martedì 30 aprile 2013

Giornalisti del Mediterraneo: a Otranto tutto pronto per la V° edizione


Parte ufficialmente la 5° edizione del Concorso Internazionale ‘Giornalisti del Mediterraneo’. La Città di Otranto ospiterà, nella suggestiva scenografia medioevale, la cerimonia di premiazione, che avverrà sabato 7 settembre 2013. L’evento, organizzato dall’associazione “Terra del Mediterraneo” in partnership con il Comune di Otranto ed Europuglia, portale di promozione delle attività e dei progetti del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia, gode del patrocinio istituzionale delle Ambasciate di Romania, Paesi Bassi, Croazia, Albania, Bosnia ed Erzegovina, della Provincia di Lecce, del Corpo Consolare di Puglia, Basilicata e Molise e dell’Istituto Isiamed, nonché, dell’European Journalism Centre.  

Il concorso si articolerà in due sezioni: Primavera Araba e Mediterraneo; Premio ‘Città di Otranto’ per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale. È possibile scaricare il bando dal sito www.terradelmediterraneo.it o chiedere informazioni chiamando il numero 346/8262198. I lavori dovranno prevenire entro e non oltre il 15 giugno 2013.  Sin dalla 1° edizione il Concorso ha annoverato, tra candidati e vincitori, giornalisti delle più importanti testate nazionali e internazionali quali Corriere della Sera, L’Espresso, Panorama, Ansa, RaiNews24, La7, Rete4, Il Giornale, TGR Rai, Il Messaggero, Italia Oggi, Marie Claire, Europa, Vanity Fair, Io Donna, Il Riformista, I Viaggi di Repubblica.  

«L’evento di quest’anno – spiega Tommaso Forte, giornalista e organizzare dell’evento – è la sintesi di un progetto ambizioso, di cui la Città di Otranto è parte integrante. Otranto, attraverso il suo mare, è stata teatro di vicende umane e di solidarietà. Non solo. È, sopratutto, terra di accoglienza, ospitalità e fratellanza. Dunque, l’evento, quest’anno parte da un territorio in cui il valore sociale e umano è primario». 

«La nostra città  aggiunge Luciano Cariddi, sindaco di Otranto  è da tempo al centro delle cronache internazionali per le note vicende umanitarie legate ai viaggi della speranza e per le quali i miei concittadini si sono sempre profusi. L’appuntamento ‘Giornalisti del Mediterraneo’ è ormai un rendez-vous di riferimento per tutto il mondo “dei mari”, con l’auspicio che i giornalisti si ritrovino nel Salento per riflettere e confrontarsi».

Ritrovato rapporto perduto che svelò il genocidio degli Indiani del Brasile

Il rapporto di Figueiredo denunciò le atrocità commesse
contro i Cinta Larga. Dopo aver sparato alla testa del
suo bambino, gli assassini tagliarono la madre in due.

© Survival
Dopo essere andatodistruttoin un misterioso incendio 45 anni fa, è tornato inaspettatamente alla luce un rapporto scioccante che descrive dettagliatamente le orribili atrocità perpetrate contro gli Indiani del Brasile tra gli anni ‘40 e ‘60. Il rapporto fu commissionato nel 1967 dal Ministro dell’Interno brasiliano. Le rivelazioni dei crimini commessi contro le popolazioni indigene del Brasile dai potenti latifondisti e dal Servizio governativo per la Protezione dell’Indio (SPI) provocarono sdegno in tutto il mondo e portarono, due anni dopo, alla nascita dell’organizzazione per i diritti dei popoli indigeni Survival International.

Le oltre 7.000 pagine del rapporto, scritto dal procuratore generale Jader de Figueiredo Correia, documentavano dettagliatamente assassini di massa, torture e guerre batteriologiche, casi di schiavitù, abusi sessuali, furti di terra e negligenze nei confronti delle popolazioni indigene del Brasile. Per effetto di questi crimini, decine di tribù furono completamente sterminate e molte altre furono decimate. Il rapporto è stato ritrovato recentemente presso il Museo dell’Indio, in Brasile, e si trova ora nelle mani della Comissão Nacional da Verdade, che investiga sulle violazioni dei diritti umani occorsi tra il 1947 e il 1988.

Una delle tante storie raccapriccianti contenute nel rapporto è quella conosciuta come il ‘Massacro dell’11° parallelo’, quando un piccolo aereo lanciò dinamite sul villaggio dei Cinta Larga. Trenta Indiani furono uccisi – solo due sopravvissero per raccontare l’accaduto.
Altre testimonianze includono l’avvelenamento di centinaia di Indiani con zucchero intriso di arsenico, e la descrizione di metodi di tortura terribili, come quello di schiacciare lentamente le caviglie delle vittime con uno strumento conosciuto come il “tronco”.

Le scoperte di Figueiredo scatenarono le proteste internazionali. Basandosi sul rapporto, il 23 febbraio 1969 il giornalista Normal Lewis scrisse in un articolo intitolato ‘Genocidio’: «Dal fuoco alle spade, dall’arsenico alle pallottole, la civilizzazione ha portato sei milioni di Indiani all’estinzione». Pubblicato sul Sunday Times britannico, l’articolo spinse un piccolo gruppo di cittadini preoccupati a fondare, pochi mesi dopo, Survival International. In risposta al rapporto di Figueiredo, il Brasile lanciò un’inchiesta giudiziaria che portò all’incriminazione di 134 funzionari governativi, accusati di oltre 1.000 crimini. 38 di loro furono licenziati, ma nessuno fu mai incarcerato per le atrocità commesse.

