnia di Barletta unitamente a militari del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Bari, hanno dato esecuzione ad un decreto di sospensione della misura alternativa della detenzione domiciliare, emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti del 57enne Cannito Cosimo Damiano, noto capo del clan “Cannito-Lattanzio”, operante nella città di Barletta. L’uomo, già condannato in via definitiva alla pena detentiva di 30 anni per la commissione di 5 omicidi, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione ed associazione per delinquere di stampo mafioso, a partire dal novembre del 2011 era stato sottoposto agli arresti domiciliari per motivi di salute con il divieto di avere qualsivoglia tipo di contatto con persone diverse dai suoi famigliari conviventi, con persone pregiudicate o sottoposte a misure di sicurezza o di prevenzione.

Barletta. Video della Guardia di Finanza
L’operazione conclude una complessa attività investigativa avviata dai militari della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri che hanno operato in stretta sinergia, conseguentemente ad una recrudescenza delle attività criminose nella città di Barletta come attentati dinamitardi e agguati anche mortali verificatisi dopo che il capo clan Cannito Cosimo Damiano è tornato a Barletta beneficiando della detenzione domiciliare per motivi di salute.

L’indagine protrattasi anche attraverso l’utilizzo di intercettazioni e video sorveglianza ha consentito di appurare l’esistenza nel territorio barlettano di più gruppi criminali in lotta tra di loro, originati dalla disgregazione del gruppo principale avvenuto con le operazioni “Dolmen”, “Ettore Fieramosca” e “Download”; come il capo clan intendesse dettare nuove linee guida per la ripresa delle attività criminali o convocando presso la sua abitazione numerosi gregari del sodalizio criminale che lo tenevano periodicamente aggiornato o facendosi contattare dagli stessi su utenze telefoniche intestate a terzi; l’assidua frequentazione dell’abitazione del Cannito da parte di malavitosi e pregiudicati di ogni risma tra cui anche un pregiudicato albanese, poi arrestato nel novembre del 2012 da militari della Guardia di Finanza poiché sorpreso a bordo di un’auto con 11 kg di marijuana.


La conferma che il Cannito sia in qualche modo coinvolto nella guerra di mafia in atto a Barletta è arrivata la sera del 26 dicembre dello scorso anno quando due individui incappucciati di cui uno armato di pistola, a bordo di una moto, esplosero all’indirizzo del portone di ingresso della sua abitazione due colpi di arma da fuoco per poi dileguarsi velocemente.  Il Cannito è stato associato presso la casa circondariale di Trani.

Bari. Carabinieri scoprono due omicidi di mafia della guerra tra due clan baresi

Foto google.com
I Carabinieri del Comando provinciale di Bari hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia a carico del 24enne Giuseppe Digiacomantonio, del 27enne Salvatore Ficarelli e del 32enne Giosuè Perrelli, tutti affiliati al clan mafioso barese degli Strisciuglio e accusati a vario titolo dell’omicidio premeditato del 29enne Vito Napoli, elemento di spicco del clan mafioso Conte, operante a Bitonto. I tre sono accusati anche del tentato omicidio del capo clan Domenico Conte, nonché dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere del 29enne Giuseppe Dellino, affiliato al clan Strisciuglio.

I fatti risalgono al 20 luglio del 2007 quando a Bitonto, cittadina dell’interland barese, Digiacomantonio, Ficarelli, Dellino, e Giuseppe Ladisa (quest’ultimo morto sucida in carcere nel 2009) esplosero numerosi colpi d’arma da fuoco contro il Domenico Conte e Vito Napoli; il primo rimase illeso, mentre il secondo morì sul colpo. Pochi giorni dopo Digiacomantonio e Perrelli decisero di eliminare Dellino, ritenuto inaffidabile. Lo sequestrano, lo portano in un casolare e lo uccisero con un colpo di pistola alla testa, gettando poi il cadavere in un pozzo. Il cadavere fu ritrovato soltanto nel luglio scorso.


Le indagini sono scaturite dall’individuazione della vettura di Giuseppe Dellino, usata per trasportare il commando incaricato di uccidere Conte e Napoli. Da qui la ricostruzione degli spostamenti del gruppo attraverso l’esame dei loro contatti telefonici e infine le dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia. All’atto dell’arresto i tre erano già detenuti, poiché condannati per altri gravi reati.

Bari. Mafia: minacce al giudice Milto De Nozza. La solidarietà di Libera Puglia

Foto google.com
Le minacce rivolte al magistrato della Procura di Brindisi, Milto De Nozza, sono l'ennesimo, vile, tentativo di colpire, anonimamente, chi ha messo la propria attività a servizio della collettività. La sola e più grande risposta a queste minacce è agire il cambiamento nel quotidiano. In Puglia, a Foggia e a Bari, molte associazioni, raccogliendo gli appelli dei coordinamenti di Libera, hanno reagito alla violenza allestendo calendari di iniziative che, a partire dalla cultura,  provino a lanciare messaggi che simbolicamente invitano alla coesione, a rompere l’isolamento di chi si batte quotidianamente contro la criminalità organizzata. A chiedere ai cittadini di essere responsabili e protagonisti. Lanciamo lo stesso appello alle associazioni brindisine.


