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giovedì 1 maggio 2014

Cassano delle Murge. Piazze pieni di politici: aspettando i contenuti programmatici

Vacanze primaverili
Visto che sono lontano voglio iniziare dagli assenti (come me), da coloro che hanno deciso o hanno trovato conveniente non presentarsi all'elettorato. Innanzitutto il Movimento 5 Stelle e poi alcuni big della politica locale. Senza dimenticare Prospettiva Ethica.
I grillini cassanesi, decisamente attivi sia sul web sia nelle piazze, si sono limitati ad avanzare la proposta di scegliere gli scrutatori tra i disoccupati e gli inoccupati. Non so se sia stata accolta dai componenti della Commissione elettorale (Giulia Masiello, Carmelo Briano e Teodoro Santorsola), ma intanto è già qualcosa di concreto dal sapore politico. Per la serie torniamo ai bisogni primari della gente, cioè un minimo di salario, che anche se una tantum è pur meglio di niente. Chissà se gli attuali amministratori accoglieranno la proposta del M5S locale o rispediranno al mittente la missiva. Resta che in molti, anzi moltissimi, Comuni pugliesi la svolta in questo senso c’è stata. Quindi la possibilità c’è tutta, dipende dalla volontà dei singoli. A loro il verdetto di cambiare una pratica troppe volte criticata per le sue ambiguità e scarsa trasparenza; e se a questo aggiungiamo il fatto che molte volte è capitato che a espletare il ruolo di scrutatore c’erano persone già impiegate, il dado è tratto. È richiesto soltanto un po’ di coraggio.

Cassano delle Murge soltanto un paio d'anni fa prima dell'introduzione del servizio 'porta a porta'.
Foto Archivio Vito Stano 
Per Prospettiva Ethica andrebbe bene l’appellativo ‘il grande assente’. Dopo lunghi ed estenuanti mesi di trattative, dapprima nel chiuso degli aderenti o simpatizzanti del movimento, e poi sui tavoli secretati ai più ma aperti alle altre forze politiche, il tutto s’è risolto con un fuoco di paglia. Dove sono finiti gli intenti? È bene precisare che le pretese di rinnovamento avanzate dal movimento hanno trovato un parziale accoglimento, in particolare sulla quota di senior da candidare; le posizioni dei consiglieri tanto del PD quanto di NID avevano spuntato un magro 25% (se non sono stato male informato), cioè su sedici candidati della lista, che avrebbe dovuto contrastare la squadra della Di Medio, soltanto quattro avrebbero potuto essere anziani; i restanti dodici avrebbero dovuto essere giovinotti o quanto meno presentabili all’elettorato con il marchio della novità. Scrivo al condizionale perché così non è stato. Gli attivisti di Prospettiva Ethica hanno deciso a maggioranza (una testa un voto) di non schierarsi e non condividere percorsi con altre forze politiche. L’assemblea del movimento ha portato i suoi consensi in quello che ai fini elettorali è stato un vicolo cieco. Qualche outsider ha deciso di portare il bagaglio di esperienza maturata in questo contesto con sé all’interno della lista Rinascita. Gli altri hanno preferito stare alla finestra a guardare. Almeno per questo giro di giostra.   
Quindi nelle urne saranno soltanto due le possibilità: gli elettori potranno scegliere tra la sindaco uscente Maria Pia Di Medio e lo sfidante Vito Lionetti.