Il Servizio per la Protezione dell’Indio fu sciolto e sostituito dal FUNAI, l’odierno Dipartimento brasiliano agli Affari Indiani. Da allora ampie fasce di terra indigena sono state demarcate e protette, ma le tribù brasiliane continuano a lottare contro l’invasione e la distruzione delle loro terre da parte di taglialegna illegali, allevatori e coloni, e contro gli aggressivi programmi di crescita economica del governo, che mirano a portare dozzine di grandi dighe idroelettriche e attività estrattive su larga scala proprio nei territori indigeni.

«Il rapporto Figueiredo è una lettura raccapricciante, ma in una cosa, niente è cambiato: quando si tratta dell’uccisione degli Indiani, regna l’impunità» ha dichiarato oggi il direttore generale di Survival International, Stephen Corry. «Uomini armati uccidono regolarmente gli indigeni, nella consapevolezza che difficilmente saranno consegnati alla giustizia. Nessuno degli assassini dei leader tribali Guarani o Makuxi è mai stato incarcerato per i crimini commessi. È difficile non pensare che alla radice dell’incapacità del Brasile di difendere la vita dei suoi cittadini indigeni non ci siano il razzismo e l’avidità».

(Survival International)

lunedì 29 aprile 2013

Fotografia europea: dal 3 maggio Reggio Emilia capitale della fotografia



Dal 3 maggio alle ore 18.00 al 16 giugno alle 22,00 Gabella di San Pietro, via Emilia San Pietro 73, Reggio Emilia. Esporranno Daniela Guccini, Manuela Assilli, Daniela Ciamarra, Selene Lazzarini. L'inaugurazione è programmata per venerdì 3 maggio alle 18,00; orari di apertura sabato/domenica dal 4 maggio al 16 giugno dalle 10,00 alle 22,00.

L'Ikebana è un'antica forma d'arte giapponese che cerca di creare un microcosmo equilibrato attraverso la composizione floreale, usando materie ed elementi presenti in natura. Questa selezione di immagini, si sente legata al modus Ikebana, reinterpretato in chiave fotografica.

La mostra mette l'accento sulla composizione ragionata che ricerca, anche tramite l'uso della manipolazione digitale, non solo la ricchezza e il compiacimento formale, ma l'equilibrio tra realtà e finzione. Un surrealismo onirico che ben si addice al mezzo fotografico.

Per maggiori informazioni è possibile contattare ikebana2013@gmail.com o è possibile visitare il sito http://ikebana2013.tumblr.com/.

Cinghiali nel Parco Alta Murgia: il 14 maggio partirà il quarto censimento


Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari, ha organizzato il IV  censimento con cadenza annuale del cinghiale nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia. La conta inizierà il giorno 14 e proseguirà fino al 17 maggio.

L’attività di ricerca, svolta attraverso battute su aree campione di bosco, richiede la partecipazione di numerosi volontari, che avranno così l’opportunità di vivere un’esperienza unica di ricerca in campo.

Quest’anno, l’ente Parco, in accordo con strutture ricettive locali, fornisce a proprio carico l’alloggio (con trattamento in mezza pensione) a 25 studenti dell’Università di Bari che parteciperanno all’intera sessione dei conteggi, garantendo inoltre gli spostamenti mediante autobus dedicati.

Le iscrizioni si raccolgono presso il Museo 'Lidia Scalera Liaci' del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari. È possibile prenotarsi anche a una o più giornate di censimento. Per maggiori informazioni è possibile contattare il dottor Rocco Sorino al numero 349/3595538 o il dottor Lorenzo Gaudiano al numero 328/6835885.

29.04.2013
V.S.

Museo della Fotografia di Bari: Raffaella Perna racconta gli anni '60


Domani, martedì 30 aprile alle 17,30, presso la sala conferenze del palazzo del Politecnico in via Giovanni Amendola 126/B a Bari Museo della Fotografia del Politecnico di Bari prosegue gli incontri del laboratorio 'Processi visivi' con Raffaella Perna - Fotografia e arte italiana degli anni Sessanta. Interverrà  Pio Meledandri, direttore del Museo.

Gli anni Sessanta si caratterizzano per una svolta decisiva nel rapporto tra arte e fotografia: quasi contemporaneamente numerosi artisti, differenti per età, posizione geografica e soprattutto per metodi e fini espressivi, si ritrovano accomunati da un ricorso massiccio al medium fotografico. Strumento ritenuto indispensabile per un rinnovamento linguistico, volto sia a oltrepassare la poetica informale, sia a ridisegnare i confini della relazione tra la soggettività del fare artistico e l’oggettività del reale. In questo periodo non è più soltanto la fotografia a interrogarsi sulle questioni dell’arte, ma è l’arte stessa a incorporarla sempre più spesso, rendendo molto complesso, e talvolta inutile, stabilire un confine netto tra le due discipline. Impegnati in un azzeramento emozionale della pratica artistica, molti autori trovano nello statuto di analogon del reale proprio della fotografia, uno strumento in grado di «eliminare almeno in parte la contaminazione del coinvolgimento emotivo». 

