domenica 30 giugno 2013

Lame: verso il ricorso al Tar. Referendum cittadino: sindaco ha detto 'sì'

Sindaco di Cassano delle Murge Maria Pia Di Medio e ingegnere
Paolo Conforti (Advenco) - Foto Archivio Vito Stano 
© 2013
Il ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Puglia si farà. Gli aderenti al comitato ‘Lamafutura’ sono tutti d’accordo sulla necessità di portare davanti al giudice amministrativo la “questione Lame” per chiedere l’annullamento dell’iter in corso. Questo è quello che era chiaramente emerso già venerdì a tarda sera a margine dell’incontro al vetriolo tra la sindaco Maria Pia Di Medio e gli amministratori della società Advenco Srl da una parte e i tecnici che portano avanti le rivendicazioni del comitato Lamafutura dall’altra.

Restano sul tavolo della discussione (e nelle memorie digitali di cellulari e videocamere) le domande inevase degli ingegneri Mavellia e Pellerano, del geologo Tassielli e le osservazioni degli ingegneri Campanale e Albenzio, oltre quelle dell’imprenditore Roppo (Giano Plastica) e quelle politiche di Santorsola (sentito prima dell’incontro di venerdì) e della Contursi (Rosa) durante il confronto, oltre che le parole di chiusura totale di Racano.


Quindi l’unica strada percorribile a questo punto sembrerebbe quella della richiesta di annullamento, in quanto le aperture della sindaco Maria Pia Di Medio, durante e subito dopo il confronto di piazza, non convincono quasi nessuno: la proposta di un tavolo tecnico (balenata già venerdì sera) resta una via alternativa ma impervia, un ‘piano B’, nel quale sono davvero in pochi a crederci. 

In parallelo corre poi un binario immaginifico: la possibile indizione di un referendum cittadino, possibilità che la stessa sindaco, a precisa domanda venerdì sera, ha accolto positivamente. Se le parole di un amministratore non valgono quanto un atto pubblico, almeno moralmente, ci si aspetta perlomeno che alle parole seguano i fatti, fatti che in questo caso si dovrebbero concretizzare innanzitutto in un comunicato della prima maggioranza, utile a informare la cittadinanza che in tale data si svolgerà una votazione consultiva sulla bontà o meno del cosiddetto ‘Progetto Lame’. Questo sarebbe un atto dovuto, se si vorrà evitare di etichettare quelle parole con l’appellativo poco grazioso di ‘demagogiche’ e ‘populiste’. 

30.06.2013
Vito Stano

sabato 29 giugno 2013

Lame: le ragioni dei 'no' infiammano la piazza. La sindaco in difficoltà

I fatti in piazza
Nulla di fatto. Questo è il risultato al netto delle posizioni presenti in piazza. Sindaco e Advenco (la società che ha redatto i progetti) difendono il progetto definitivo approvato il 31 luglio del 2012. La frattura, al momento, appare insanabile; le posizioni dei due fronti sono praticamente inconciliabili: i due vasconi, proposti dall'Advenco e accettati dall'amministrazione Di Medio (e approvati dall'Autorità di Bacino), sono ritenuti un ecomostro dai contestari, tra cui ci sono cittadini direttamente interessati perché abitano nei pressi dell'area in questione e altri, cittadini e tecnici, impegnati nella battaglia del comitato Lamafutura a difesa della bontà naturalistica dell'area. 

Gli oppositori (che pare abbiano già un progetto alternativo) contestano soprattuto la realizzazione della vasca numero uno, quella in via Santeramo, ritenendola uno sfregio al paesaggio e uno spreco di risorse, che potrebbero essere reimpiegate a risistemare il 'canalone' e i letti delle lame e gli impluvi naturali con interventi meno invasivi e meno pericolosi per la tenuta degli edifici presenti in zona. 

Il comitato Lamafutura e i tecnici, che al progetto si oppongono strenuamente, restano sulle barricate ritenendo le spiegazioni dei due fratelli Paolo e Gian Mario Conforti, soci  e amministratori dell’Advenco, incapaci di sbrogliare la matassa di dubbi sorti alla luce della lettura delle carte progettuali.

Le ragioni dei 'no'
Teodoro Santorsola, già vice sindaco e fautore del progetto originario, sentito prima dell’inizio dell’incontro, ha ribadito i ‘no’ del gruppo ‘nuovaideadomani, ritenendo il progetto approvato dall'amministrazione Di Medio inappropriato alle esigenze reali del territorio cassanese. «L'80% delle risorse – ha dichiarato Santorsola  saranno impiegate per la costruzione del vascone, trascurando le lame e vie naturali».

Paolo Racano, che precisa di parlare a titolo personale e non in qualità di portavoce del comitato Lamafuturaa nostra precisa domanda a incontro concluso, ha affermato che «è già pronto un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale e che  continuando  non sarebbe logico sedere al tavolo con i redattori del progetto contestato poiché questo significherebbe avallare la bontà stessa del progetto, che invece, secondo Racano, va rigettato in toto».