Protagonisti principali 
Medico di base la prima e maestro il secondo in realtà presi singolarmente non dovrebbero stare in due liste differenti, ma nella stessa. Forse a molti sfuggirà il passato politico dall’attuale sindaco, la quale fin a pochi anni fa rappresentava un’idea politica di sinistra. Repubblicana, in tandem con il marito, già vice sindaco durante l’ultimo mandato di Pino Leporale, la dottoressa ha promosso la rinascita del circolo del redivivo Partito Repubblicano Italiano, uscito indenne prima dall’uragano Mani Pulite e successivamente dal Ventennio berlusconiano, ondeggiando da sinistra a destra nella migliore tradizione trasformista italiana. Comunque loro ci sono. Sempre. Ieri seduti al fianco di Silvio Berlusconi e oggi chissà. La politica come molti immagineranno è tattica, è quindi nulla di cui scandalizzarsi. Per tornare ai nostri giorni la sindaco è persona aperta e, non foss’altro per deformazione professionale, sa ascoltare. È, fatemelo dire, non è una cosa scontata tra coloro, e sono molti, che gongolano sulle poltrone del potere. Per quello che concerne i risultati programmatici, non posso dire molto tranne quello che la mia memoria e il mio archivio personale possono suggerirmi. A questo s’aggiungerebbe un’attenta rassegna stampa e il quadro potrebbe acquisire maggiore nitidezza. Molti sono stati i provvedimenti assunti a maggioranza sui quali i dubbi sono rimasti tali. Giusto per fare alcuni esempi la vicenda del cosiddetto ‘progetto lame’ e la gestione del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Su entrambi ho lavorato con attenzione, è possibile che qualcosa sia sfuggito ai miei occhi, ma posso dire che sul primo è emersa palese la leggerezza della proposta della Di Medio & co., invece sul secondo la gestione delle fasi preparatorie per il nuovo servizio ‘porta a porta’ hanno convinto poco. Su questo punto non ho mancato di rilevare diverse incongruenze, una su tutte la decisione unilaterale, accettata poco più che supinamente dalla maggioranza, di accettare diverse qualità di bidoncini che la Tra.de.co. riciclava da altre gare d’appalto andate perdute. E non da ultimo la vicenda gestita nel più dilettante dei modi dei cosiddetti ‘facilitatori’, per intenderci coloro che hanno consegnato presso le utenze i piccoli cassonetti. Su queste vicende avrebbe dovuto scendere maggiore luce, ma alcune battaglie pare debbano essere perse a prescindere. Troppi gli interessi, troppe le bocche da tenere cucite. Vane le denunce. Ma tant’è.

Centro storico di Gioia del Colle - Foto Archivio Vito Stano
Lo sfidante       
A Vito Lionetti invece è giusto riconoscere la giusta dose di tatticismo occorsa in questi mesi di trattativa sui diversi tavoli e il coraggio di staccare la spina dell'esperienza decennale di Nuova Idea Domani, forse quest'ultima è stata fortuita eppure c’è stata. Questo è un fatto. Chissà che si possa tornare finalmente a parlare di contenuti politici e ideali, in un termine di politica.
Dopo il rientro nel Partito Democratico Vito Lionetti (con una pattuglia di "compagni") ha guadagnato posizioni all'interno degli organi direttivi dello stesso e passo dopo passo ha fidelizzato attorno alla sua figura numerosi altri democratici e non. Infatti il suo nome ha, per qualche giorno, calamitato tanto personalità del civismo cittadino quanto esponenti storici della destra. Alla fine del lungo cammino pre-elettorale il nome del maestro sindacalista ha convinto e messo d’accordo la maggior parte degli indecisi a sinistra. Al tavolo di Rinascita, questo il nome scelto per la lista, sederanno altri soggetti interessanti. Il primo da considerare è Davide Del Re, consigliere uscente del gruppo di minoranza Nuova Idea Domani. Impiegato presso gli uffici della Regione Puglia, l’ingegnere s’è distinto per il suo impegno durante la consigliatura appena trascorsa, in particolare sulla tematica del servizio di raccolta rifiuti, sulla vicenda del riassetto della rete e delle strutture di protezione dell’abitato dal rischio idrogeologico, sulle questioni legate al Piano Regolatore Generale. Ha tratto evidenti insegnamenti dai due colleghi anziani, Giuseppe Gentile e Teodoro Santorsola, ma ha scelto di troncare l’esperienza e intraprendere anche a livello amministrativo il percorso che già a livello partitico lo vede impegnato a sinistra nel partito del presidente della Regione Pugia Nichi Vendola.
Altri nomi conosciuti non mancano: segnalo la presenza di Massimo Bongallino, segretario del partito che fu anche di Vendola, a rimarcare la ritrovata unità, almeno di bandiera. Staremo a vedere quali intenti riusciranno a condividere con gli ex compagni del Partito Democratico.