Con queste finalità, sin dall’inizio del decennio, nella sperimentazione italiana diventa sempre più frequente l’uso di citazioni derivate dallo specifico fotografico, tratte dall’ambito della tecnica e dalle modalità di visione tipiche del mezzo. Esemplari in tal senso sono le opere dei primi anni Sessanta di Mario Schifano, gli “argenti” di Giosetta Fioroni, i Ricalchi di Renato Mambor o la serie ispirata a Eadweard Muybridge di Umberto Bignardi. Tali esperienze sono in rapporto con una tendenza generale di appropriazione e rielaborazione dei procedimenti tecnici e linguistici della fotografia, avviata già all’inizio degli anni Cinquanta in Inghilterra con mostre quali Parallel of Life and Art (1953) o This is Tomorrow (1956) e diffusa in Europa e negli Stati Uniti dalla seconda metà del decennio. In Italia la sperimentazione di tecniche di riproduzione foto-meccanica viene portata avanti da numerosi artisti anche per il suo potenziale valore socio-politico, nella convinzione che, attraverso la serialità progettuale del prodotto estetico si possa arrivare a ridurne il valore commerciale, aprendo la strada a una processo di democratizzazione dell’arte. Su tali premesse si basa la Mec-Art, movimento fondato nel 1965 da Pierre Restany, al cui primo manifesto aderiscono Mimmo Rotella e Gianni Bertini, ma che in Italia interesserà anche figure come Bruno Di Bello, Aldo Tagliaferro, Elio Mariani.

L'utopia di superare le singole discipline e oltrepassare il confine tra arte e vita conosce un evidente sviluppo nella seconda metà degli anni Sessanta, quando, con il processo di smaterializzazione dell'arte e l’intensificarsi di pratiche artistiche performative, la fotografia viene a rivestire una funzione cruciale, assumendo il duplice ruolo di strumento atto a conservare la memoria di eventi artistici transeunti e di opera a tutti gli effetti. In questo periodo numerosi artisti mostrano un’attitudine sempre più pronunciata a interrogarsi sulla natura e sulla definizione stessa di arte: in area concettuale si diffonde l’uso della mise en abîme e della sequenza fotografica, strumenti attraverso cui esprimere l’idea artistica nel suo sviluppo e nella sua processualità e nel contempo evidenziare la natura convenzionale del linguaggio. Durante il seminario, oltre alle tendenze e agli autori già menzionati, si prenderanno in esame le esperienze di Mario Cresci, Ugo Mulas, Luca Patella, Franco Vaccari e i rapporti tra l'Arte Povera e la fotografia.

(Raffaella Perna per il Museo della Fotografia del Politecnico di Bari)
http://museofotografiapoliba.blogspot.it/

Bari incontra la ong Rec: voci da Gaza per non dimenticare il quotidiano


La Comunità Palestinese di Puglia e Basilicata Comitato Tadamon Filastin فلسطين  تضامن (Solidarietà - Palestina) per stasera, lunedì 29 aprile, alle 19,00 in via Borrelli n.32 a Bari (di fronte al Piccolo Teatro), ha organizzato 'Voci da Gaza', incontro su invito dell’Arci-Puglia con Husam Hamdouna, direttore; Mohamed Malakha, psicologo; Amira Abed, insegnante; Mashael Alnajjar, insegnante del Remedial Education Center (REC).

Il REC è un’organizzazione non governativa impegnata in programmi educativi rivolti a bambini a forte rischio di esclusione sociale, con sede a Jabalyia, nel governatorato Nord della Striscia di Gaza.

Per l'occasione sarà presentata anche l’iniziativa 'Per non dimenticare... il Diritto al Ritorno - Tutti a Gaza 2013': interverrà da Roma in collegamento video Bassam Saleh, tra i coordinatori dell’iniziativa e corrispondente del giornale Al Nahar.

Invece la giovane voce di Milad Fatttuleh di Betlemme ci accompagnerà con canti dalla Palestina. La serata si concluderà con un piccolo assaggio di cibi  palestinesi e pugliesi offerti dalla Comunità palestinese e dal comitato Tadamon-Filastin.

domenica 28 aprile 2013

Il "viaggio" di Murgiambiente continua: scoprendo la Calabria vitinicola


Calabria - Foto google.com
La storia ci racconta che la viticoltura in Calabria ha origini antichissime. Le civiltà preesistenti erano già dedite ad una viticoltura rudimentale quando sulle coste della Calabria approdarono nel 774 a.C. i greci, i quali promossero una viticoltura più evoluta, riconoscendo nella Calabria un territorio fertile, adatto alla produzione vitivinicola. E fu così che gli stessi greci chiamarono Enotria (Oinotròi) questa terra, nome che a prescindere dalle possibili diverse interpretazioni, ha comunque un legame innegabile con la parola oinos, vino.