A Racano fa eco l’ingegnere Nicola Albenzio, il quale, per quanto parte interessata, va comunque tenuto in considerazione per l’esperienza professionale pluridecennale: l’ingegner Albenzio ha ribadito la proposta di annullare l’iter di affidamento dell’appalto al fine di riformulare i termini della gara in un «appalto-concorso» anziché in un appalto classico, che va ricordato ha registrato un ribasso d’asta del 73% da parte dell’Advenco, società aggiudicatrice della stesura del progetto, cioè da circa 272mila euro di compenso l'Advenco percepirà circa 70mila euro.

I dubbi avanzati dagli ingegneri Pellerano e Mavellia e dal geologo Tassielli, in rappresentanza delle ragioni del comitato Lamafutura, non sono stati sciolti né dai progettisti né dalla sindaco Maria Pia Di Medio, in evidente difficoltà difronte alle contestazioni. Alle domande dal pubblico (dalle prime file) i fratelli Conforti hanno risposto a volte con sufficienza suscitando ira e ironia, altre volte subendo interruzioni poco galanti da parte dei loro interlocutori. 

Proposte, controproposte e tempistica
Sta di fatto che, con le proroghe già ottenute, la cantierizzazione dell’opera non è ancora stata fatta e c’è tempo fino al 31 dicembre 2013, prima di incorrere in uno stop del finanziamento.

Intanto la sindaco incalzata dal pubblico ha dichiarato che indirà un referendum cittadino, al fine di rimettere eventuali decisioni alla volontà popolare. Ma la stessa sindaco ha poi, all'interno dei capannelli post dibattito, ribadito la sua ferma volontà di andare avanti con la cantierizzazione dell'opera, aprendo uno spiraglio al dialogo con tecnici del comitato Lamafutura. Delle due una, come al solito. Su una cosa la sindaco è stata chiara, prima e dopo: le querce, anche se nel progetto è previsto che vadano abbattute, verranno salvate. Esempio, questo, di ambientalismo trasversale e intermittente. 

Inoltre pare che anche ad opera già cantierizzata il progetto possa subire modifiche sull’ordine del 30% del totale, quindi avanti con le proposte concrete, che, per dirla con Gian Mario Conforti (Advenco), gli oppositori avrebbero già dovuto presentare in questa occasione anziché «sventolare» carte. Ma ammesso che i progetti ci siano già (e pare proprio che ci siano), era evidente e prevedibile che in questa occasione l'intento era di vagliare la bontà del progetto e, assieme, la preparazione degli estensori, che almeno all'inizio non hanno saputo tener testa alle contestazioni che i tecnici di lungo corso (Pellerano, Mavellia, Tassielli, solo per citarne alcuni) hanno avanzato. Poi a confortare Gian Mario è arrivato Paolo, fratello del primo, sul quale si sono infranti gli interrogativi degli astanti. Le certificazioni di bontà del progetto, hanno ribadito i fratelli Conforti della Advenco, sono state tali e tante da ritenere lo stesso ben fatto. 

Del resto ad approvare il progetto è stata la maggioranza politica (striminzita, con soltanto 10 consiglieri a sostenere il provvedimento), la quale avrebbe potuto, qualora vi avesse ravvisato scelte inappropriate da parte dei progettisti, rigettare il disegno e condurre altre modifiche. Ma tanté, così non è stato.

Note a margine
Nota incolore l'assenza dei rappresentanti del gruppo consiliare Partito Democratico-ViviCassano; nessun esponente neppure della segretaria cittadina era presente all'incontro. Dunque non sono pervenute le opinioni del gruppo politico in merito alla discussione sul progetto; resta quindi la posizione espressa in Consiglio comunale lo scorso 31 luglio 2012 (gli atti di ieri valgono sui silenzi di oggi, verrebbe da dire), quando il gruppo guidato da Quirico Arganese lasciò l'aula prima del voto sul progetto definitivo. 

Nota di colore della serata è stato lo sproloquio reciproco tra Tonino Roppo (titolare dell'azienda Giano Plastica) e Felice Maselli (grande proprietario terriero e marito dell'assessore ai Servizi sociali del Comune di Cassano delle Murge Angela Contursi): è stato l'incipit dell'intervento di Roppo a surriscaldare gli animi; sono volate offese pesanti, riconducibili a vecchie storie note e meno note. 

Chissà se la notte ha portato consiglio, come ha auspicato l'avvocato Luigi Ariemma, il quale ha tentano, già a margine dell'incontro, di placare gli animi e mediare tra le posizioni dei progettisti dell'Advenco, risentiti delle offese subite, e le ragioni di alcuni contrari al progetto dei due vasconi. 

