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lunedì 13 gennaio 2014

Violenza e diritti negati. Stupra sedicenne e la sposa, lei si suicida. Firma su Avaaz

Su questo blog più volte in questi ultimi mesi mi sono occupato di violenza sulle donne e diritti umani, così come mi sono impegnato a diffondere alcune petizioni on line di fondamentale valore. Sulla piattaforma di Avaaz.org è presente la petizione che riguarda la 16enne Amina Filali, la quale dopo essere stata stuprata, picchiata e poi costretta a sposare il suo aguzzino, si è suicidata: questo per lei era l'unico modo per sfuggire all'inferno in cui il suo stupratore e la legge del Marocco l'avevano rinchiusa. Gli attivisti internazionali hanno lottato per anni assieme agli attivisti marocchini per far abolire questa norma assurda e ora la vittoria è a portata di mano. Questa settimana un ultimo voto può permettere di afferrare questa vittoria.

L'articolo 475 del codice penale marocchino dà la possibilità allo stupratore di evitare il processo e il carcere sposando la sua vittima se questa è minorenne. È il peggiore incubo di qualsiasi donna sopravvissuta a uno stupro e per Amina è diventato realtà. Ma ora, dopo che in centinaia di migliaia hanno contribuito a fare pressione sul Parlamento, tra pochi giorni potrebbero prendere la storica decisione di abolire questa norma. Se si arriverà al voto, gli addetti ai lavori dicono che la riforma passerà. Dobbiamo solo dare la spinta finale affinché la proposta sia discussa. 

In questo momento, i giornali quasi non parlano della questione e non c'è alcuna pressione sui politici locali affinché facciano la cosa giusta. Per questo, non appena verranno raggiunte 1 milione di firme, saranno pubblicate intere pagine sui giornali più letti dai parlamentari e saranno indette manifestazioni con gli attivisti marocchini fuori dal Parlamento con un mare di palloncini rosa a rappresentare questa enorme mobilitazione globale. La memoria di Amina si può onorare firmando la petizione: 


Dopo che Amina è stata violentata, la sua famiglia ha sporto denuncia nella città di Larache. Ma invece di processare lo stupratore, il giudice gli ha offerto la possibilità di sposare la sua vittima e la famiglia di Amina ha accettato. Dopo il suo suicidio, i membri di Avaaz.org si sono mobilitati dalla parte dei genitori ormai disperati e degli attivisti marocchini, consegnando quasi 800mila firme a favore della riforma, guadagnando le prime pagine dei giornali. Il governo ha promesso una riforma ma da allora non è accaduto più niente. Fino ad ora. 

L'articolo 475 non è l'unico problema per i diritti delle donne in Marocco, ma è diventato un gigantesco simbolo di un sistema sbagliato. È dal 2006 che il governo promette di mettere fine a questo orrore e di adottare una legge che vieti la violenza contro le donne, ma finora sono state solo parole al vento mentre la vita di giovani donne continuava ad essere stroncata. Finalmente sembra che le cose si stiano muovendo nella giusta direzione, e la Commissione Giustizia ha finalmente stralciato la parte più problematica della norma passando la legge alla Camera bassa affinché prenda una decisione: se si arriverà al voto, è molto probabile che il Marocco avrà una nuova legge e Amina potrà finalmente in qualche modo avere giustizia. Il voto è il primo passo fondamentale per quella vera riforma per cui i gruppi di donne in Marocco hanno lottato a lungo. Facciamo in modo che si arrivi a una decisione sulla legge 475 affinché questa cominci a proteggere le donne e smetta di calpestarle.

Dall'Afghanistan all'India fino al Giappone e al Kenya, Avaaz.org usa la forza collettiva per sostenere i popoli in tutto il mondo nella lotta per i diritti delle donne. Oggi la mobilitazione è dalla parte di Amina Filali.