Sibari divenne mercato vinicolo attivo e presto se ne aggiunsero altri, come Crotone e Locri; che la vite costituisse un investimento è testimoniato da quanto riportato dalle 'Tavole di Eraclea', in cui si afferma che i terreni a vite avessero un costo di affitto sei volte superiore rispetto agli altri terreni mantenuti con altre colture. Poco si sa, invece, dei vini che venivano prodotti nella antica viticoltura calabrese. Noto è il 'vino di Biblina', ottenuto da un vitigno originario della Tracia e coltivato dai greci su suolo italico, da Siracusa fino al nord della Calabria. Altri vini di cui è conosciuta l'esistenza sono la Centula, il vino di Ciragio, il vino Pesciotta e il vino Chiarello.

Nella viticoltura moderna i vitigni calabresi più importanti sono il Gaglioppo (padre del Cirò Rosso e Rosato, ma anche del Melissa Rosso), il Greco Bianco (padre di numerosissimi vini DOC tra cui il Bivongi, il Cirò Bianco, l'omonimo Greco di Bianco, il San Vito di Luzzi e altri ancora), il Montonico (padre del Bivongi, del Donnici e del Pollino), il Magliocco Canino, il Nerello, il Guardavalle, il Pecorello Bianco, la Guarnaccia, il Greco Nero ed il Prunesta (impiegato per numerosi vini IGT calabresi). In tutto il territorio vitato che si estende per 2.900 acri, la coltivazione utilizzata è quella dei vigneti ad alberello, detto anche alberello calabrese classico, coltivazione per altro consigliata nel disciplinare di produzione del DOC Melissa e del DOC Cirò.

28.04.2013
Giulio Stano
(sommelier Ais Puglia)

sabato 27 aprile 2013

'Porta a porta': facilitatori ambientali cercasi. Lunedì conferenza stampa


Cassano città aperta - Foto Archivio Vito Stano © 2012 
«Sta arrivando… l’ora della differenziata», così scriveva qualche giorno fa l'assessore all'Ambiente Carmelo Briano in un comunicato, riferendosi alla data in cui dovrebbe iniziare la raccolta differenziata con il metodo 'porta a porta'. La data fatidica è quella del 13 maggio, da quel momento ogni cittadino e pubblico esercizio dovranno conferire le singole frazioni così come dettate dal calendario che ognuno riceverà.

«Pertanto – faceva sapere sempre l'amministrazione comunale –, nelle prossime settimane i cassonetti, che fino a pochi giorni fa erano adibiti alla raccolta di rifiuti, saranno gradualmente tolti dalle strade; i cittadini dovranno esporre all’esterno delle proprie abitazioni/attività commerciali le diverse attrezzature dedicate alla raccolta dei singoli rifiuti. Con il nuovo sistema di raccolta, infatti, ogni cittadino diverrà responsabile di quanto prodotto. Per questo motivo, al fine di accompagnare con efficacia i cittadini nel passaggio al nuovo servizio, saranno impiegati i facilitatori ambientali». 

Chi sono i facilitatori ambientali? Chi li sceglierà o gli ha già scelti? E chi li pagherà? Queste domande le faremo lunedì all'assessore Carmelo Briano, che della 'faccenda rifiuti' si sta occupando personalmente già da prima che ricevesse la delega assessorile. Ma dal comunicato dell'altro ieri qualcosa già si evince sulla figura dei fantomatici «facilitatori ambientali»: sarà «personale appositamente formato con il compito di consegnare le attrezzature e il materiale informativo alle utenze domestiche e commerciali; chiarire dubbi e perplessità sulla riciclabilità dei materiali; accogliere segnalazioni e fornire risposte su problematiche legate al nuovo servizio». 

In pratica i facilitatori ambientali dovranno assolvere al compito di spiegare come utilizzare al meglio i cassonetti che distribuiranno: quindi si occuperanno della comunicazione che era parte integrante del bando di gara; a questo proposito è bene ricordare che non pochi denari sono stati previsti a questo scopo. Sarà importante stare a vedere chi sceglierà i facilitatori, se con un bando pubblico (ma forse è già troppo tardi) o con una nomina diretta; ma se così fosse, quali criteri sarebbero alla base delle scelte; e in ultimo quanto della somma prevista nel capitolato verrà impegnata per questa operazione di comunicazione?

28.04.2013
Vito Stano

Stop maltrattamento animali nel circo: a Gioia del Colle un'iniziativa forte


Foto google.com
Qualche giorno fa un circo con gli animali è attendato a Gioia e un elefante ha addirittura sfilato per le vie delle città. A indicare la via al mastodontico animale è stata una buona dose di frustate e scariche elettriche. Molti hanno assistito all’inusuale passeggiata del gigante e agli spettacoli poi proposti dal circo nei giorni a seguire, divertiti ed entusiasti. All’euforia di quest’ultimi ha fatto da contraltare l’indignazione e lo sgomento di molti altri, convinti, invece, che la violenza sugli animali e la loro riduzione in schiavitù sia, più che una forma di divertimento, qualcosa da deprecare e rigettare.