Per adesso gli animi non sono affatto calmi, gli esposti sono pronti e il ricorso del comitato Lamafutura al Tar Puglia, pare, non si farà attendere. 

28.06.2013
Vito Stano

A Rimini fiera torna Sal.v.e. in vetrina l'eccellenza dei veicoli ecologici

Guido Giletta, presidente ANFIA
Dal 6 al 9 novembre, in concomitanza con Ecomondo, il salone leader in Europa dedicato a mezzi e tecnologie per il trasporto dei rifiuti.

Guido Giletta, presidente ANFIA - Sezione veicoli per servizi ecologici: «L’occasione per mostrare il meglio della proposta italiana. Le maggiori aziende competono da anni nei principali mercati europei e molte di queste stanno crescendo in mercati vitali quali Russia, Medio Oriente e Nord Africa».

A novembre torna a Rimini Fiera, dove già si svolse nel 2001 e nel 2004,  il Salone dei Veicoli Ecologici, organizzato in partnership con ANFIA - Sezione veicoli per servizi ecologici. Dal 6 al 9 SAL.V.E. si affiancherà a Ecomondo, Key Energy, Key Wind e Cooperambiente per comporre la proposta fieristica sui temi della green economy leader in Europa. SAL.V.E. sarà l’occasione per proporre e conoscere le soluzioni tecnologiche più innovative per il mondo del trasporto dei rifiuti solidi e liquidi, coi nuovi brevetti, le cisterne per lo spurgo dei pozzi e dei rifiuti pericolosi. Ampio spazio sarà dedicato anche ai mezzi per la pulizia e la manutenzione stradale ed industriale. Ne abbiamo parlato con Guido Giletta, presidente sezione veicoli per servizi ecologici ANFIA.

Quale opportunità può rappresentare il contesto di Rimini Fiera per le imprese del settore, con lo svolgimento contemporaneo di saloni internazionali dedicati allo sviluppo sostenibile?
È sicuramente un’opportunità importante di attrazione degli operatori del settore, che in un’unica manifestazione avranno un quadro completo dell’offerta e delle tecnologie innovative dell’industria italiana di settore. Inoltre, nei paesi emergenti, i grandi player operano in più settori contemporaneamente e quindi chi, ad esempio, oggi visita Ecomondo perché interessato alle tecnologie del trattamento acque, può trovare partner per i veicoli ecologici e viceversa; a livello internazionale, il sistema paese è sempre più importante e quindi è fondamentale che tutti gli attori nazionali del settore dello sviluppo sostenibile facciano squadra.

Quali obiettivi si pone ANFIA in vista di SAL.V.E.?
L’obiettivo di ANFIA è di mostrare, con la partecipazione a SAL.V.E., le tecnologie e la capacità di innovazione della nostra industria di settore. In questo periodo in cui si parla soprattutto di aziende in crisi, è fondamentale dare visibilità alle aziende che reagiscono mettendo in campo innovazione e qualità. Ma un obiettivo ancora più importante è sensibilizzare la classe politica sulle disastrose conseguenze che i continui tagli di bilancio nel capitolo investimenti e i ritardi nei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni potranno avere sull’intero settore. Il nostro mercato, negli ultimi cinque anni, ha mostrato un calo molto sensibile delle unità vendute e i ritardi nei pagamenti, oltre all’elevata tassazione italiana, drenano liquidità alle aziende, quella liquidità che i concorrenti esteri investono invece nei prodotti e nel marketing internazionale nei paesi emergenti.  

Qual è il grado di internazionalizzazione del business delle imprese presenti a SAL.V.E.?
Le maggiori aziende competono da anni nei principali mercati europei e molte di queste stanno crescendo in mercati vitali quali Russia, Medio Oriente e anche Nord Africa. Non si vive però di sola esportazione, e anche le aziende con forte vocazione all’export, se il mercato nazionale non si riprende, faticheranno sempre più a tenere il passo dei concorrenti esteri, i quali, nei paesi d’origine, hanno una solida e stabile base di fatturato, che garantisce una buona quota di margini di contribuzione ai costi fissi.

La sottile linea verde: il 3 luglio alle 18,30 presentazione alla Feltrinelli

'La sottile linea verde. Eccessi svolte e prospettive della questione ambientale', interviene l'autore, Waldemaro Morgese, intervistato da Chiara Lacirignola.

Quando si inizia a parlare di ‘questione ambientale’ in Italia? Quali sono le tappe più importanti che hanno portato l’uomo alla consapevolezza della necessità di tutelare il Pianeta Terra? Come fare fronte al progressivo esaurimento delle risorse naturali? Come integrare il ‘progresso’ con la salvaguardia dell’ambiente? 

A queste e ad altre domande basilari l’autore cerca di rispondere, mosso da un personale interesse che lo ha portato a comporre questa guida ragionata e arricchita da essenziali ‘incursioni’ storiche, la quale si rivolge a chi intenda comprendere le principali problematiche ambientali e voglia contribuire nel suo piccolo a capire come recare vantaggio al Pianeta. 