Da sempre, l'illegalità si alimenta delle debolezze e dello sfilacciamento della parte sana delle comunità, traendone vantaggio e forza. E allora è indispensabile che, nella condanna della violenza e nella vicinanza a chi lotta per il bene comune, voci e azioni si fondano per dare finalmente corpo a una reazione collettiva.

Intanto a Bari si è concluso domenica scorsa 27 ottobre, con grande successo di pubblico, il festival 'I luoghi della legalità', evento organizzato da Libera Puglia e dal Momart, con l'Arci Puglia, la Regione Puglia e il Comune di Bari-Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata. 

mercoledì 30 ottobre 2013

Ilva. Sapienza: «Vendola, è giunto il momento di fare mea culpa e di tornare a casa!»

Camini Ilva - Foto google.com
La vicenda Ilva-Taranto oggi segna un altro punto di svolta e, com'era prevedibile, la macchina della comunicazione istituzionale e politica si è da subito messa in moto. Non si risparmia Pierpaola Sapienza, la giovane assessore del Comune di Cassano delle Murge e vice coordinatore di Fratelli d’Italia per la provincia di Bari, che da studentessa di medicina presso il plesso distaccato di Taranto (quartiere Tamburi) la vicenda Ilva la segue da tempo. Di seguito la sua nota. V.S.


di Pierpaola Sapienza
Secondo la Procura, infatti, il governatore della Puglia Vendola, avrebbe fatto pressioni sul direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, su richiesta dei Riva, perché si ‘ammorbidisse’ nei confronti del siderurgico tarantino e affinché fosse svenduto, appunto, un intero territorio.

Altro che le solite poesie… Una notizia che fa accapponare la pelle! Soprattutto a chi per anni ha frequentato e potuto toccare con mano il degrado di una città e la malattia del quartiere Tamburi. Sull’Ilva fin dal 2005 si è scatenato un furore ideologico dietro il quale si nascondevano queste macchinazioni. Ecco sprigionarsi la verità come i metalli pesanti sprigionati dall’impianto: chi ha cavalcato la protesta adesso finisce tra gli indagati, dimostrando che la libertà non è dai veleni ma soprattutto dalle ipocrisie. 

Allora caro Vendola, è giunto il momento di fare mea culpa e di tornare a casa!

Ilva. Ambientalisti: «vengano processati i politici che non hanno difeso la salute»

Il Tribunale di Taranto ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari e stamani ha reso noti i nomi dei 53 indagati nell’ambito dell’inchiesta 'Ambiente Svenduto'. Tra questi figurano personaggi eccellenti, come il governatore della Puglia Nichi Vendola, il sindaco di Taranto Ippazio Stefano e l'ex presidente della provincia di Taranto Gianni Florido.

PeaceLink e Fondo Antidiossina esprimono la propria soddisfazione per l’eccellente lavoro svolto dal gip Patrizia Todisco che con coraggio e professionalità ha garantito lo svolgimento delle indagini, le quali dovrebbero confluire nel processo a carico di coloro che, secondo il Gip, avrebbero messo in atto un "disegno criminoso" per inquinare l'ambiente, causando danni alla salute. Tutto ciò al fine di perseguire la logica del profitto”.  Il lavoro del Giudice Todisco e della Procura di Taranto rappresentano il baluardo in difesa dei diritti dei cittadini, diritti che non dovrebbero mai essere negoziabili.

La difesa strenua e coraggiosa a favore dell'ambiente e della salute dei tarantini,  in contrasto con le logiche di profitto, è stata il caposaldo del lavoro dei magistrati e del Capo Procuratore Franco Sebastio, ai quali va il nostro più profondo ringraziamento e plauso, affinché si perseveri nella ricerca della verità, durante tutte le fasi del preannunciato processo.

PeaceLink e Fondo Antidiossina, in costante collegamento con le istituzioni europee ed in particolare con la Commissione, nel solco dell’attività svolta dai magistrati a Taranto, continuano a portare avanti il lavoro di denuncia e di informazione presso gli organi europei, affinché  la parallela procedura di infrazione europea continui ad andare di pari passo con l'iter giudiziario a Taranto. Vengano processati i politici che non hanno difeso la salute.

Alessandro Marescotti
Fabio Matacchiera
Antonia Battaglia
Peacelink e Fondo Antidiossina

La speleologia incontra l’archeologia, i beni culturali, i parchi e le riserve naturali

Quest’anno il Gruppo ricerche carsiche Cai di Putignano per celebrare i 30 anni dalla sua fondazione, organizza il tradizionale raduno annuale dei gruppi speleologici della Puglia. Il periodo di svolgimento di Spelaion 2013 è previsto per i giorni da venerdì 13 a domenica 15 dicembre 2013  a Putignano (Ba) negli spazi e luoghi della Grotta del Trullo, primo sito turistico della Puglia e tra le prime grotte turistiche di tutta l’Italia.

Il programma di attività, in fase di definizione, comprenderà una giornata di studi con presentazioni a tema; escursioni e riunioni di federazione e di commissioni. Obiettivo della giornata di studi è approfondire e migliorare l’interazione con gli enti pubblici preposti alla tutela e gestione di archeologia, beni culturali, parchi e riserve naturali.

Saranno presentate e analizzate esperienze e attività che dimostrino la capacità della speleologia organizzata di collaborare ed essere di supporto agli enti, come nel caso di Lamalunga (Altamura), Polignano AdB Puglia, Santa Cesarea Terme Cnr, Paro di Andrano chirotteri. La giornata si concluderà con una tavola rotonda in cui verranno invitati i responsabili degli enti a trattare la questione dei vincoli e delle tutele connessa alle attività speleologiche.