13.01.2014
V.S.

Marocco, proposta abolizione di "matrimonio riparatore" dopo stupri (La Presse)

Marocco: annullare le leggi contro le donne (Amnesty International)

Marocco, costretta a sposare il suo stupratore (La Stampa)

Marocco: suicida dopo nozze con stupratore, proteste a Rabat (Ansa)

Il report di Global Rights sulla violenza contro le donne in Marocco - in inglese

giovedì 5 dicembre 2013

Molfetta. Ragazza 18enne aggredita a calci e pugni. Arrestato fidanzato 20enne

Foto google.com
Soltanto una settimana fa donne e uomini in tutta Europa hanno manifestato il proprio sostegno alle donne che subiscono violenze. Ma le violenze non si sono fermate. Quasi ogni mattina quando controllo la posta leggo di arresti e denunce a carico di mariti violenti, figli che aggrediscono madri e, più raramente, ragazzi che abusano sessualmente di coetanee. 

Appena ieri è giunta notizia di un arresto, effettuato dai carabinieri di Molfetta, di un 20enne molfettese. Il ragazzo è accusato di sequestro di persona, rapina e lesioni personali nei confronti della sua fidanzata. Tutto ha avuto inizio nel primo pomeriggio di qualche giorno fa, quando il giovane si è incontrato con la sua fidanzata appena diciottenne. Ne è nata una lite verosimilmente scaturita da motivi di gelosia nel corso della quale il ragazzo, alterato per l’assunzione di alcolici, ha aggredito la ragazza sferrandole numerosi calci e schiaffi. La ragazza ha cercato di scappare ma è stata trattenuta con forza dal fidanzato, che ha continuato a colpirla. Inutile  il tentativo della vittima di chiamare aiuto con il cellulare perché il giovane glielo ha sottratto.

Provvidenziale è stata una telefonata al numero di emergenza 112 fatta da alcuni testimoni, che ha consentito ai carabinieri di intervenire prontamente bloccando il 20enne. La giovane, soccorsa da personale sanitario del locale ospedale, ha riportato alcuni traumi al viso mentre il 20enne, su disposizione della Repubblica di Trani, è stato collocato agli arresti domiciliari.

05.12.2013
V.S.

martedì 26 novembre 2013

Violenza sessuale e diritti delle donne: dal Kenya un caso comune in molti Paesi

La bambina ritratta non è la protagonista della storia.
Questa foto è stata utilizzata da Avaaz.org per la campagna
L'ottimismo nel mondo dell'informazione è un ingrediente raro. Ma, come in questo caso, un pizzico di positività è utile per raccontare una storia, che è l'eco di tante altre storie, di violenza e sopraffazione dei più deboli. La storia che merita di essere raccontata è quella di Kaia (nome di fantasia per garantirne la sicurezza), bambina kenyota di undici anni. Kaia, così si legge sul sito di Avaaz.org, è stata assalita e violentata mentre andava a scuola. Un'insegnante l’ha portata in ospedale, ma poi ha dovuto addirittura corrompere la polizia anche solo per poter sporgere denuncia. La reazione di Kaia è stata di un coraggio incredibile. Ha denunciato la polizia per non aver fatto il necessario per proteggerla. E la cosa ancora più incredibile è quello che è accaduto subito dopo. In Kenya, il paese dove vive Kaia, una donna o una ragazza vengono stuprate ogni 30 minuti. La polizia di norma chiude gli occhi, isolando ulteriormente le giovani sopravvissute e rinforzando l’idea che lo stupro è accettato. Kaia e altre dieci giovani sopravvissute hanno deciso di agire. Nel giorno del processo, ignorando le minacce ricevute e i blocchi di sicurezza hanno marciato dalle loro case fino al tribunale, intonando lo slogan «haki yangu», che in Kiswahili significa «voglio i miei diritti». Dopodiché il giudice ha emesso la sentenza: le ragazze avevano vinto la propria battaglia.