Comprimari fuori scena
Tra gli assenti dunque i nomi importanti questa volta è bene ricordarli, perché forse sarà l’ultima volta che ne sentiremo parlare o magari perché tra cinque anni ritorneranno a bomba più carichi che mai.
Giuseppe Gentile due volte sindaco e consigliere provinciale di minoranza per il mandato che sta volgendo al termine, è stata una personalità del panorama politico locale tanto carismatica quanto riservata. Schivo e poco incline alle chiacchiere da bar, ha dimostrato la sua preparazione (dovuta in parte anche alla professione di avvocato che svolge). La sua assenza o meglio il suo ritiro dall’agone politico era stata annunciato ai media locali in tempi non sospetti. Un esempio da seguire per molti altri che invece hanno atteso il verdetto dei tavoli delle trattative. Mi riferisco a Teodoro Santorsola, vice sindaco per due consigliature e attuale capogruppo in consiglio comunale di Nuova Idea Domani. Il suo nome era stato proposto per una coalizione anti-Di Medio a sorpresa da alcuni esponenti del Partito Democratico locale. Molti, come lo scrivente, da subito hanno pensato ad una tattica per bruciare il nome; altri invece ben informati hanno ipotizzato altri scenari dal sapore meno politico e più personale. Tant’è però che il fuoco s’è spento prima che la legna fosse asciutta per ardere. Pazienza. Santorsola potrà riposarsi (almeno pubblicamente) e magari ritornare alla politica vera, quella all’interno dei circoli, del confronto con gli iscritti, delle battaglie ideali. Chissà che non scelga di prendere una tessera con la mano destra.
Pierpaola Sapienza è l’esclusa per eccellenza della squadra Di Medio-Zullo. Sono stati cinque anni duri per l’Assessore alla Cultura, Sport e Turismo. Dapprima la stagione degli attacchi mediatici, poi la stagione delle deleghe rosicate e infine la stagione dell’eclissi più o meno cercata. Lontano mille miglia dalle idee della Sapienza, di lei ho ritenuto apprezzabile l’entusiasmo nel proseguire il cammino intrapreso. L’istinto, suo dato caratteriale, le ha giocato brutti scherzi. Più volte con il fianco scoperto, l’assessore Sapienza ha subito affondi a volte gratuiti, altre volte indelicati. Ma tant’è, la politica è anche questo. Intanto il suo impegno nel partito di cui ha la tessera è più che mai costante, è presente negli organi dirigenti nazionali di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e tanto basta per dire che sin d’ora aspettiamo un suo ritorno.
Domenica Busto, in tempi di quote rosa, è l’altra donna che scompare dal palcoscenico politico locale. Sindacalista Uil e già assessore ai Servizi sociali durante la seconda esperienza di Nuova Idea Domani (dimissionata per divergenze più personali che politiche), ha svolto con costanza il suo ruolo di consigliere dai banchi delle minoranze per la lista (più o meno di centrosinistra) Vivi Cassano-PD. La sua preparazione sulla tematica dei servizi sociali ha più volte (per non dire tutte le volte) messo in evidente imbarazzo l’assessore al ramo Angela Contursi, troppe volte impreparata e forse troppo lontana dai bisogni dei concittadini.
Nella lista capeggiata da Vito Lionetti sono ricomparsi alcuni nomi poco entusiasmanti: Michele Lopane, sindacalista Cgil e già assessore con Giuseppe Gentile, e Michele Maiullaro, panificatore e rappresentante categoria.
Invece per la serie ‘i grandi presenti’ ricordiamo Ignazio Zullo. Attualmente il presidente del Consiglio comunale ricopre un ruolo di primissimo piano a livello regionale (capogruppo del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale), pertanto com’è ovvio non avrebbe potuto fare a meno di spendere il suo nome e la sua visibilità per attrarre voti. Del resto l’esperienza con la sindaco Maria Pia Di Medio è stata positiva e tra l’altro dopo i lunghi anni all’opposizione i raggi di sole che baciano i banchi della Giunta non si lasciano così volentieri. Per ovvie ragioni politiche e di opportunismo, Zullo potrebbe ricoprire questa volta una carica assessorile o il ruolo di guida politica. Cosa che è connaturata alla sua caratura e al suo ruolo; del resto in questo quinquennio più volte s’è distinto per le sue incursioni in campo politico, snaturando con leggerezza la terzietà dell’istituzione rappresentata.


Qualche pensiero voglio spenderlo anche sulla situazione politica giovanile cassanese. Durante i mesi pre-elettorali pareva che si muovessero forze fresche, invece le successive conferme hanno decretato una disaffezione dalla politica davvero preoccupante. Pochi i nomi di coloro che si sono spesi sui diversi tavoli, molte volte rimasti delusi dall’epilogo della vicenda e tanti altri invece hanno guadagnato la luce della ribalta dopo un lungo lavorio nei paraggi della politica. Altri come sempre, innominabili per antonomasia, per la politica e il bene comune strettamente inteso non hanno mai dimostrato affezione e come premio hanno ricevuto il «posto in lista». L’augurio a tutti è di dare il meglio di sé in questa battaglia ideale e programmatica, necessaria a riportare il dibattito politico ai livelli opportuni.

