domenica 5 maggio 2013

Calabria vitivinicola: il "viaggio" di Murgiambiente nel Greco di Bianco

Foto google.com

Oggi ci troviamo in Calabria per conoscere il Greco di Bianco. È ottenuto dal vitigno greco bianco, avaro di frutti ed originario della Grecia, dalla quale sembra essere arrivato intorno all'VIII secolo a.C.; tempi addietro era chiamato Greco di Gerace, in quanto Bianco, località balneare dove oggi è esclusivamente prodotto, era una frazione di quest'ultima: da quando Bianco è diventato comune autonomo, è cambiata anche la denominazione del vino.

Da sempre i vigneti sono ubicati difronte al mare, per usufruire di tutta la luce necessaria e il calore del sole. L'appassimento è il primo passo principale dopo la raccolta delle uve, vengono disposti sui graticci di canne, o addirittura direttamente sui sassi arroventati dal sole. È impressionante come tutti i componenti si concentrino per dare vita ad un vino di colore giallo dorato, all'olfatto le sensazioni di confetture di albicocche, di miele ed arancia candita sono franche.

Assaggiando questo dolce nettare originario della patria dei filosofi, la Grecia, risulta senza dubbio morbido e avvolgente, dolce, con una componente alcolica decisamente persistente.

La zona di produzione comprende il comune di Bianco e parte e parte di Casignana, in provincia di Reggio Calabria. Peccato che la produzione sia davvero limitata, la resa si attesta sui 10 t/ha. Per dare vita al Greco di Bianco Doc viene utlizzato per il 95% il vitigno greco bianco, affinato per un minimo di 13 mesi sviluppa 14+3 % di titolo alcolometrico.

Ovviamente è  indicato come vino da meditazione, da accompagnare con dolci ricchi di frutta secca, creme e confetture, un vino a dir poco goloso come un vero e proprio alimento. Può essere consumato in un arco temporale abbastanza ampio, dai 5 agli 8 anni.

05.05.2013
Giulio Stano
(sommelier Ais Puglia)
La vita è così amara,
il vino è così dolce;
perché dunque non bere?

Umberto Saba (1883 - 1931)

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