Dalla petizione on line promossa da Avaaz.org si legge che le attiviste e avvocatesse per i diritti umani che hanno lavorato con Kaia sono pronte a portare processi simili contro le forze dell'ordine dentro e fuori dai confini del continente africano, ma hanno bisogno di fondi per farlo. Per questo Avaaz.org, organizzazione no profit, ha lanciato una raccolta fondi: le promesse di donazioni che gli internauti faranno non saranno addebitate finché non sarà raggiunto l'obiettivo prefisso: https://secure.avaaz.org/it/take_kaia_win_global_loc_nd_rb/?btysIdb&v=31568.

Quando la storia di Kaia è iniziata, sembrava destinata a diventare una delle innumerevoli giovanissime vittime di violenza ignorate dalla polizia. Ma l’attivista kenyota per i diritti dei bambini Mercy Chidi e l’avvocato per i diritti umani Fiona Sampson hanno unito le forze per sfidare questa ingiustizia nei tribunali. Il piano è stato messo in piedi in Kenya da un gruppo di colleghi di Canada, Kenya, Malawi e Ghana: sembrava davvero ambizioso denunciare la polizia per non essere entrata in azione, ma hanno insistito e assunto molti rischi e hanno costruito un pezzo della storia dei diritti umani. Ma il lavoro è appena iniziato. Come qualsiasi vittoria, c’e’ bisogno di tempo, sforzi e denaro per fare in modo che la sentenza sia applicata, e sia un precedente utile per combattere la violenza contro le donne.


Se verranno raccolti abbastanza fondi, si potrà trasformare un'enorme vittoria per il Kenya in una vittoria per i paesi in tutta l’Africa e nel resto del mondo contribuendo a sostenere le spese di ulteriori casi come questo, nel resto dell’Africa e in tutto il mondo, facendo in modo che queste sentenze storiche siano attuate per mezzo di campagne pubbliche con strategie mirate; spingendo per realizzare campagne educative di massa che colpiscano alla radice la cultura alla base della violenza sessuale contribuendo a cancellarla una volta per tutte; rispondendo a nuove opportunità di campagne come questa con strategie che permettano di mettere fine alla guerra contro le donne.

Quindi qualora vogliate sostenere questa battaglia contro la violenza, è possibile fare una promessa di donazione. Io l'ho fatta. Come spiegano sul sito di Avaaz.org, facendo la promessa di donazione non sarà da subito addebitato alcun costo. Soltanto al momento del raggiungimento della somma prevista il contributo promesso sarà addebitato: https://secure.avaaz.org/it/take_kaia_win_global_loc_nd_rb/?btysIdb&v=31568.

Avaaz.org è una piattaforma che, come ha detto la giornalista di Al Jazeera English Juliana Rufhus durante i seminari sul web-documentary svoltisi a Bari soltanto due settimane, realizza veramente quella partecipazione di cui oggi tanti soggetti parlano, ma che difficilmente si realizza davvero.

Poiché, ritornando a leggere sul sito si Avaaz.org, «in quanto cittadini, spesso ci rivolgiamo ai leader politici e altri rappresentanti delle istituzioni affinché facciano sul serio per proteggere i diritti delle donne. È importante continuare a farlo, ma ogni volta che non riusciranno ad ascoltare le loro coscienze, dovremo avere il coraggio di toccare nel profondo i loro interessi portandoli nei tribunali. Questo manderà un messaggio potentissimo: non solo ci sono nuove conseguenze per questi crimini, ma l’epoca in cui la cultura delle nostre società ammetteva si disprezzassero le donne senza ripercussioni sta per finire».

Per approfondire l'argomento è possibile seguire i link qui sotto.