Cassano delle Murge. Suap: rinnovata convenzione per sei anni. 150mila euro annui

Foto Archivio Vito Stano © 2013
Un sorriso sornione dell’assessore Pierpaola Sapienza, le gambe penzoloni dell’assessore Pasquale Di Canosa, la giacca a quadrettini bianchi e azzurri del consigliere Teodoro Santorsola, la maglia informale della sindaco Maria Pia Di Medio, la composta cortesia del presidente Ignazio Zullo. Il consiglio comunale è anche questo. Del resto dopo diversi mesi, la curiosità è inarrestabile. L’occhio è implacabile, si posa sui dettagli. Si lascia distrarre volentieri, anche perché l’attesa è stata lunga. Era il principio della primavera quando si riunì l’ultima volta l’assise cittadina.

L'altro ieri sera, dopo comunicazioni, risposte a vecchie interpellanze e nuove interrogazioni, è stato approvato il rinnovo della convenzione tra il Comune di Cassano delle Murge e Murgia Sviluppo scarl, società consortile che gestisce lo sportello unico per le imprese. Il servizio sarà gestito da Murgia Sviluppo scarl per altri sei anni, questo è stato deciso a maggioranza. Le minoranze hanno espresso voto contrario adducendo motivazioni di carattere economico e normativo. Nel dettaglio il capogruppo del Pd-ViviCassano Rico Arganese ha chiesto a cosa fossero dovuti gli aumenti dei costi del servizio Suap. A rispondere alle sollecitazioni il vice sindaco Michele Ruggero. «Le tariffe hanno subito tutte un rincaro del 50%, a causa della crisi economica», ha risposto piccato. La sindaco Maria Pia di Medio ha fatto eco affermando che «bisogna evitare che, a causa della crisi, la Murgia Sviluppo scarl vada in deficit». Del resto a margine del Consiglio la Di Medio ha ribadito che nella pianta organica dell'ente non vi sono figure in grado di svolgere le funzioni in questione. 

Arganese ha chiesto di razionalizzare i costi di gestione, lamentando la mancanza di un business plan, oltre alla Carta dei servizi del cittadino. «Il sito web – ha rincarato la dose Arganese – è vuoto e inoltre non è offerta nessuna opportunità in nessun Comune consorziato (19 in tutto). In soldoni, il Comune di Cassano delle Murge pagherà 150mila euro all’anno, più  eventuali altri costi. Le critiche del gruppo consiliare Nuova IdeaDomani sono state affidate all’estro di Davide Del Re, il quale ha sentenziato che «questo provvedimento verrà bocciato dalla Corte dei Conti, come avvenuto già due anni fa; inoltre – ha continuato – le istanze sono aumentate, altro che ridotte, perché molte attività commerciali hanno chiesto la chiusura». Al danno si aggiunge la beffa: maggiori costi e inefficienza del servizio.

Alle critiche sinistre di Del Re, il vice sindaco Ruggero ha ribadito che «è proprio la Corte dei Conti che suggerisce ai Comuni di consorziarsi. Noi non abbiamo invitato nulla – ha specificato –. Del resto i sindaci sarebbero tutti caproni?», ha chiosato. Sul punto la polemica è stata alimentata dalla dichiarazione dell’assessore Carmelo Briano, il quale ha affermato, con tono politico, che «la Camera di commercio di Bari, com’è noto, non funziona; pertanto gli imprenditori – ha insistito – pagherebbero anche di più, pur di avere un servizio efficace; dunque è un bene approvare questo rinnovo di convenzione».
Il provvedimento è passato con i voti contrari di Nid (Santorsola, Del Re) e del Pd-ViviCassano (Arganese, Busto). Contrario anche Renzino Campanale. La maggioranza pidiellina compatta con undici mani alzate ha approvato.

Di seguito la maggioranza ha approvato, con i voti contrari dei due gruppi di minoranza, anche le modifiche allo statuto della Murgia Sviluppo scarl. Non sono mancate le critiche anche su questo punto. Rico Arganese: ha affermato che «lo statuto di cui discutiamo stasera è diverso da quello che non votammo all’epoca della sua adozione in Consiglio comunale. Lo statuto non differisce soltanto per le modifiche di cui discutiamo in questa sede».

Insomma la minoranza Pd ha insistito sostenendo che «lo statuto è stato modificato da Murgia Sviluppo scarl senza tornare nei Consigli comunali per l’approvazione delle modifiche». Intanto il consorzio si è tutelato, predisponendo che i costi siano tutti a carico dei Comuni, anche l’eventuale disavanzo. Con la dichiarazione di voto di Rico Arganese ha nuovamente spiegato i motivi della contrarietà al provvedimento: «innanzitutto il mancato coinvolgimento dei consiglieri di minoranza; la scarsa tutela a favore dell’ente. Inoltre il revisore dei conti – ha insistito Arganese – ha detto che non c’è stata trasparenza di flussi informativi con Murgia Sviluppo».