È il tema dell’‘eccesso’ il filo conduttore di questo manualetto, di cui vengono considerate le varie sfaccettature che determinano i numerosi squilibri ambientali, fino tracciare le linee e i modelli di una possibile rotta futura – alla quale dovrebbero collaborare i Paesi di tutto il Mondo – che consenta di non valicare i ‘limiti dello sviluppo’ portando il Pianeta al collasso.

Sostenibilità e innovazione: la Fondazione promuove il Premio 2013

La Fondazione per lo sviluppo sostenibile, in collaborazione con Ecomondo Rimini Fiera e Key Energy, organizza anche per il 2013 il Premio per lo sviluppo sostenibile. Il Premio ha lo scopo di promuovere le buone pratiche e le migliori tecniche delle imprese italiane che raggiungano rilevanti risultati ambientali, con iniziative innovative, buone possibilità di diffusione e positivi risultati economici e occupazionali. Trenta fra i partecipanti verranno segnalati e, fra questi, tre verranno premiati con il 'Primo Premio per lo sviluppo sostenibile 2013' per il rispettivo settore. Nelle scorse edizioni del Premio sono state selezionate le prime tre imprese per ogni settore e premiate con la medaglia del Presidente della Repubblica. Le imprese premiate nei primi tre anni sono state raccolte nel Libro 'L'Italia della green economy' di Edizioni Ambiente. La premiazione 2013 avverrà durante la Fiera di Rimini, Ecomondo-Key Energy nella hall centrale, dal 6 al 9 Novembre.

Il Premio riguarderà per quest'anno imprese dei seguenti settori: Eco-design; Attività agricole e attività connesse ad alta qualità ecologica; Start-up dedicate alla green economy.


Nella categoria Eco-design, vengono considerate aziende che realizzano beni o servizi con modalità progettuali dal profilo ecologico elevato ( ad esempio con l'utilizzo di processi produttivi o prodotti ad alta efficienza energetica, con uso di materiali riciclati, o prodotti riciclabili, con uso efficiente di materiali, con risparmio di acqua...)

Nella categoria Attività agricole e attività connesse ad alta qualità ecologica vengono considerate aziende che realizzano attività agricole biologiche o di elevata qualità ecologica, per esempio a filiera corta, attività multifunzionali di tutela del territorio e del paesaggio agrario, attività integrate di agriturismo e di produzioni sostenibili di energie rinnovabili.

Nella categoria Start-up dedicate alla green economy vengono considerate nuove iniziative imprenditoriali dedicate a produrre beni o servizi di alta qualità ecologica, a basse o nulle emissioni di carbonio, con uso efficiente di materiali ed energia. La partecipazione al premio è gratuita.  

L'interesse a partecipare deve essere segnalato compilando la scheda di partecipazione o inviando una e-mail all'indirizzo parasacchi@susdef.it entro il giorno 7 luglio 2013.



Spero che tutti siano interessati a far conoscere di più le cose buone per l'ambiente che molte imprese italiane stanno facendo e che siate in molti a partecipare e a far conoscere questa iniziativa.

(fonte Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile)

venerdì 28 giugno 2013

Mai dire clandestino: seminario sulla Carta di Roma e le sue applicazioni

Il 2 luglio a Bari, dalle 11,00 alle 13,00 presso la sede dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia in strada Palazzo di Città n. 5, si terrà l’incontro 'Mai dire clandestino. Giornalisti insieme per conoscere e applicare la Carta di Roma' organizzato dall'Ordine dei Giornalisti della Puglia, dall'Associazione Stampa Puglia, dall'Associazione Carta di Roma, in collaborazione con l’Alto Commissariato ONU sui Rifugiati.

La 'Carta di Roma' è un protocollo deontologico vincolante per i giornalisti sui richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti firmato da Ordine dei Giornalisti, FNSI e UNHCR (Agenzia ONU per i rifugiati), che sarà illustrato nel corso della giornata seminariale di Bari. Verranno presentate e discusse 'Le Linee Guida' per l’applicazione della Carta di Roma con studenti, free lance e altri colleghi. Norme pratiche sull'uso dei termini  e per comprendere come meglio trattare i temi della migrazione e dell'asilo nel quotidiano della trattazione giornalistica. 

Si parlerà di sbarchi, CIE, rifugiati, cronaca e tanto altro, dando esempi concreti e cercando di confrontarci sulle difficoltà e opportunità di migliorare la qualità del lavoro redazionale nel quotidiano.

Introdurrà i lavori Lorena Saracino, consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia e  parteciperanno Anna Meli, esperta europea su media e diversità dell’Associazione Carta di Roma; Federico Fossi, esperto dell’Alto Commissariato ONU sui Rifugiati; Raffaele Lorusso, presidente dell’Associazione della Stampa di Puglia, Gianluigi De Vito, giornalista.