Come a volte, per fortuna, accade, l’indignazione si è fatta azione e ha portato singoli cittadini e associazioni a costituirsi in un ‘comitato per la difesa dei diritti degli animali’, il cui obiettivo è quello di educare alla cultura del rispetto verso gli altri esseri viventi partendo dall’informazione. Pochi, infatti, sanno cosa si cela dietro le quinte dei circhi e quante e quali sofferenze siano alla base di ogni numero e di ogni esercizio svolto dagli animali durante le esibizioni.

È per questo, dunque, che il neonato comitato, in collaborazione con la ‘Lega Antivivisezione’ di Bari, propone per martedì 30 aprile alle 18,30, presso il chiostro del palazzo comunale, una conferenza pubblica dal titolo: ‘Dietro le quinte dei circhi con gli animali: ecco perché vogliamo un circo umano!’.

Interverranno Erica Franco, responsabile del settore Circo della LAV di Bari, e il dottor Vincenzo Celiberti, archeologo preistorico, primatologo e ricercatore gioiese presso il Centre Europé de Recherche Préhistorique de Tautavel in Francia, con un intervento dal titolo ‘I Primati e la scimmia nuda’.

(Comitato per la tutela dei diritti degli animali)

Dalle aule universitarie agli schermi tv: prof. Ennio Triggiani spiega l'Ue


La crisi economica sembra ad oggi l'unica preoccupazione, ma l'incrinatura politico-istituzionale che fa tremare l'Unione Europea non è meno grave; il problema è che la sua percezione non è così forte, forse soprattutto alle nostre latitudini. Molti cittadini italiani non guardano a Bruxelles come invece dovrebbero, anche a causa di una scarsa consapevolezza storica. 

Questa condizione, con la necessità di offrire migliori strumenti per facilitare la comprensione della nostra quotidianità ha convinto TgNorba24 a proporre un approfondimento settimanale a partire da domenica 28 aprile dal titolo 'Zoom Europa'. 

L'idea è frutto della collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi 'Aldo Moro' di Bari e lo sportello Europe Direct Puglia; ogni domenica saranno proposti servizi sul Parlamento europeo, sulla storia dell’integrazione dell’UE, oltre che sondaggi ai cittadini e interviste ad esperti ed europarlamentari. A fare da guida in questo viaggio, condotto dal giornalista Maurizio Marangelli, sarà il professor di Diritto dell'Unione Europea Ennio Triggiani. 

'Zoom Europa' andrà in onda ogni domenica alle 17,00 sulla rete all news del gruppo Norba al canale 180 del digitale terrestre e 510 di Sky.

27.04.2013
Vito Stano

L'ora della differenziata: a Cassano delle Murge manca poco alla svolta

Avvisaglie di cambiamento - Foto © Massimiliano Mallardi 
Le prime avvisaglie di cambiamento iniziano a materializzarsi per le strade. La raccolta dei rifiuti solidi urbani a Cassano delle Murge cambierà volto dal prossimo  13 maggio:   su questo snodo temporale l'amministrazione Di Medio ha puntando tanto, forse tutta la sua credibilità amministrativa. 

La bassissima percentuale di rifiuti differenziati negli ultimi anni e negli ultimi mesi in particolare (la media del 2012 si è attestata a 94,86% di rifiuti indifferenziati contro 5,14% di rifiuti differenziati). I dati, disponibili sul portale della Regione Puglia, raccontano di un fallimento della strategia e anche una mancanza da parte dell'amministrazione comunale di comunicare i dati relativi: sulla pagina internet dedicata è possibile leggere i dati riguardanti  la raccolta dei rifiuti solidi urbani differenziati e non fino al mese di agosto 2012, poi il vuoto. L'ultimo dato utile, appunto, è quello di agosto 2012, con un poco lusinghiero 4,80% di rifiuti differenziati. 

Ma, anche se percepito come uno sforzo titanico, è necessario cercare il lato positivo: dal I° maggio, secondo la time line dettata dall'assessore all'Ambiente Carmelo Briano, oltre che dai manifesti molto eloquenti che ancora da qualche parte del paese fanno bella mostra di sè, 'manca poco': volendo ironizzare, potremmo dire che manca poco alla catastrofe ambientale e sanitaria. Però, come detto, occorre scovare il lato positivo: quattro anni di amministrazione comunale a guida centrodestra hanno condotto alla stesura, pubblicazione ed espletamento del bando di gara (assegnato all'Ati Tra.De.Co.-Murgia Servizi Ecologici, già gestore in proroga); adesso ci siamo quasi: tra pochi giorni si dovrà fare sul serio e a nessuno (tanto privato cittadino quanto commerciante o imprenditore) sarà concesso il lusso di non fare il proprio dovere improrogabile. Altrimenti saremo, a breve, seppelliti da terra contaminata. Intanto lunedì 29 aprile è in programma una conferenza stampa alle 16,00 presso la sala consiliare, durante la quale verranno spiegati alcuni dettagli del nuovo servizio di raccolta porta a porta. Alle 17,30, invece, sarà la volta dell’incontro con i cittadini.

È d'obbligo fare una precisazione: il servizio sarebbe dovuto partire il I° maggio, anziché il 13 maggio. La proroga, stante alle dichiarazioni espresse in una nota dall'assessore all'Ambiente Carmelo Briano, che peraltro trovano conferma nelle parole  raccolte durante un colloquio informale – dell'amministratore della Murgia Servizi Ecologici Angelo Guglielmo, sarebbe dovuta alla «oggettive difficoltà di approvvigionamento delle attrezzature specifiche per il porta a porta, riconducibili al perdurare della crisi economica, che ha determinato riduzioni di personale legato alle aziende del settore di produzione».  