Dopo sei mesi di attesa, quindi il Consiglio comunale è tornato ha riunirsi su questioni sensibili e alquanto urgenti. Intanto la stanza delle minoranze a quattro anni e mezzo dalla promessa del presidente Zullo è ancora in fase progettuale. Così come l’unico semaforo del paese fermo da mesi, a detta della sindaco, è oggetto di uno studio sperimentale. Il centro storico è sporco e abbandonato. Le commissioni consiliari come sempre sono disertate dalla maggioranza. I loculi cimiteriali restano insufficienti per i bisogni futuri. E per restare in tema, è stato resuscitato il sempre verde argomento dei rifiuti.

Bentornato Consiglio comunale.  

30.10.2013

Vito Stano

martedì 29 ottobre 2013

Ecomondo 2013. Sarà una ‘Chiocciola dorata’ la mascotte della 17esima edizione

'Chiocciola dorata' realizzata dal professor Luciano Morselli 
Da otto anni la manifestazione fieristica riminese (17esima edizione dal 6 al 9 novembre 2013 a Rimini Fiera) dedicata alla cultura del recupero e del riuso di materie ed energie, porta all’attenzione generale una specie animale in via di estinzione per segnalarne la condizione precaria.

Le Chiocciole d’acqua dolce sono rappresentate da circa 6.000 specie e costituiscono fonte di cibo per uccelli, pesci, mammiferi e altri invertebrati, oltre che per gli esseri umani. Inoltre, svolgono un ruolo chiave nel riciclo dei nutrienti, nella generazione del suolo e nella filtrazione dell'acqua, buoni indicatori della qualità ambientale, in particolare per fiumi, laghi, paludi, praterie e boschi. In occasione di Ecomondo, la ‘chiocciola dorata’ diventerà inoltre un gadget, realizzato da Tetra Pak Italia, che sarà distribuito agli ospiti della manifestazione.

La ‘Chiocciola dorata’. La Sardohoratia islamioides è una chiocciola dal guscio con riflessi dorati; è endemica in Italia e precisamente in Sardegna, dove è stata rilevata solamente nelle acque interstiziali di tre sorgenti all'interno di una regione carsica. I numeri della sua popolazione sono bassi e la specie è indicata come a rischio di estinzione (Endangered En) nella Red List dell’International Union for Conservation of Nature (Iucn).


La ‘chiocciola dorata,’ come da tradizione di tutte le mascotte di Ecomondo, è anche protagonista di un’opera pittorica del professor Luciano Morselli, past president del Comitato Tecnico Scientifico della manifestazione, ordinario di Chimica dell'Ambiente e dei Beni Culturali nella Facoltà di Chimica Industriale dell’Università di Bologna - Polo di Rimini, nonché apprezzato pittore.

domenica 27 ottobre 2013

Intercultura. L'Università per Stranieri a Putignano per un corso di alta formazione

L’Università per Stranieri di Perugia, eccellenza internazionale nel settore dell’interlinguistica e nella didattica linguistica per stranieri, arriva in Puglia. Lo fa attraverso una convenzione con l’associazione Quasar di Putignano, da tempo attiva nel campo dell’integrazione e della formazione interculturale e dell’inclusione sociale; insieme, l’ateneo umbro e l’istituto pugliese organizzeranno nei prossimi mesi, un Corso di alta formazione 'Insegnamento e valutazione dell’italiano L2'. Il corso ha lo scopo di formare e qualificare insegnanti specializzati nell’insegnamento di materie umanistiche negli ambiti dell’interculturalità e dell’apprendimento/insegnamento della lingua italiana a cittadini stranieri. Un’opportunità formativa di altissimo livello per i laureati della nostra regione: le lezioni verranno infatti tenute direttamente dai docenti dell’Università per Stranieri di Perugia.

Il corso di alta formazione è rivolto a studenti che abbiano già conseguito una laurea di primo livello in materie umanistiche ovvero una laurea di primo livello generica accompagnata da esperienze certificate di insegnamento di italiano L2/LS o da master in 'Didattica dell’italiano lingua non materna' o diploma di scuola di Specializzazione in 'Didattica della lingua italiana a stranieri', ovvero un diploma di scuola secondaria di II grado con non meno di 700 ore di insegnamento della lingua italiana L2/LS. Il superamento del corso consentirà l’ottenimento di 8 crediti formativi, nonché un titolo necessario per poter accedere ai bandi per l'insegnamento dell'italiano agli stranieri.

Il corso sarà attivato con un numero minimo di 14 allievi, avrà una durata complessiva di 200 oreLe lezioni si terranno presso la sede di Quasar Formazione, a Putignano (Ba) in via Martiri delle Foibe al civico numero 1. Le domande di ammissione devono pervenire entro e non oltre il 31 ottobre 2013 all’indirizzo segnalato nel bando. Per scaricare il modulo di iscrizione e per tutte le informazioni su www.quasarformazione.eu. Email segreteria@quasarformazione.eu o contattate il numero di telefono 080.4059370. 

L’associazione Quasar è attiva da molti anni in Puglia nel campo della formazione, distinguendosi in modo particolare per il suo impegno nel campo dell’intercultura, dell’integrazione e dell’orientamento sociale e della consulenza legale e lavorativa per i cittadini stranieri. Un ambito di intervento che è anche una scelta di campo, una maniera di incontrare i bisogni e le esigenze di un paese che cambia, un modo per intervenire a eliminare gli ostacoli che impediscono la convivenza civile e proficua con i cittadini di origine straniera. L’attivazione di servizi di integrazione e orientamento per le badanti, i corsi di italiano per migranti, la formazione di docenti specializzati nell’insegnamento dell’italiano agli stranieri, la formazione per i mediatori culturali sono solo alcuni degli interventi realizzati da Quasar in questi ultimi anni. 