(fonte OdG Puglia)

Canapa e ragni: Polyxena propone due iniziative per domenica

L'associazione Polyxena domenica 30 giugno  ha organizzato un doppio appuntamento con la natura.
La mattina, assieme con ABAP, Ciclammino e altre realtà associative, è in programma una visita guidata ai campi di canapa organizzata da CanaPuglia. 

Polyxena vi accompagnerà alla scoperta della fauna associata a questa interessante coltura. Per chi volesse partecipare appuntamento alle 9,30 presso la sede di CanaPuglia, Via Adua n.33 a Conversano. Maggiori info su http://www.canapuglia.it/.

Alle 16,00 invece presso la Gravina di Monsignore  sempre a Conversano è in programma l'ultimo appuntamento per il mese di giugno delle ‘Escursioni fuori dal Comune’, organizzate dall'associazione Polyxena e il Centro di Educazione Ambientale Lama degli Ulivi.

Domenica sarà possibile partecipare a ‘WEBMASTERS - I Signori della rete’: un viaggio nel mondo dei ragni nella Riserva Naturale dei Laghi di Conversano e Gravina di Monsignore, per osservare da vicino questi maestri tessitori di reti, abilissimi nei camuffamenti e negli agguati. Accompagnati da esperti ricercatori, scopriremo le numerose specie di ragni presenti e le fantastiche architetture di seta che alcuni di questi sono capaci di costruire. Un pomeriggio fra Aracnidi e le curiosità tramandate dalla cultura popolare, per tentare così di cavare “un ragno dal buco”.

Orario inizio attività: ore 16,00 appuntamento presso la stazione di Conversano. Il termine delle attività è previsto per le 19,00. Costo 5,00 euro. È necessaria la prenotazione. Munirsi di scarpe comode, cappellino, acqua, e tanto entusiasmo

Per informazioni su costi e prenotazioni: 328 65 98 638 (Daniela) - Email: info@polyxena.eu – Facebook: gruppo Associazione Polyxena.

(fonte associazione Polyxena)

Concluso 'Incontri di primavera 2013': ripartire dalla cultura geologica

Si è tenuto  a Bari presso Villa Framarino il seminario e convegno ‘La disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo, opportunità per una riduzione del consumo di suolo’.

Nella splendida cornice di Villa Framarino, sede del Parco naturale regionale di Lama Balice messa gentilmente a disposizione dal Comune di Bari, si è tenuta venerdì 14 giugno l’ultima giornata degli Incontri di Primavera, il ciclo di incontri della SIGEA Puglia che hanno vivacizzato la cultura geologica di questa primavera 2013, ricordando i 50 anni dalla Legge n. 112/1963 che ha introdotto in Italia la regolamentazione della professione di geologo.

L’intera giornata di lavori ha affrontato la problematica dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo oggetto di attenzione dello stesso Consiglio dei Ministri di sabato 15 giugno che con il cosiddetto “decreto fare” ha dedicato spazio anche alla questione ambientale inserendo nel provvedimento alcune novità in tema di terre e rocce da scavo al fine di semplificarne l’utilizzo, chiarendo i casi in cui è necessario il ricorso alle procedure di cui al D.M. n. 161/2012, contenente, tra l’altro, i criteri qualitativi che tali materiali devono soddisfare per essere considerate sottoprodotti e non rifiuti.

Dopo i saluti di Salvatore Valletta, presidente della SIGEA Sezione Puglia, e dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Bari, Elio Sannicandro, la geologa Linda Collina, alla presenza di numerosi tecnici e funzionari, è stata relatrice del seminario della mattina sul 'D.M. 10 agosto 2012, n. 161', che regolamenta l’utilizzo delle terre e delle rocce da scavo che possono essere considerati sottoprodotti da riutilizzare anziché semplici rifiuti da portare in discarica. Autrice del volume 'La disciplina delle terre e rocce da scavo', Collina ha sviscerato la normativa di riferimento soffermandosi sul Piano di utilizzo, elaborato progettuale di grande importanza tecnica per l’utilizzo di questi materiali.

Nel pomeriggio i lavori del convegno 'La disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo, opportunità per una riduzione del consumo di suolo', coordinati da Tiziana De Razza, sono stati aperti dal vicepresidente della Regione Puglia, Angela Barbanente, che ha sempre dimostrato particolare attenzione alla tutela del paesaggio naturalistico e urbano, evidenziando l’obiettivo di perseguire di miglioramento dell’utilizzo delle risorse naturali e di favorire realmente la diminuzione di rifiuto. L’assessore alla Tutela dell’Ambiente della Provincia di Bari, Giovanni Barchetti, ha manifestato la necessità di favorire la semplificazione delle procedure di autorizzazione con l'obiettivo di massima tutela ambientale nell'esecuzione di opere sia pubbliche sia private, stimolando progetti che promuovono la gestione di materiali e rifiuti a Km zero.