01.05.2014
Vito Stano

lunedì 13 gennaio 2014

Cassano delle Murge. Politica: il ritorno di Lamafutura e l'incongnita dei movimenti

Le feste non hanno ancora abbandonato del tutto l'Alta Murgia, ne è prova tangibile l'albero di natale che davanti al palazzo comunale fa bella mostra di sé. Intanto però la macchina politico-amministrativa ha ripreso il suo ritmo e con essa anche i movimenti di opposizione stanno ritornando sul proscenio. A testimoniare questa rinascita post natalizia l'evento su facebook creato da Paolo Racano, uno degli animatori del comitato cittadino Lamafutura. Alla riunione di domani, martedì 14 gennaio alle 18,00 presso il pub Pecora Nera, hanno "promesso" di partecipare tra gli altri anche Teodoro Santorsola, capogruppo in Consiglio comunale del gruppo 'nuova ideadomani. In effetti la posizione di Santorsola, e del suo gruppo, è stata dapprincipio tenuta in alta considerazione dal gruppo di cittadini riuniti sotto il logo di Lamafutura. La posizione del Partito Democratico cassanese invece ha ispirato attacchi anche duri da parte di alcuni esponenti del comitato, giustificati dalla ignavia politica dei consiglieri comunali e della dirigenza. Pare che il nuovo segretario (con il quale non ho ancora avuto modo di parlare) sia invece vicino alle posizioni di Lamafutura. Mi auguro quanto prima di poterci fare due chiacchiere su questo, così come su altre questioni che attengono al prossimo futuro di Cassano delle Murge.   
Ma Lamafutura non è la sola a muovere i primi passi nell'agone politico del nuovo anno. Dal quotidiano monitoraggio dei profili facebook annoto che anche il Movimento 5 Stelle di Cassano delle Murge è pronto a far la propria parte. Roberto Mancino, uno dei fondatori del M5S locale, ha scritto nella pagina dedicata al gruppo che "il 2014 è un anno importante per il M5S sia in ambito nazionale che europeo. Il semestre europeo che da giugno riguarderà l'Italia è il viatico per cambiare questo Paese dall'alto, dai vertici, da Bruxelles, da dove oggi viene decisa realmente la politica degli stati membri. E noi siamo i PIIGS purtroppo... Ma il 2014 è anche l'anno delle amministrative a Cassano. Nel prossimo incontro vogliamo chiarirci un po' le idee, capire cosa può fare questo gruppo per il proprio paese e la collettività. Vogliamo capire quanti cittadini sono disponibili a mettersi in gioco o anche solo a mettere a disposizione le loro idee e competenze". L'appuntamento è per giovedì 16 gennaio alle 20,00 in via Netti.
Però se Lamafutura ha già contribuito ad alimentare la discussione politica, il Movimento 5 Stelle locale non ha fatto granché. Anzi se devo essere onesto avevo sperato in una new entry nella politica cassanese, che purtroppo non è arrivata, almeno fino a questo momento. Il gruppo grillino si è tenuto distante dalle questioni locali, ha più volte contribuito a divulgare l'operato del gruppo parlamentare in incontri di piazza, ma per Cassano delle Murge niente. Se per le prossime amministrative il M5S sarà protagonista della tornata elettorale non lo so, ma devo dire che ad oggi le opinioni riferitemi da alcuni componenti del M5S cassanese non sono confortanti. Del resto dalle elezioni nazionali ad oggi i grillini, oltre a linkare sul proprio gruppo di facebook e sui profili personali, hanno fatto davvero poco. Troppo poco per una forza politica che avrebbe potuto contribuire a smontare la storica scenografia cassanese dove, come ne Il gattopardo di Tomasi di Lampedusa, tutto cambia per non cambiare niente. Mi auguro di sbagliare, ma questa storia ha il sapore della delusione. Del resto in un paese piccolo come Cassano delle Murge la politica può insinuarsi nei rapporti famigliari: così come la famiglia Tunzi si trovò a esprimere due componenti in due liste differenti, se il M5S decidesse di fare una lista, la famiglia Mancino-Ruggero avrebbe due persone (Roberto Mancino e Michele Ruggero, nipote e zio) in due liste differenti. La scelta è ardua, come mi è capitato più volte di scrivere, ma è necessario andare oltre le appartenenze famigliari e amicali per affrontare con coraggio le sfide che il futuro riserva. 
13.01.2014
Vito Stano    

mercoledì 30 ottobre 2013

Cassano delle Murge. Suap: rinnovata convenzione per sei anni. 150mila euro annui