Bari: tre vengono fermati e arrestati perché giravano in città armati di una calibro 9

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bari hanno arrestato tre persone tutte baresi e già note alle Forze dell’Ordine. Si tratta del 31enne M.G., del 37enne A.P. e del 31enne V.M., in atto semi-detenuto presso il carcere di Altamura, ritenuti responsabili di detenzione e porto abusivo di pistola e ricettazione. 

Nel corso di controlli predisposti conseguentemente ad una tentata rapina commessa ai danni di un Istituto di Credito a Palo del Colle i Carabinieri sono riusciti ad intercettare, nel quartiere Loseto, una Lancia Y con tre individui sospetti a bordo che alla loro vista si davano alla fuga. Ne nasceva un breve inseguimento che terminava in via Zaccaria dove i militari riuscivano a bloccare definitivamente i fuggitivi. Nella loro disponibilità gli operanti rinvenivano un borsello in pelle con una semiautomatica ‘Whalter P99’ calibro 9x21 con 10 colpi, risultata rubata a Bitetto nel maggio scorso. I tre, che annoverano numerosi precedenti per furto, rapina e spaccio di stupefacenti, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari sono stati associati in regime di arresti domiciliari ad eccezione del 31enne V.M. che è stato associato presso la casa circondariale di Bari. Oggi la direttissima per tutti e tre.

Questa mattina il Generale Claudio Vincelli, Comandante della Legione Carabinieri Puglia, si è recato in visita al Nucleo radiomobile di Bari per complimentarsi con i militari che hanno portato a termine l’operazione.

Acquaviva delle fonti. Cultura: due appuntamenti in ricordo di Antonio Lucarelli

Durante il mese di Novembre saranno presentati presso la sala Cesare Colafemmina (Palazzo de Mari – Acquaviva delle Fonti) i due testi dati alle stampe dall’amministrazione del Comune di Acquaviva delle Fonti durante lo scorso anno, in occasione del sessantesimo anniversario della morte di Antonio Lucarelli e dedicati alla figura del celeberrimo storico. 


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Si tratta del volume ‘Antonio Lucarelli, tra ricerca storica e impegno civile’ scritto dal professor Francesco Liuzzi, e del testo illustrato ‘Il mio coinquilino Antonio Lucarelli’ opera di Arianna Operamolla.

Il primo appuntamento è previsto per giovedì 7 novembre alle ore 18,30, nel corso dell’incontro, dopo i saluti istituzionali, sarà possibile ascoltare gli interventi di Francesco Liuzzi, autore del testo, Ferdinando Pappalardo, docente presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ e Francesca Pietroforte, presidente del Consiglio Comunale.

Il secondo si terrà giovedì 21 novembre, alle 18,30, con gli interventi dell’illustratrice e autrice del testo Arianna Operamolla, dell’architetto Giovanni Fraccascia e di Francesca Pietroforte. Durante gli incontri saranno distribuite copie dei libri, che resteranno a disposizione dei cittadini presso la biblioteca comunale.

Mottola. A due settimane dall'alluvione Forestale sequestra area rischio idrogeologico

È trascorso solo poco tempo dal tragico evento alluvionale che ha scosso il Tarantino, determinando gravi danni e causando la morte di quattro persone nel territorio di Ginosa, ma l’andamento meteorologico degli ultimi giorni, caratterizzato da cieli sereni e dalla pressoché completa assenza di precipitazioni, sembra averci fatto dimenticare che il clima, quando si scatena, mette a dura prova le infrastrutture umane e l’incolumità della stessa popolazione. E, come sempre, insieme con i danni prodotti dalle avversità climatiche, ci siamo come dimenticati dell’importanza delle basilari attività di prevenzione per evitare che eventi similari, verificandosi nuovamente, possano procurare danni analoghi e la perdita di altre vite umane: una volta passate l’emergenza, non ci si pensa più, come se si trattasse di un capitolo oramai definitivamente chiuso e come se il futuro non potesse prospettarci ulteriori situazioni analoghe nella loro rilevanza e nella loro gravità.

Invece tali eventi si ripetono, ed è  pertanto una necessità primaria, stante la posta in gioco e l’importanza della prevenzione, evitare che situazioni del genere abbiano a verificarsi ancora; non si parla ovviamente, in questo caso, dell’andamento climatico - contro cui possiamo fare ben poco-, ma della vulnerabilità delle persone e delle strutture umane messe davanti ad un evento distruttivo quanto inaspettato, oltre che dell’ osservanza delle principali regole di buon senso. In primo luogo, occorre prestare attenzione alle strutture residenziali e, con un’attenzione non minore, alla viabilità che, non dimentichiamolo, rappresenta l’unica efficace opportunità di  fuga per la popolazione locale, la cui incolumità è messa a rischio da eventi che, per quanto eccezionali, possono sempre verificarsi e che, appunto in virtù della loro eccezionalità, sono in grado di produrre danni rilevantissimi proprio perché inaspettati. Non va dimenticato, a tale proposito, che tutte le vittime di due settimane fa hanno perso la vita proprio lungo la strada, mentre tentavano di  mettersi in salvo fuggendo dall’alluvione che ha devastato il territorio di Ginosa.