La relazione di Laura Bretti, ingegnere dello Studio Associato IDRA, ha evidenziato gli aspetti applicativi del decreto ministeriale su terre e rocce da scavo, mettendo a confronto i diversi impianti normativi regionali.

Significativo il contributo delle Agenzie regionali di protezione ambientale: Francesco Busseti dell’ARPA Puglia si è soffermato sulle criticità applicative nella la gestione delle terre e rocce da scavo provenienti da grandi e piccoli cantieri; Marcello Panarese, ARPA Toscana, ha dato spunti al dibattito circa le metodologie di campionamento delle terre e rocce da scavo.

È diventando opinione comune, come conferma  Dario Mallardi (presidente Giovani Ance Bari e Bat), che il procedimento, delineato per il riutilizzo dei materiali da scavo, risulta complesso dal punto di vista tecnico ed amministrativo per le imprese e probabilmente economicamente sostenibile, solo quando si gestiscano grandi quantitativi di materiali.
Attualmente, infatti, è ancora poco rappresentativa la casistica di pratiche di riutilizzo per le piccole opere come è emerso dalla testimonianza di Vincenzo Campanaro della Ripartizione Tutela Ambiente del Comune di Bari.

Il dibattito ha visto il confronto tra tecnici, funzionari delle amministrazioni locali e cultori della materia che hanno evidenziato l’opportunità offerta da una corretta applicazione della normativa e dagli auspicati provvedimenti semplificativi, per favorire, attraverso l’autocertificazione della qualità delle terre e rocce da scavo, la gestione come sottoprodotti con conseguente riduzione del consumo di suolo.

Il presidente Sigea
Salvatore Valletta

Appello dei Matsés agli azionisti della compagnia Pacific Rubiales

I Matsés hanno chiesto agli azionisti della Pacific Rubiales di
disinvestire dalla compagnia per proteggere le tribù incontattate
del Perù - Foto Survival International
La tribù amazzonica dei Matsés ha inviato un appello urgente agli azionisti della Pacific Rubiales, il gigante petrolifero canadese-colombiano, chiedendo loro di proteggere le vite degli Indiani incontattati del Perù minacciati dal lavoro della compagnia.

«I nostri fratelli incontattati vivono nella foresta. Li abbiamo sentiti molte volte, sappiamo che ci sono» ha detto in un video messaggio urgente Salomon Dunu, «un membro della tribù dei Matsés. Dite al mondo che i Matsés rimangono fermamente contrari alla compagnia petrolifera. Non la vogliamo nella nostra terra».

Guarda il video-appello.

I Matsés e Survival International hanno inviato il messaggio a centinaia di azionisti, tra cui Citigroup, JP Morgan, General Electric, Blackrock, HSBC, Allianz, Santander, e Legal and General – chiedendo di disinvestire dalla Pacific Rubiales. Tra gli azionisti italiani si contano anche ARCA, BNP Paribas, Credit Suisse e Rossini Lux Funds. La compagnia ha già iniziato le prospezioni petrolifere nel 'Lotto 135', nonostante questo si estenda in un’area proposta come riserva per le tribù incontattate, ed ha in progetto ulteriori esplorazioni nel territorio matsés. I Matsés hanno raccontato che gli elicotteri sorvolano già l’area. Il progetto da 36 milioni di dollari prevede la tracciatura di centinaia di linee sismiche nella foresta pluviale utilizzata dagli Indiani per cacciare e raccogliere.

I Matsés sono molto preoccupati per la salute delle tribù incontattate che vivono attorno al 'Lotto 135', e chiedono che l’area sia protetta. Se i lavori dovessero continuare, gli Indiani incontattati e gli operai della compagnia petrolifera si ritroverebbero entrambi a rischio: gli Indiani sono particolarmente vulnerabili alle malattie trasmesse dall’esterno, verso cui non hanno difese immunitarie, mentre i lavoratori rischiano di essere attaccati dagli Indiani, che li vedranno come invasori nel loro territorio.

I Matsés, conosciuti come il 'Popolo del Giaguaro' per i tatuaggi e le decorazioni del viso, sono stati contattati per la prima volta negli anni ‘60. «La vita prima del contatto era straordinaria» ricorda Salomon. «Vivevamo su un lato del fiume e ci spostavamo sull’altro per coltivare i nostri orti. Quando era il momento, abbandonavamo quegli orti per crearne di nuovi, in un luogo diverso. Questa era la vita prima del contatto!».

«È molto probabile che il contatto tra gli operai petroliferi e gli Indiani incontattati risulti letale per la tribù» ha dichiarato oggi Stephen Corry, il Direttore generale di Survival International. «Di fatto, con tutta probabilità, la tribù verrà decimata. La compagnia petrolifera lo sa. Ed è anche consapevole di violare la legge nel portare avanti i suoi pericolosi progetti senza il consenso del popolo a cui quelle terre appartengono».