Foto Archivio Vito Stano © 2013
Un sorriso sornione dell’assessore Pierpaola Sapienza, le gambe penzoloni dell’assessore Pasquale Di Canosa, la giacca a quadrettini bianchi e azzurri del consigliere Teodoro Santorsola, la maglia informale della sindaco Maria Pia Di Medio, la composta cortesia del presidente Ignazio Zullo. Il consiglio comunale è anche questo. Del resto dopo diversi mesi, la curiosità è inarrestabile. L’occhio è implacabile, si posa sui dettagli. Si lascia distrarre volentieri, anche perché l’attesa è stata lunga. Era il principio della primavera quando si riunì l’ultima volta l’assise cittadina.

L'altro ieri sera, dopo comunicazioni, risposte a vecchie interpellanze e nuove interrogazioni, è stato approvato il rinnovo della convenzione tra il Comune di Cassano delle Murge e Murgia Sviluppo scarl, società consortile che gestisce lo sportello unico per le imprese. Il servizio sarà gestito da Murgia Sviluppo scarl per altri sei anni, questo è stato deciso a maggioranza. Le minoranze hanno espresso voto contrario adducendo motivazioni di carattere economico e normativo. Nel dettaglio il capogruppo del Pd-ViviCassano Rico Arganese ha chiesto a cosa fossero dovuti gli aumenti dei costi del servizio Suap. A rispondere alle sollecitazioni il vice sindaco Michele Ruggero. «Le tariffe hanno subito tutte un rincaro del 50%, a causa della crisi economica», ha risposto piccato. La sindaco Maria Pia di Medio ha fatto eco affermando che «bisogna evitare che, a causa della crisi, la Murgia Sviluppo scarl vada in deficit». Del resto a margine del Consiglio la Di Medio ha ribadito che nella pianta organica dell'ente non vi sono figure in grado di svolgere le funzioni in questione. 

Arganese ha chiesto di razionalizzare i costi di gestione, lamentando la mancanza di un business plan, oltre alla Carta dei servizi del cittadino. «Il sito web – ha rincarato la dose Arganese – è vuoto e inoltre non è offerta nessuna opportunità in nessun Comune consorziato (19 in tutto). In soldoni, il Comune di Cassano delle Murge pagherà 150mila euro all’anno, più  eventuali altri costi. Le critiche del gruppo consiliare Nuova IdeaDomani sono state affidate all’estro di Davide Del Re, il quale ha sentenziato che «questo provvedimento verrà bocciato dalla Corte dei Conti, come avvenuto già due anni fa; inoltre – ha continuato – le istanze sono aumentate, altro che ridotte, perché molte attività commerciali hanno chiesto la chiusura». Al danno si aggiunge la beffa: maggiori costi e inefficienza del servizio.

Alle critiche sinistre di Del Re, il vice sindaco Ruggero ha ribadito che «è proprio la Corte dei Conti che suggerisce ai Comuni di consorziarsi. Noi non abbiamo invitato nulla – ha specificato –. Del resto i sindaci sarebbero tutti caproni?», ha chiosato. Sul punto la polemica è stata alimentata dalla dichiarazione dell’assessore Carmelo Briano, il quale ha affermato, con tono politico, che «la Camera di commercio di Bari, com’è noto, non funziona; pertanto gli imprenditori – ha insistito – pagherebbero anche di più, pur di avere un servizio efficace; dunque è un bene approvare questo rinnovo di convenzione».
Il provvedimento è passato con i voti contrari di Nid (Santorsola, Del Re) e del Pd-ViviCassano (Arganese, Busto). Contrario anche Renzino Campanale. La maggioranza pidiellina compatta con undici mani alzate ha approvato.

Di seguito la maggioranza ha approvato, con i voti contrari dei due gruppi di minoranza, anche le modifiche allo statuto della Murgia Sviluppo scarl. Non sono mancate le critiche anche su questo punto. Rico Arganese: ha affermato che «lo statuto di cui discutiamo stasera è diverso da quello che non votammo all’epoca della sua adozione in Consiglio comunale. Lo statuto non differisce soltanto per le modifiche di cui discutiamo in questa sede».