Speciale: approfondimenti e Interviste a cura di Vito Stano
http://murgiambiente.blogspot.it/2013/10/progetto-lame-liter-non-si-ferma-il.html


Alla luce dell’esperienza ancora fresca del disastro di portata rilevantissima avvenuto nel Tarantino, nel basilare principio che non si deve mai abbassare la guardia perché è proprio quando l’emergenza sembra lontana che si possono validamente mettere in atto tutti gli interventi finalizzati ad evitare nuove tragedie, occorre prestare la massima attenzione nel rilevare eventuali difformità dalle normative tese a tutelare la vita e le opere umane dai dissesti idrogeologici. Risale appena a ieri l’importante operazione condotta in tal senso dal Corpo Forestale dello Stato-Comando Stazione di Mottola, che ha sequestrato in agro di Mottola, in ‘Contrada Cappello’, un’area D1 ubicata lungo la Strada Statale 100 Bari-Taranto per la mancata osservanza delle normative finalizzate ad evitare il verificarsi di situazioni disastrose a causa di eventi alluvionali. 

Sull’area in argomento, su cui si prevedeva di impiantare un vigneto di uve da vino, erano in corso importanti lavori di modifica dello stato dei luoghi, con interventi di radicale trasformazione consistenti in movimenti di terra, sbancamenti e livellamenti del terreno, condotti al fine di agevolare la conduzione delle future operazioni colturali. Detta area, classificata dal P.A.I. (Piano di Assetto Idrogeologico) della Regione Puglia come ‘Area ad Alta Probabilità di Inondazione’, è soggetta ad una rigida e rigorosa normativa, che prevede fra l’altro il vincolo inderogabile dell’autorizzazione rilasciata preventivamente dall’Autorità di Bacino della Regione Puglia per potervi effettuare qualsiasi modifica. Per l’effettuazione di tali lavori di sbancamento il proprietario aveva invece effettuato solo una semplice, insufficiente «comunicazione di inizio lavori», in cui aveva fra l’altro affermato che dette opere sarebbero state condotte «in economia, mediante l’utilizzo di mezzi agricoli di proprietà o eventualmente noleggiati a caldo, e riguardando solo superficialmente il terreno agricolo in argomento»; in realtà, per effettuare tale intervento agli aveva addirittura stipulato un contratto d’appalto privato con una Ditta specializzata negli scavi di miniere e cave!

L’intervento di profonda modificazione di questa zona così delicata dal punto di vista idrogeologico non è sfuggito ai Forestali di Mottola i quali, nel corso della loro regolare attività di pattugliamento del territorio, si sono resi conto dei lavori in corso a brevissima distanza dalla Statale (10 metri, per la precisione). Al fine di verificare la stretta rispondenza di detti lavori con le prescrizioni, essi hanno accertato il rigido regime autorizzativo prescritto per l’area in argomento, nonché il mancato rispetto della vincolistica. Sono pertanto intervenuti tempestivamente, sequestrando l’area - dell’estensione di 1315 m2 - ed il mezzo speciale per movimento terra impiegato per l’effettuazione dei lavori, e deferendo all’Autorità Giudiziaria due persone (il proprietario dell’area su cui stavano per essere effettuati i rilevanti movimenti di terra e l’Amministratore Unico dell’Impresa di scavi).


I capi di imputazione contestati sono l’art. 44 lett. ‘b’ del ‘Testo Unico delle Disposizioni Legislative e Regolamentari in Materia Edilizia’ il D.P.R. n° 380/2001, che fissa l'arresto fino a due anni e l'ammenda da 5164 euro a 51645 euro nei casi di esecuzione dei lavori in totale difformità o assenza del permesso o di prosecuzione degli stessi nonostante l'ordine di sospensione, nonché l’art. 110 del Codice Penale, recante pena per coloro che concorrono nel reato.

mercoledì 23 ottobre 2013

Alta Murgia. Sac: 2 mln per promuovere il turismo sostenibile nel Parco

Chi mi conosce sa che se potessi cancellerei le mie tracce dal mondo virtuale, ma ormai è difficile farne a meno. Specialmente per chi ha voglia di raccontare il mondo che ci circonda. I social network in particolare regalano molte volte notizie, sempre da verificare, davvero interessanti. Monitorare i profili ufficiali e non di politici e istituzioni è ormai un lavoro imprescindibile per chi volesse narrare le vicende del potere. Per questo, noi di Murgiambiente, siamo particolarmente attenti ad alcuni profili. Quello del presidente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia Cesare Veronico è in cima a questa speciale classifica. E, come oggi, il 'diario' di Veronico ci regala quasi sempre interessanti notizie relative alla vita dell'Alta Murgia.

«Questa mattina, insieme a dieci dei tredici Comuni del Parco e alla provincia di Bari, abbiamo approvato un progetto che tiene insieme ambiente e cultura, – così scriveva poco fa sul suo profilo Veronico . L'iniziativa sarà finanziata, fino a 2 milioni di euro, dalla Regione e arricchirà le iniziative di turismo sostenibile intraprese dal parco. Il sistema Murgia inizia a funzionare».  