Guarda la galleria fotografica di Survival sulla tribù dei Matsés.


(fonte Survival International)

Lame: stasera tocca alla maggioranza difendere il progetto approvato

Le tematiche ambientali, sempre più sentite, costringono anche le amministrazioni a fare precisazioni maldestre e, quando è necessario come in questo caso, anche ad organizzare incontri pubblici per spiegare la natura di un progetto su cui la maggioranza politica ha già deciso da tempo (il 31 luglio del 2012 il progetto definitivo, con annessa gaffe), naturalmente senza immaginare un confronto con la cittadinanza.

Stasera la sindaco Maria Pia Di Medio e la sua maggioranza saranno in piazza Aldo Moro per controbilanciare le tesi del comitato 'Lamafutura' che ha espresso martedì le sue perplessità alla cittadinanza dal palco estivo dalla piazza grande. 

Quindi appuntamento alle ore 20,30 in piazza Aldo Moro. L'estate è già rovente, almeno in politica.

28.06.2013
Vito Stano

La via di Barium: il Museo della Fotografia presenta Maurizio Gabbana

Il Museo della Fotografia del Politecnico di Bari invita a partecipare al vernissage della mostra di Maurizio Gabbana ‘La via di Barium’ presso il circolo Barion alle ore 19,00. 
Maurizio Gabbana intitola la sua mostra fotografica ‘La via di Barium’ riportandoci al mito dei navigatori Illiri, probabilmente primi marinai adriatici a trovare l’approdo sul nostro territorio, schiaffeggiati, a voler leggere Orazio, da un mare turbidum.
Gabbana alterna le sue visioni, spaziando dalle rispettose rappresentazioni ortodosse di silenziosi e assolati prospetti invitanti alla preghiera a bianconeri pieni di memorie oniriche di riconoscibili stratigrafie, a raffigurazioni mistiche e ritmate, animate metafore del trascendente.
Una catacresi del reale, delineato da immaginifiche e luminose forme fino alle ombre serotine trapassate da regali luminarie incandescenti, colorate di vita e di splendori.
È la Puglia, dove la luce, tra pietre, luccichii, specchi, frammenti di vetri colorati inganna l’occhio fino a portarlo lontano, a fissare un campanile, uno stormo, un orologio, una croce. È un gioco, un invito a immaginare altre visioni.
di Pio Meledandri  


Le “Osservazioni” di Maurizio Gabbana per Barion sono scatti fotografici sequenziali che svelano sogno e realtà di un luogo magico e mitico. Il carattere estatico, la allusione extrarappresentativa di ciò che ora è percepibile può dirsi dionisiaco. Così intensa è la musica raccolta entro ogni singola “Osservazione” da provocare una visione musicale.
Dal punto di vista formale, ogni singolo rilievo sequenziale di Gabbana è la trasposizione esotica, drammatica, prospettica, gestuale di appartate esperienze mistiche riecheggianti la personalità di un novello Zarathustra appena sbarcato sul magico litorale barese dopo un lungo viaggio per mare che è iniziato a New York.
Intanto il visitatore può sperimentare l’esperienza vissuta dall’autore ricavandone un’insegnamento e una lode della vita: il demone della visione rischia di metterci in crisi dinnanzi a questa scrittura visiva e tuttavia ciò che in essa si distacca dal reale, ciò che può dirsi la dimensione ascetica di questa arte prima di ogni altra cosa dà a quanto rappresenta una forza vitale che va oltre i desideri, le concretezze, il senso della terra, il senso dell’ architettura, il sapore del mare, ogni apparenza del mondo.                                             
di Rolando Bellini 


Teatro e piatti tipici: sabato quinta edizione della Festa della Trebbiatura

Le tradizioni, il lavoro, le emozioni, la forza e la tenacia dei nostri nonni rivissuta meravigliosamente in una splendida giornata sull’aia.

Sabato 29 giugno, l’associazione culturale teatrale ‘Luci a teatro’ in collaborazione con l’Azienda Agrituristica ‘Amicizia’, di Cassano Murge (BA), organizzano la ‘5° Festa della Trebbiatura’.

Questa manifestazione, nata per rievocare l’antica tradizione del raccolto del grano, è un evento di grande importanza per la vita contadina. In passato il raccolto del grano rappresentava un momento quasi sacro, poiché era una fondamentale risorsa per l’uomo. Oltre che un momento di aggregazione, la festa della Trebbiatura ha lo scopo di mostrare gli sforzi e la passione con cui gli anziani hanno lavorato duramente per coltivare questo prezioso cereale. Essa si propone di far comprendere ai giovani il modo in cui veniva svolto il lavoro e di trasmetterlo alle generazioni future. La conclusione della trebbiatura segnava la fine di un intero processo produttivo, a cui seguiva una grande festa legata all’attività contadina.