Insomma la minoranza Pd ha insistito sostenendo che «lo statuto è stato modificato da Murgia Sviluppo scarl senza tornare nei Consigli comunali per l’approvazione delle modifiche». Intanto il consorzio si è tutelato, predisponendo che i costi siano tutti a carico dei Comuni, anche l’eventuale disavanzo. Con la dichiarazione di voto di Rico Arganese ha nuovamente spiegato i motivi della contrarietà al provvedimento: «innanzitutto il mancato coinvolgimento dei consiglieri di minoranza; la scarsa tutela a favore dell’ente. Inoltre il revisore dei conti – ha insistito Arganese – ha detto che non c’è stata trasparenza di flussi informativi con Murgia Sviluppo».

Dopo sei mesi di attesa, quindi il Consiglio comunale è tornato ha riunirsi su questioni sensibili e alquanto urgenti. Intanto la stanza delle minoranze a quattro anni e mezzo dalla promessa del presidente Zullo è ancora in fase progettuale. Così come l’unico semaforo del paese fermo da mesi, a detta della sindaco, è oggetto di uno studio sperimentale. Il centro storico è sporco e abbandonato. Le commissioni consiliari come sempre sono disertate dalla maggioranza. I loculi cimiteriali restano insufficienti per i bisogni futuri. E per restare in tema, è stato resuscitato il sempre verde argomento dei rifiuti.

Bentornato Consiglio comunale.  

30.10.2013

Vito Stano

martedì 23 luglio 2013

Progetto Lame: nessuno stop. INTERVISTA VIDEO La sindaco risponde

Ci scusiamo per il lancio a "trucco" di questa mattina, ma la tecnologia a volte vince qualche battaglia. Ora finalmente ce l'abbiamo fatta: ecco l'intervista in video alla sindaco di Cassano delle Murge Maria Pia Di Medio, che risponde punto su punto sulla questione 'Lame'. Blocco dell'iter di aggiudicazione dell'appalto per cantierizzare l'opera; genesi del comitato Lamafutura; opere migliorative e ribassi d'asta; polemiche politico-elettorali.


Santorsola, dava per «ufficiale» la sospensione temporanea dell’iter della gara d’appalto relativa al progetto ‘Lame’. La sindaco di Cassano delle Murge Maria Pia Di Medio, raggiunta telefonicamente, ha invece ribadito che l’iter della gara d’appalto del progetto cosiddetto ‘Lame’ procede senza intoppi. Tranne qualche ritardo per problemi tecnici, legati alla nomina della Commissione che dovrà valutare le proposte giunte per la fase di cantierizzazione dell’opera.

Con la sindaco abbiamo ripercorso le tappe fondamentali del progetto ‘Lame’, ragionando sulla genesi del comitato Lamafutura, iniziando dalle affermazioni espresse dai tecnici nell’incontro di piazza.

Intanto Paolo Racano, uno dei componenti del comitato Lamafutura, sabato 20 luglio sul social network facebook scriveva un messaggio di vittoria: «C'è chi la chiama ‘sospensione in autotutela’ chi si prende più responsabilità di quelle che gli competono, chi continua a dormire o ad essere in ferie in attesa di prendere una posizione, chi ha interessi e quindi dice di avere altre battaglie in corso... una cosa ad oggi è certa: grazie a tutti voi, a tutti noi, una piccola battaglia è stata vinta! Non ci illudiamo, non è la guerra e, ci dicono che, gli interessi economici e politici sono importanti. Sappiamo di dover essere guardinghi. Continueremo a cercare collaborazioni negli uomini, nelle forze pulite e attente di Cassano e non abbasseremo la guardia. Abbiamo in serbo una serie di nuove operazioni per coinvolgere la cittadinanza».

Dunque la necessaria verifica ha portato a ‘scoprire’ che l’iter del progetto non è stato bloccato, nessun atto in autotutela è stato adottato. La realizzazione dell’opera sbloccherà anche, e soprattutto, la costruzione di nuovi complessi residenziali o simili, volontà questa tanta cara ad alcuni maggiorenti vicini all’amministrazione Di Medio (vedi Maselli ealtri che durante l’incontro di piazza diedero in escandescenza, creando il caos).