Il presidente Veronico ha ribadito, sempre sullo spazio virtuale, che «non appena la Regione approverà il Sac (acronimo di Sistema ambientale culturale, ndr) lo presenteremo pubblicamente, anche se ne abbiamo parlato ampiamente quest'estate durante la festa del Parco a Corato. Il progetto è stato elaborato dai tecnici del Parco e di tutti gli enti coinvolti, e le voci di finanziamento sono precise e condivise. L'obiettivo della Regione – insiste Veronico  è accompagnarci nella fase iniziale per poi arrivare, dopo un paio di anni, a camminare con le nostre gambe sulla strada di un turismo sostenibile che crei proventi per tutti, per le istituzioni e per le comunità».

«I Comuni  specifica Veronico   sono dieci perché Andria, Spinazzola e Minervino partecipano al Sac coordinato dalla Provincia BAT» e dunque non perché assenti. All'incontro c'era anche il Comune di Sannicandro di Bari, rappresentato dal sindaco Vito Novielli, che, seppur non facente parte del Parco, ha aderito al Sac promosso dallo stesso Parco. 

In attesa del comunicato ufficiale, per il quale bisogna attendere l'approvazione della Regione Puglia, condividiamo, come ha fatto il presidente Cesare Veronico su facebook.com, questa anteprima per i nostri lettori.

23.10.2013
Vito Stano

lunedì 21 ottobre 2013

Legambiente: il 17 novembre assemblea regionale a Cassano delle Murge

Si terrà a Cassano, il prossimo 17 novembre, presso l'Agriturismo Amicizia, l'annuale assemblea dei Circoli di Legambiente della Puglia. Dal Gargano al Salento, passando per la Terra di Bari, i soci pugliesi dell'organizzazione ambientalista, che da qualche mese ha un circolo anche nel nostro paese, si ritroveranno a Cassano per dibattere di ‘parchi e aree protette’. Parteciperanno all'assemblea, guidata dal presidente regionale Francesco Tarantini, il vice presidente della Puglia, l'assessore Angela Barbanente, il presidente del Parco dell'Alta Murgia, Cesare Veronico e il responsabile nazionale di Legambiente per le aree protette, Antonio Nicoletti.

Per noi soci del circolo cassanese è un grande onore. Siamo appena entrati in Legambiente e siamo subito chiamati ad ospitare un momento importante di riflessione e di confronto all'interno dell'associazione. Naturalmente ad essere scelti non siamo noi, ma il territorio sul quale siamo presenti, con le sue straordinarie ricchezze, che chiamano ad un serio impegno di tutela e valorizzazione, ma anche con le sue fragilità, che saranno al centro dell'attenzione del nostro circolo nel prossimo futuro.

Cogliamo l'occasione per invitare i cittadini di Cassano ad unirsi a noi nella difesa e nella promozione di questo stupendo pezzo di Murgia, associandosi al nostro gruppo o semplicemente dando un contributo alle varie iniziative che stiamo programmando e che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi, oggetto di una nostra prossima comunicazione. Al centro dell'incontro del 17 novembre, riservato ai soci dei circoli pugliesi, come detto, ci sarà il tema dei parchi, proprio in un momento in cui si pensa ad una rivisitazione della legge 394/91 che per Legambiente rapprenta una opportunità da cogliere con coraggio e senza pregiudizi per ricercare le soluzioni adeguate a rafforzare il sistema nazionale delle aree protette, un valore per il nostro Paese anche in questa difficile fase economica.

(fonte Legambiente Cassano delle Murge)

Puglia. Rifiuti zero: la Regione pensa alla concorrenza e dimentica la salute

Molti di noi hanno manifestato assieme ai cittadini di Mola, Polignano e Conversano contro il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani, mentre questo era in discussione presso il Consiglio regionale Pugliese, che prevede, fra l’altro, la conferma della tristemente celebre discarica in Contrada Martucci. La popolazione denuncia l’utilizzo di tale discarica anche – oramai – per lo sversamento di rifiuti tossici e nocivi per la salute pubblica. Dal canto nostro, non possiamo che prendere atto dell’ennesima inadeguata, contraddittoria e deludente decisione da parte dell’amministrazione regionale che ignora la evidente volontà di oltre 13.000 di cittadini Pugliesi che in questi ultimi mesi hanno firmato per la proposta di legge di iniziativa popolare ‘Rifiuti Zero’ la quale prevede, fra l’altro, il recupero e il riutilizzo dei materiali contenuti nei rifiuti.

Il piano, infatti, risulta basato sulla logica malata dello spreco, insalubre, di quei preziosi materiali attraverso l’incenerimento e la realizzazione di nuove discariche, Grottelline (tra Poggiorsini e Spinazzola) e Corigliano (in provincia di Lecce), le cui localizzazioni (la prima a ridosso dell'invaso del Basentello e la seconda ubicata “a piombo” sulla grande riserva idrica che serve l’intero Salento) le rendono vere e proprie bombe ad orologeria dal punto di vista idrogeologico.

Dalle vertenze territoriali (Conversano, Grottelline e Corigliano) è sempre più evidente il filo rosso anzi nero che lega indissolubilmente acqua e rifiuti. Quanto alla paventata creazione di un Ambito Territoriale Ottimale (ATO) unico sui rifiuti sul modello dell'Autorità Idrica Pugliese (AIP), riteniamo che questi enti debbano garantire meccanismi di partecipazione da parte dei cittadini (non solo di 5 sindaci che, come nel caso dell’AIP, assumono decisioni che riguardano tutto il territorio regionale!!!).