27.04.2013
Vito Stano

venerdì 26 aprile 2013

Destinare il 5x1000 per sostenere il volontariato: requisiti e scadenze


Anche per il 2013 i contribuenti possono destinare una quota pari al 5 per mille dell’Irpef a finalità di interesse sociale (Dl n. 95/2012 - pdf, convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135). Le categorie di enti che posso accedere al beneficio, le modalità di iscrizione e i criteri di ammissione al riparto per le diverse tipologie di soggetti sono le stesse di quelle stabilite per il 2010 (Dpcm del 23/4/2010 - pdf). Inoltre, i contribuenti possono destinare una quota pari al 5 per mille dell’Irpef al finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici (Dl n. 98/2011, convertito, con modificazioni dalla legge n. 111 del 15/7/2011). Possono partecipare (articolo 2, comma 2, del Dl 16/2012 - pdf) - circolare n.6/E del 21 marzo 2013 - pdf) al riparto delle quote del cinque per mille gli enti ritardatari che presentino le domande di iscrizione e provvedano alle successive integrazioni documentali entro il 30 settembre 2013, versando contestualmente una sanzione di importo pari a 258,00 euro utilizzando il modello F24 con il codice tributo 8115 (risoluzione n. 46 del 11/5/12 - pdf). I requisiti sostanziali richiesti per l’accesso al beneficio devono essere comunque posseduti alla data di scadenza della presentazione della domanda di iscrizione relativa a ogni settore.

Descrizione
Enti del volontariato
Associazioni sportive dilettantistiche
Inizio presentazione domanda d’iscrizione
22 marzo 2013
22 marzo 2013
Termine presentazione domanda d’iscrizione
7 maggio 2013
7 maggio 2013
Pubblicazione elenco provvisorio
14 maggio 2013
14 maggio 2013
Richiesta correzione domande
20 maggio 2013
20 maggio 2013
Pubblicazione elenco aggiornato
27 maggio 2013
27 maggio 2013
Termine presentazione dichiarazione sostitutiva
1° luglio 2013 alle Direzioni Regionali dell'Agenzia delle Entrate
1° luglio 2013 agli uffici territoriali del Coni
Termine regolarizzazione domanda iscrizione e/o successive integrazioni documentali
30 settembre 2013
30 settembre 2013
(fonte Agenzia delle Entrate)  

26.04.2013
V. S.

Atto intimidatorio a bene confiscato: sostegno dalla rete di Libera Puglia


«Ha vinto la mafia». Con queste parole, nella notte, ignoti hanno imbrattato il portone d'ingresso del capannone del Laboratorio di Legalità 'Francesco Marcone', bene confiscato alla mafia e gestito dalla Cooperativa Sociale 'Pietra di Scarto' di Cerignola, nel foggiano. Lo stesso dove, da tempo, campeggia l'affermazione opposta. Ovvero: Qui la mafia ha perso.

Lo stesso che, ogni anno, è visitato da centinaia di ragazzi. Lo stesso che, qualche giorno fa, è stato tappa all'interno del cammino della Carovana Internazionale Antimafie. Lo stesso che, quotidianamente, si carica sulle spalle la responsabilità di costruire buone pratiche, facendo fruttare gli alberi che un tempo furono appannaggio delle mafie, riscattando, a favore della collettività, un passato di illegalità e di personalismo.

Per questo, il coordinamento regionale Libera Puglia e il coordinamento provinciale Libera Foggia, esprimendo la propria preoccupazione di fronte all'accaduto, ribadiscono la propria più convinta vicinanza alla cooperativa 'Pietra di Scarto' e al suo presidente Pietro Fragasso. Siamo certi che, questo tipo di intimidazioni, che altro non fanno che confermare quanto l'azione della cooperativa sia stata e sia un pericolo concreto per i sistemi delinquenziali; non fermeranno l'impegno.

(Alessandro Cobianchi, referente regionale Coordinamento Libera Puglia; 
Daniela Marcone, referente provinciale Coordinamento Libera Foggia)

giovedì 25 aprile 2013

25 aprile a Mercadante: organizzazione e sole tiepido per la Liberazione

Agenti del Corpo Forestale dello Stato in bici e a cavallo nella
foresta Mercadante a Cassano delle Murge il 25 aprile
Foto Archivio Vito Stano 
© 2013

Tiepido sole primaverile, traffico scorrevole, forte presenza di agenti del Corpo Forestale, di operai del Settore Foreste della Regione Puglia  e di volontari (Anpana, Pubblica Assistenza, Radioamatori) a fare da sfondo al lungo fiume di auto che ha portato a Cassano delle Murge, presso la foresta Mercadante, circa 5mila persone, arrivate ininterrottamente – ci ha spiegato un volontario dell'Anpana – nel giro di qualche ora sin dalle 9,00 del mattino. Finita l'ora di punta, escursionisti e personale impegnato nei controlli hanno potuto, in modo differente, godersi le ore che dal pranzo "improvvisato" porterà al ritorno a casa previsto per all'incirca per le 18,00. 