23.07.2013

Vito Stano

sabato 29 giugno 2013

Lame: le ragioni dei 'no' infiammano la piazza. La sindaco in difficoltà

I fatti in piazza
Nulla di fatto. Questo è il risultato al netto delle posizioni presenti in piazza. Sindaco e Advenco (la società che ha redatto i progetti) difendono il progetto definitivo approvato il 31 luglio del 2012. La frattura, al momento, appare insanabile; le posizioni dei due fronti sono praticamente inconciliabili: i due vasconi, proposti dall'Advenco e accettati dall'amministrazione Di Medio (e approvati dall'Autorità di Bacino), sono ritenuti un ecomostro dai contestari, tra cui ci sono cittadini direttamente interessati perché abitano nei pressi dell'area in questione e altri, cittadini e tecnici, impegnati nella battaglia del comitato Lamafutura a difesa della bontà naturalistica dell'area. 

Gli oppositori (che pare abbiano già un progetto alternativo) contestano soprattuto la realizzazione della vasca numero uno, quella in via Santeramo, ritenendola uno sfregio al paesaggio e uno spreco di risorse, che potrebbero essere reimpiegate a risistemare il 'canalone' e i letti delle lame e gli impluvi naturali con interventi meno invasivi e meno pericolosi per la tenuta degli edifici presenti in zona. 

Il comitato Lamafutura e i tecnici, che al progetto si oppongono strenuamente, restano sulle barricate ritenendo le spiegazioni dei due fratelli Paolo e Gian Mario Conforti, soci  e amministratori dell’Advenco, incapaci di sbrogliare la matassa di dubbi sorti alla luce della lettura delle carte progettuali.

Le ragioni dei 'no'
Teodoro Santorsola, già vice sindaco e fautore del progetto originario, sentito prima dell’inizio dell’incontro, ha ribadito i ‘no’ del gruppo ‘nuovaideadomani, ritenendo il progetto approvato dall'amministrazione Di Medio inappropriato alle esigenze reali del territorio cassanese. «L'80% delle risorse – ha dichiarato Santorsola  saranno impiegate per la costruzione del vascone, trascurando le lame e vie naturali».

Paolo Racano, che precisa di parlare a titolo personale e non in qualità di portavoce del comitato Lamafuturaa nostra precisa domanda a incontro concluso, ha affermato che «è già pronto un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale e che  continuando  non sarebbe logico sedere al tavolo con i redattori del progetto contestato poiché questo significherebbe avallare la bontà stessa del progetto, che invece, secondo Racano, va rigettato in toto».

A Racano fa eco l’ingegnere Nicola Albenzio, il quale, per quanto parte interessata, va comunque tenuto in considerazione per l’esperienza professionale pluridecennale: l’ingegner Albenzio ha ribadito la proposta di annullare l’iter di affidamento dell’appalto al fine di riformulare i termini della gara in un «appalto-concorso» anziché in un appalto classico, che va ricordato ha registrato un ribasso d’asta del 73% da parte dell’Advenco, società aggiudicatrice della stesura del progetto, cioè da circa 272mila euro di compenso l'Advenco percepirà circa 70mila euro.

I dubbi avanzati dagli ingegneri Pellerano e Mavellia e dal geologo Tassielli, in rappresentanza delle ragioni del comitato Lamafutura, non sono stati sciolti né dai progettisti né dalla sindaco Maria Pia Di Medio, in evidente difficoltà difronte alle contestazioni. Alle domande dal pubblico (dalle prime file) i fratelli Conforti hanno risposto a volte con sufficienza suscitando ira e ironia, altre volte subendo interruzioni poco galanti da parte dei loro interlocutori. 

Proposte, controproposte e tempistica
Sta di fatto che, con le proroghe già ottenute, la cantierizzazione dell’opera non è ancora stata fatta e c’è tempo fino al 31 dicembre 2013, prima di incorrere in uno stop del finanziamento.

Intanto la sindaco incalzata dal pubblico ha dichiarato che indirà un referendum cittadino, al fine di rimettere eventuali decisioni alla volontà popolare. Ma la stessa sindaco ha poi, all'interno dei capannelli post dibattito, ribadito la sua ferma volontà di andare avanti con la cantierizzazione dell'opera, aprendo uno spiraglio al dialogo con tecnici del comitato Lamafutura. Delle due una, come al solito. Su una cosa la sindaco è stata chiara, prima e dopo: le querce, anche se nel progetto è previsto che vadano abbattute, verranno salvate. Esempio, questo, di ambientalismo trasversale e intermittente. 