Ribadiamo il nostro totale sostegno, politico ed operativo, ai cittadini e comitati locali che si stanno battendo contro questo scempio, e la nostra solidarietà a chi si trova a dover manifestare per salvaguardare la salute propria e dei propri figli. Compito, quest’ultimo, che dovrebbe appartenere proprio alle istituzioni che, invece, oggi si preoccupano più di soddisfare le pretese di profitto a tutti i costi di potentati economici, presentate come salvaguardia della “concorrenza in materia energetica”, che di salvaguardare una sana e razionale gestione delle risorse e della salute pubblica. Ambiti, questi sì, di competenza regionale.


(fonte Comitato pugliese ‘Acqua Bene Comune’ - Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua)

Greenpeace. Arctic Sunrise: petizione online per sensibilizzare i governi

Io ho già firmato. Tu cosa aspetti?
Incredibile! 863.458 di noi hanno già aderito in pochi giorni. Firma e condividi con tutti: raggiungiamo un milione di firme per spingere gli alleati chiave della Russia a farsi sentire! 


Care amiche e cari amici, Ana Paula ha 31 anni, è brasiliana e voleva solo manifestare pacificamente contro la decisione della Russia di trivellare nell’Artico. Ora lei e gli altri 29 membri della nave Arctic Sunrise di Greenpeace sono rinchiusi in una prigione russa e potrebbero doverci stare per chissà quanto. Ma possiamo gettare loro un’ancora di salvezza. Gli attivisti di Greenpeace, alcuni rinchiusi in celle di isolamento, rischiano quindici anni di carcere con l’accusa assurda di pirateria. Il loro crimine? Aver appeso uno striscione su una piattaforma petrolifera russa per manifestare contro le trivellazioni in profondità in uno dei posti più belli e al tempo stesso fragili del pianeta. Molti governi occidentali hanno già protestato per questa situazione, ma ora Ana Paula e Greenpeace stanno chiedendo aiuto direttamente alla comunità di Avaaz per rendere davvero globale la protesta.  


Assieme possiamo rivolgerci ad alcuni dei più importanti partner commerciali e politici della Russia, come Brasile, India, Sud Africa e Unione Europea, per chiedere la liberazione dei 30 dell’Artico. Il nostro obiettivo è il milione di firme per Ana Paula e i suoi compagni. Raggiunto quel traguardo, Avaaz proietterà i loro volti in luoghi simbolici, per mantenere la vicenda sotto i riflettori dei media http://www.avaaz.org/it/free_the_arctic_30_loc/?btysIdb&v=30447.


La sorella di Ana Paula la descrive così: «Sotto molti punti di vista, mia sorella è una normale ragazza brasiliana: estroversa, amichevole, piena di vita. Ma è anche straordinaria nella sua semplicità, fin da piccola capace di appassionarsi per la natura e la sua difesa, anche a rischio della sua stessa incolumità». Ora Ana Paula e gli altri membri dell’equipaggio potrebbero perdere 15 anni delle loro vite solo per aver tentato di appendere un manifesto sull’impianto Gazprom, il primo della storia nell’Artico. È sicuramente una reazione spropositata contro chi si batte per difendere l’ambiente di tutti: fermare le trivellazioni artiche significa proteggere la più grande area naturale della Terra, dove eventuali perdite di petrolio sarebbero quasi impossibili da arginare. 

Gli avvocati di Greenpeace hanno fatto notare che i 30 sono stati arrestati in acque internazionali, e che quindi sarebbe stata la Russia a violare il diritto internazionale del mare. Ma essere dalla parte della ragione potrebbe non bastare per ottenere la loro scarcerazione, il loro destino potrebbe già essere segnato, a meno che la comunità internazionale non faccia capire alla Russia di non essere disposta a passare sopra a questo scandalo.

La voce di Avaaz è particolarmente forte in molti di questi Paesi dove è presente in grandi numeri (5 milioni di membri solo in Brasile!). Se ci impegniamo tutti quanti raggiungendo il milione di firme, gli avaaziani di Brasile, Sud Africa, India e dell’Unione Europea possono far salire la pressione internazionale. Firma subito e aiutaci a raggiungere questo traguardo per contribuire a salvare i 30 dell’Artico http://www.avaaz.org/it/free_the_arctic_30_loc/?btysIdb&v=30447.

Queste 30 persone hanno avuto il coraggio di sfidare le multinazionali del petrolio in uno degli ultimi posti incontaminati del pianeta. E per questo li vogliono zittire e intimidire. La nostra comunità si è sempre impegnata in difesa degli attivisti di tutto il mondo: ora è il momento di salvare i 30 dell’Artico. 

Con speranza e determinazione,

Jamie, Alex, Emma, Lisa, Ricken, Marie, Julien, Diego e tutto il team di Avaaz 

Maggiori informazioni: 

Russia, aperta inchiesta per pirateria contro militanti di Greenpeace (Corriere della Sera) 
Russia: appello 11 Nobel Pace a Putin, libera i 30 di Greenpeace (Agi)

Russia, carcere per attivisti di Greenpeace. Due mesi anche per il militante italiano (La Repubblica) 

Greenpeace ai russi: liberate i nostri, la Arctic sunrise era in acque internazionali (Euronews)

Blitz di Greenpeace alla Barcolana, ‘Gazprom distrugge l'artico’ (Rainews24)


(fonte avaaz.org)