Incredibile!
863.458 di noi hanno già aderito in pochi giorni. Firma e condividi con tutti:
raggiungiamo un milione di firme per spingere gli alleati chiave della Russia a
farsi sentire!
Care amiche e cari amici, Ana Paula
ha 31 anni, è brasiliana e voleva solo manifestare pacificamente contro la
decisione della Russia di trivellare nell’Artico. Ora lei e gli altri 29 membri della nave Arctic Sunrise di Greenpeace sono
rinchiusi in una prigione russa e potrebbero doverci stare per chissà
quanto. Ma possiamo gettare loro un’ancora di salvezza. Gli attivisti di Greenpeace, alcuni
rinchiusi in celle di isolamento, rischiano quindici anni di carcere con l’accusa assurda
di pirateria. Il loro crimine? Aver appeso uno striscione su una piattaforma
petrolifera russa per manifestare contro le trivellazioni in profondità in uno
dei posti più belli e al tempo stesso fragili del pianeta. Molti governi
occidentali hanno già protestato per questa situazione, ma ora Ana Paula e Greenpeace stanno chiedendo
aiuto direttamente alla comunità di Avaaz per rendere davvero globale la
protesta.
Assieme possiamo rivolgerci ad alcuni dei più importanti partner commerciali e
politici della Russia, come Brasile, India, Sud Africa e Unione Europea,
per chiedere la liberazione dei 30 dell’Artico. Il nostro obiettivo è il milione di firme per
Ana Paula e i suoi compagni. Raggiunto quel traguardo, Avaaz proietterà
i loro volti in luoghi simbolici, per mantenere la vicenda sotto i riflettori dei
media http://www.avaaz.org/it/free_the_arctic_30_loc/?btysIdb&v=30447.
La sorella di Ana Paula la descrive così: «Sotto
molti punti di vista, mia sorella
è una normale ragazza brasiliana: estroversa, amichevole, piena di vita. Ma è
anche straordinaria nella sua semplicità, fin da piccola capace di
appassionarsi per la natura e la sua difesa, anche a rischio della sua stessa
incolumità». Ora Ana Paula e gli altri membri dell’equipaggio potrebbero perdere 15 anni delle loro vite solo per aver tentato
di appendere un manifesto sull’impianto Gazprom, il primo della storia
nell’Artico. È sicuramente una reazione spropositata contro chi si batte
per difendere l’ambiente di tutti: fermare le trivellazioni artiche significa
proteggere la più grande area naturale della Terra, dove eventuali perdite di
petrolio sarebbero quasi impossibili da arginare.
Gli avvocati di Greenpeace hanno fatto notare che i 30 sono stati arrestati in
acque internazionali, e che quindi sarebbe stata la Russia a violare il diritto
internazionale del mare. Ma essere dalla parte della ragione potrebbe non bastare per ottenere la
loro scarcerazione, il loro destino
potrebbe già essere segnato, a meno che la comunità internazionale non faccia
capire alla Russia di non essere disposta a passare sopra a questo scandalo.
La voce di Avaaz è
particolarmente forte in molti di questi Paesi dove è presente in grandi numeri (5 milioni di membri solo in Brasile!). Se ci
impegniamo tutti quanti raggiungendo il milione di firme, gli avaaziani di
Brasile, Sud Africa, India e dell’Unione Europea possono far salire la
pressione internazionale. Firma subito e aiutaci a raggiungere questo traguardo
per contribuire a salvare i 30 dell’Artico http://www.avaaz.org/it/free_the_arctic_30_loc/?btysIdb&v=30447.
Queste 30 persone hanno avuto il coraggio di
sfidare le multinazionali del petrolio in uno degli ultimi posti incontaminati
del pianeta. E per questo li vogliono zittire e intimidire. La nostra comunità
si è sempre impegnata in difesa degli attivisti di tutto il mondo: ora è il
momento di salvare i 30 dell’Artico.
Con speranza e determinazione,
Jamie, Alex, Emma, Lisa, Ricken, Marie, Julien,
Diego e tutto il team di Avaaz
Maggiori informazioni:
Russia, aperta inchiesta per pirateria contro
militanti di Greenpeace (Corriere della Sera)
Russia: appello 11 Nobel Pace a Putin, libera i
30 di Greenpeace (Agi)
Russia, carcere per attivisti di Greenpeace. Due mesi anche per il militante
italiano (La Repubblica)
Greenpeace ai russi: liberate i nostri, la Arctic sunrise era in acque
internazionali (Euronews)
Blitz di Greenpeace alla Barcolana, ‘Gazprom distrugge l'artico’ (Rainews24)
(fonte avaaz.org)
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