Inoltre pare che anche ad opera già cantierizzata il progetto possa subire modifiche sull’ordine del 30% del totale, quindi avanti con le proposte concrete, che, per dirla con Gian Mario Conforti (Advenco), gli oppositori avrebbero già dovuto presentare in questa occasione anziché «sventolare» carte. Ma ammesso che i progetti ci siano già (e pare proprio che ci siano), era evidente e prevedibile che in questa occasione l'intento era di vagliare la bontà del progetto e, assieme, la preparazione degli estensori, che almeno all'inizio non hanno saputo tener testa alle contestazioni che i tecnici di lungo corso (Pellerano, Mavellia, Tassielli, solo per citarne alcuni) hanno avanzato. Poi a confortare Gian Mario è arrivato Paolo, fratello del primo, sul quale si sono infranti gli interrogativi degli astanti. Le certificazioni di bontà del progetto, hanno ribadito i fratelli Conforti della Advenco, sono state tali e tante da ritenere lo stesso ben fatto. 

Del resto ad approvare il progetto è stata la maggioranza politica (striminzita, con soltanto 10 consiglieri a sostenere il provvedimento), la quale avrebbe potuto, qualora vi avesse ravvisato scelte inappropriate da parte dei progettisti, rigettare il disegno e condurre altre modifiche. Ma tanté, così non è stato.

Note a margine
Nota incolore l'assenza dei rappresentanti del gruppo consiliare Partito Democratico-ViviCassano; nessun esponente neppure della segretaria cittadina era presente all'incontro. Dunque non sono pervenute le opinioni del gruppo politico in merito alla discussione sul progetto; resta quindi la posizione espressa in Consiglio comunale lo scorso 31 luglio 2012 (gli atti di ieri valgono sui silenzi di oggi, verrebbe da dire), quando il gruppo guidato da Quirico Arganese lasciò l'aula prima del voto sul progetto definitivo. 

Nota di colore della serata è stato lo sproloquio reciproco tra Tonino Roppo (titolare dell'azienda Giano Plastica) e Felice Maselli (grande proprietario terriero e marito dell'assessore ai Servizi sociali del Comune di Cassano delle Murge Angela Contursi): è stato l'incipit dell'intervento di Roppo a surriscaldare gli animi; sono volate offese pesanti, riconducibili a vecchie storie note e meno note. 

Chissà se la notte ha portato consiglio, come ha auspicato l'avvocato Luigi Ariemma, il quale ha tentano, già a margine dell'incontro, di placare gli animi e mediare tra le posizioni dei progettisti dell'Advenco, risentiti delle offese subite, e le ragioni di alcuni contrari al progetto dei due vasconi. 

Per adesso gli animi non sono affatto calmi, gli esposti sono pronti e il ricorso del comitato Lamafutura al Tar Puglia, pare, non si farà attendere. 

28.06.2013
Vito Stano

giovedì 17 gennaio 2013

Ratificata la nomina del nuovo revisore. Zullo chiede perdono alla città

Neo-revisore dei conti Giovanni Francesco Conte
Foto Archivio Vito Stano
Quirico Arganese, capogruppo di Partito democratico-Vivi Cassano, al termine delle interpellanze e delle interrogazioni ha denunciato il vuoto creatisi al termine della proroga del revisore Cosimo D'Ambrosio. Il capogruppo si è detto felice della svolta legislativa che ha portato all'estrazione del revisore anziché la nomina diretta di natura politica.

«A questa amministrazione non piacciono i controlli oppure voi giocate con le istituzioni». Così il capogruppo di Nuova Idea Domani Teodoro Santorsola ha stigmatizzato il fatto che l'ente sia rimasto senza controllo per circa un mese. Infatti dal giorno dopo dell'estrazione in Prefettura del nuovo revisore dei conti (18 dicembre), già si poteva convocare un consiglio monotematico per ratificare la nomina del dottor Giovanni Francesco Conte. Invece dal 25 dicembre (giorno di scadenza della proroga del revisore dei conti dottor Cosimo D'Ambrosio) il comune di Cassano delle Murge è rimasto senza organo di controllo.

Il presidente del Consiglio comunale Ignazio Zullo, assumendo su di sè la responsabilità del ritardo di convocazione della conferenza dei capigruppo e quindi la convocazione del consiglio straordinario, ha chiesto «perdono» alla città per aver trascorso «quattro giorni in montagna», trascurando così i doveri politico-amministrativi

Dopo le critiche all'operato della maggioranza il consiglio vota all'unanimità la nomina del revisore. Diciotto consiglieri su diciotto (assenti Gentile, Del Re, Castellaneta). 

17.01.2013
Vito Stano