L’associazione ‘Luci a teatro’ sarà in grado di offrirvi la possibilità di riscoprire i profumi, i ritmi e le tradizioni della vita di un tempo. L'evento sarà arricchito dalla presenza di animali da lavoro, spettacoli a cavallo, esposizione di macchinari ed attrezzi d’epoca con ricostruzione storica dei gesti e della fatica nelle fasi di lavoro, il tutto accompagnato dalla degustazione di prodotti tipici curati dall’Agriturismo Amicizia come ‘Pecora alla Cutturridde’, ‘Carne alla brace’, ‘Cicerchie Accrapiate’ e tanto altro.

Animerà la festa la compagnia teatrale di ‘Luci a teatro’ con la rappresentazione ‘U strazzachiazze’ (ore 21,00) ambientata negli anni ’50, durante il periodo di raccolta del grano, con le tradizioni, il lavoro quotidiano sottolineato da proverbi popolari e i sogni dei figli desiderosi di cambiare la vita monotona della campagna mettendo la ‘firma in ferrovia”.

L’evento è patrocinato dal Comune di Cassano delle Murge, dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia, dal Gal Conca Barese, dalla Confederazione Italiana Agricoltori - Provincia di Bari, dalla Banca Popolare di Bari.

Vi aspettiamo sabato 29 giugno, dalle ore 19,00, presso l'aia  dell’agriturismo ‘Amicizia’, C.da Cristo Fasano 162 - 70020 Cassano delle Murge.  Ingresso libero.

Per info: www.amicizia.itinfo@amicizia.it – Tel. 080/763393

giovedì 27 giugno 2013

Revisionismo e strumentalizzazione politica: no al monumento a Graziani

Le rete colpisce ancora, la campagna lanciata da Igiaba Scego su Change.org per chiedere al presidente della Regione Lazio Zingaretti di adottare una soluzione per rimuovere il sacrario militare alla memoria di Rodolfo Graziani, gerarca iscritto nella lista dei criminali di guerra dalla Commissione delle Nazioni Unite per i Crimini di Guerra, ha raggiunto il suo obiettivo: a pochi giorni dal lancio della petizione e dopo oltre 13mila adesioni Zingaretti ha annunciato lo stop al sacrario.    

«In un momento così difficile della storia repubblicana  ha scritto Igiaba Scego  hai dato con la tua firma, con il tuo crederci fino in fondo, un segnale importante al paese. E tutti insieme abbiamo evitato che la nostra bella Italia diventasse lo zimbello del mondo. Io (come te del resto) mi sono sentita male per quel quel monumento dedicato al gerarca fascista. Non potevo tollerare un affronto simile alla mia regione, al mio paese e alla costituzione repubblicana. E dall'inaugurazione di questa oscenità che stavo male e che mi impegnavo in iniziative su iniziative per l'abbattimento del medesimo o riconversione. Poi un giorno ho lanciato questa petizione sulla piattaforma Change.org e subito una battaglia di pochi si è trasformata nella battaglia del paese. Ora la mia speranza è che questa vittoria possa far scattare qualcosa di bello e positivo nel nostro paese».

(fonte Charge.org)

Offese alla memoria di Falcone e Impastato: una petizione blocca tutto

Ce l’abbiamo fatta! Grazie alle oltre 33.000 firme raccolte con la petizione, la Farnesina è intervenuta chiedendo, e ottenendo, l'oscuramento del sito di Don Panino dove si trovavano i vergognosi panini Don Peppino e Don Falcone. Proprio come chiedevamo nella petizione.

Per quanto riguarda il locale, abbiamo avuto riscontri da una verifica fatta dal nostro amico Dario a Vienna, che da qualche settimana è chiuso. I proprietari, gli italiani Marco e Julia Marchetta raggiunti dall'ANSA danno notizia del trasloco: «Lavoriamo ad una nuova location». I panini che offendevano la memoria di Peppino e Falcone non saranno però nel menù.

Ringraziamo il Ministro degli esteri Emma Bonino per aver raccolto le motivazioni della nostra denunzia; tutte le formichine della "rete" che partecipando alla mobilitazione in un poche ore hanno fatto raggiungere alla petizione una valanga di adesioni; gli esponenti politici d'orientamento trasversale ed i media per la visibilità che danno alla nostra iniziativa.

Se nello specifico caso parte dell'obbiettivo è stato raggiunto non bisogna abbassare la guardia, l'intento dei proprietari è quello di riaprire, e, come abbiamo già evidenziato, di locali come questi ne abbiamo visti in altre parti d'Europa. Ora però sanno che siamo in tanti a vigilare e a non accettare che la memoria degli eroi che si sono battuti contro la mafia possa essere offesa e umiliata.

Danilo Sulis
presidente Rete 100 passi