Il colpo d'occhio in questa mattinata è stato positivo: gente un po' ovunque, specialmente nelle aree attrezzate per fare pic-nic, molti gli appassionati delle due ruote in giro per i sentieri che saranno trascorsi dai corridori che parteciperanno alla 5° Marathon Foresta Mercadante in programma per il 26 maggio. Positiva la presenza del personale di servizio: per molti escursionisti incrociare agenti della Forestale in bici (come anticipava l'ente Parco in nota l'altro ieri) e a cavallo è sembrato tanto inusuale, quanto curioso; cavallo e bici erano, del resto, anche i mezzi di locomozione di moltissimi avventori. L'emergenza sanitaria è stata garantita dagli operatori volontari dell'associazione Pubblica Assistenza di Cassano delle Murge, durante la mattinata è stato necessario soltanto un intervento: dai volontari è stata assistita una bambina per una lieve contusione, ma niente di grave. Quest'anno a coadiuvare la regolazione del traffico ci sono, come detto, i volontari dell'Anpana (associazione nazionale protezione ambientale naturale), meglio conosciuti come guardie ecozoofile. Insomma sino alle 13,30, per quanto riguarda la festa della Liberazione nella foresta Mercadante, non si segnalano disguidi o problematiche di alcune sorta, anzi.

25.04.2013
Vito Stano 

Liberazione dal nazifascismo: fitto programma a Zona Franka a Bari


«In un momento così difficile della storia repubblicana hai dato con la tua firma, con il tuo crederci fino in fondo, un segnale importante al Paese. E tutti insieme abbiamo evitato che la nostra bella Italia diventasse lo zimbello del mondo. Infatti la regione Lazio (nella figura del neopresidente Nicola Zingaretti) ha bloccato i finanziamenti per la costruzione del monumento della vergogna al criminale di guerra Rodolfo Graziani. Io (come te del resto) mi sono sentita male per quel quel monumento dedicato al gerarca fascista. Non potevo tollerare un affronto simile alla mia regione, al mio paese e alla Costituzione repubblicana. Dai tempi dell'inaugurazione di questa oscenità stavo male e mi impegnavo per il suo abbattimento o riconversione. Poi ho lanciato questa petizione su Change.org e una battaglia di pochi si è trasformata nella battaglia del Paese»

A scrivere queste parole è stata Igiaba Scego, scrittrice somala, residente in Italia, autrice tra gli altri di 'Pecore nere. Racconti', in cui con altre penne migranti di seconda generazione hanno affrontato il dramma del distacco, della non appartenenza fino in fondo tanto alla terre dei padri, tanto a quella ospitante. Igiaba Scego, come ha lanciato qualche giorno fa una petizione on line per scongiurare il finanziamento di un'opera che ricordasse le gesta del gerarca fascista Rodolfo Graziani, ritenuto a giusta ragione un crimnale di guerra già all'epoca del fallimentare momento storico del colonialismo italiano in Africa Orientale e in particolare in Somalia, Etiopia ed Eritrea. La scrittrice ha ottenuto il sostegno auspicato in coincidenza della vigilia del 25 aprile, giornata dedicata alle celebrazioni della Liberazione dell'Italia del giogo nazifascista. «Ora la mia speranza – continua Igiaba Scego – è che questa vittoria possa far scattare qualcosa di bello e positivo nel nostro Paese. Sarebbe bello per esempio che la storia del colonialismo italiano fosse insegnata nelle scuole. Giacometta Limentani, una delle più autorevoli voci della comunità ebraica romana, suggeriva di fare nelle scuole un percorso sul colonialismo simile a quello che oggi si fa sulla shoah. Visite guidate, approfondimenti, letture. Affinché la memoria prosperi nella mente e nei cuori dei più giovani... per sempre»Come non essere d'accordo con questo intento: senza storia non c'è futuro.

E a proposito di futuro prossimo, domani Zona Franka (collettivo barese), organizzerà un intera giornata di eventi per celebrare la giornata della Resistenza sia all'interno di Zona Franka, che, per la prima volta, per strada in via Marchese di Montrone, al civico 80. Il programma prevede: alle 11,30 "Primavera antifascista - La crisi del regime e l'opposizione operaia e intellettuale" presso la Fondazione Rita Maierotti, in via Volpe, n. 4 organizzato dalla CGIL Bari; alle ore 15,00 è previsto lo spostamento delle attività sulla strada antistante Zona Franka, in via Marchesa di Montrone; alle ore 16,00 GUERIILLA KNITTING e SWAP PARTY con Effetto Terra, attività ludiche e banchetti delle associazioni; dalle ore 16, mostre fotografiche a cura dell'associazione CISS e di Andrea Scuteri e Paola Palumbo; alle ore 17,00 reading antifascista con estratti di opere di Calvino, Trilussa e altri; ore 18,00 presentazione del libro 'Voi onesti farabutti' di Simone Ghelli ed esposizione e vendita di libri a tema, a cura di Libreria ZAUM ; alle 20,30 è previsto il concerto 'Live a Zona Franka!' con gruppi emergenti del panorama provinciale barese. 

A Cassano delle Murge, tranquilla (forse troppo tranquilla) cittadina nell'entroterra barese, la giornata della Liberazione del nazifascismo sarà scandita dal vuoto, vuoto che, come ogni anno, riempie le piazze: non una corona di fiori, non un discorso, non una manifestazione è in programma per celebrare la giornata in cui la resistenza partigiana e le truppe alleate hanno riconsegnato dignità all'Italia. Quest'anno la sindaco Maria Pia Di Medio ha emanato «un messaggio» di riflessione sulle sorti politiche del Paese, con un pensiero affettuoso per quel «ragazzo», due volte Presidente della Repubblica, costretto a far i conti con una politica sciatta, timorosa, senza slancio alcuno. 

Il 25 aprile, giornata in cui si celebra la ritrovata dignità del Paese, in molte occasioni istituzionali ha perso quello smalto necessario per tornare a parlare di unità, resistenza e lotta strenua per delle idee di giustizia non ancora saziate a più di mezzo secolo di distanza

25.04.2013
Vito Stano

mercoledì 24 aprile 2013

Woodstock 2013:a Cassano delle Murge la seconda edizione dell'evento


Il primo maggio Cassano ospiterà Woodstock. Non è un modo di dire, ma il nome di un evento che l'associazione culturale Mad Dog Crew ha scelto per una manifestazione che alla sua seconda edizione è emigrata dalla vicina Acquaviva per trovare asilo sulle Murge cassanesi; ad ospitare l'evento musicale sarà l'agriturismo Amicizia, già noto per la storica festa della birra. 

Le ragioni di una scelta 
Ma perché un'associazione culturale «con circa 650 soci e – come ci racconta Vincenzo Cordasco dell'associazione Mad Dog Crew  oltre 10mila presenze alla prima edizione tenutasi ad Acquaviva» sceglie di esportare una manifestazione di questo genere, regalando notorietà ai cugini cassanesi? È presto detto. L'associazione ha confermato gli umori, che già ieri aleggiavano, che l'edizione 2013 di «Woodshock (evento di ripiego previsto per  giovedì 25 aprile presso l'Oasi San Martino ad Acquaviva, ndr) è stato annullato per «motivi di ordine pubblico»Il Comando municipale dei Vigili Urbani di Acquaviva delle Fonti – continua Mad Dog Crew – ha fatto sapere che per motivi di carattere logistico l’evento non potrà aver luogo. Pertanto l’associazione Mad Dog Crew, stanca dei ritardi e dell'immobilismo politico-burocratico e «viste le difficoltà che si continuano a riscontrare nel territorio acquavivese, si è impegnata ad organizzare l’evento del primo maggio, Woodstock 2013, a Cassano delle Murge, presso l’agriturismo Amicizia».

Associazionismo giovanile e politica di palazzo
«L'associazione organizzatrice, assieme a circa un centinaio di altre realtà associative – ha spiegato Vincenzo Cordasco –,  è riuscita lo scorso anno a mettere in piedi un evento che ha attirato ad Acquaviva migliaia di persone», ma la cosa interessante è stata certamente l'aver organizzato la prima di Woodstock al Parco comunale Sant'Elia, fino a quel momento inutilizzato. Successivamente, però, per cause ancora in via di accertamento, è venuta meno la possibilità di calpestare il terreno del parco comunale e sono iniziati i tira e molla con l'amministrazione. Amministrazione, è bene precisarlo, attualmente retta da un Commissario prefettizio a causa delle dimissioni del sindaco Squicciarini, quindi titolata a gestire l'ordinario. L'associazione Mad Dog Crew, quindi, aveva cercato di riproporre l'evento in altro luogo sempre in Acquaviva, trovando come soluzione l'Oasi San Martino; ma questa soluzione di ripiego, che avrebbe necessariamente già ridimensionato la capacità di accoglienza, non ha trovato accoglimento da parte dell'amministrazione: l'Oasi, che da diverso tempo ospita eventi musicali e di intrattenimento alternativi, non ha – secondo la Polizia Municipale di Acquaviva delle Fonti – i requisiti per ospitare la manifestazione in sicurezza

Il rammarico e la svolta cassanese
Il rammarico degli organizzatori e di coloro che hanno vissuto l'evento dell'anno scorso, è stato così forte da spingerli quindi a trovare una soluzione alternativa, che avesse anche le sembianze di «uno schiaffo morale ad Acquaviva». 
Purtroppo, quando qualcosa inizia a muoversi nel verso auspicato dai giovani (in questo Cassano e Acquaviva si assomigliano molto) c'è sempre qualcosa che interrompe la favola. Cassano ospiterà un evento che darà un tono alla tarda primavera murgiana, che per la festa dei lavoratori altro non avrebbe espresso all'infuori della festa del lavoratori (e meno male che c'è!) organizzata come sempre in solitaria dalla Camera del Lavoro della Cgil. 

L'accoglienza che in questi giorni, quindi, Cassano e molti giovani cassanesi daranno ai coetanei della vicina Acquaviva serva da monito per comprendere, quanto l'immobilismo e il sentimento di conservazione non portino nulla di buono: le ingessature causano soltanto la fuga oltre confine.

24.04.2013
Vito Stano