26.11.2013
Vito Stano












Cassano delle Murge. Violenza sulle donne: arrestato marito violento dai carabinieri

Foto google.com
Violenza sulle donne. Ieri è stata celebrata in tutto il mondo la giornata contro la violenza di genere. Ma, ovviamente, non sono mancati episodi di tale natura durante l'arco della giornata. Anche Cassano delle Murge ha registrato l'ennesima aggressione ad una donna. E si è trattato, come molte volte accade, si violenza domestica. Dalla comunicazione dei carabinieri si evince che l'uomo, in preda ad un evidente stato d'ira, ha ingiuriato e minacciato la moglie nel corso dell'ennesimo litigio. Pertanto è stato provvidenziale l'intervento dei carabinieri che lo hanno bloccato e arrestato. 

Si tratta di un 35enne di Cassano delle Murge arrestato dai carabinieri della locale Stazione con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. I militari, attivati da una telefonata fatta al numero di emergenza 112 da parte di alcuni vicini atterriti per le grida provenienti dall'appartamento, si sono portati sul posto dove sono riusciti a bloccare l'uomo dopo aver fatto irruzione nella casa.

I successivi accertamenti hanno consentito di appurare che l'uomo non era nuovo a tali comportamenti. Negli ultimi tempi infatti aveva sottoposto la moglie a continue vessazioni e aggressioni anche alla presenza delle figlie. Tanto è bastato a far scattare immediatamente le manette ai polsi de 35enne che, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato collocato ai domiciliari in altra dimora nella sua disponibilità. 

A conforto della vittima ha pesato l'introduzione della recente normativa (Legge 119/2013 in vigore dal 15 ottobre) per il contrasto della violenza di genere, che ha introdotto la procedura dell'arresto obbligatorio in flagranza per i delitti di maltrattamenti in famiglia.

26.11.2013
Vito Stano 

lunedì 25 novembre 2013

Violenza sulle donne: stuprarono in cinque una minorenne. Arrestati in mattinata

Oggi è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e il caso ha voluto che ai telegiornali ascoltassimo la notizia di uno stupro nei confronti di una ragazza minorenne. Poi in attesa nella casella postale ecco la comunicazione dell'avvenuto arresto degli stupratori, minorenni anch'essi. Di seguito il comunicato integrale. V.S.


Abusarono ripetutamente di una quattordicenne, in quattro vengono arrestati dai carabinieri. Nelle prime ore della mattina i Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di quattro giovanissimi, responsabili in concorso tra loro e con altri 3 minori, la cui posizione è tuttora al vaglio della Procura dei Minori presso il Tribunale di Bari, del reato di violenza sessuale di gruppo aggravata e sequestro di persona nei confronti di una quindicenne. Il triste episodio vede protagonista un branco costituito da diversi adolescenti, di cui alcuni già noti alle Forze dell’Ordine, e vittima una ragazzina: quest’ultima per ingenuità data dall’età nutriva un’aprioristica fiducia verso quei ragazzi, benché li conoscesse solo di vista. Con quest’animo la vittima, una sera di primavera dello scorso anno, convinta a fare un giro in scooter, era stata avvicinata da un gruppo di 10 giovani e convinta a fare un giro con loro. Mai avrebbe pensato che sarebbe stata trascinata in un luogo appartato, dove in cinque hanno a turno abusato di lei, sotto gli occhi di altri coetanei che hanno assistito divertiti, reprimendo con la forza ogni tentativo di reazione.

Questo tremendo episodio è stato solo l’inizio di una lunga serie di violenze alla quale la ragazza è stata sottoposta dal branco che ha continuato ad abusare di lei in più circostanze dietro minaccia di raccontare in giro quanto era accaduto.  Inutile il tentativo della giovane di liberarsi dall’incubo gettando via il proprio cellulare, infatti, dopo un periodo di relativa calma, il branco si è fatto nuovamente avanti. Il terrore che quell’incubo potesse tornare di nuovo ha indotto la ragazzina a rivolgersi ai carabinieri e a raccontare tutto. La minuziosa ricostruzione dei fatti fatta dai Carabinieri ha consentito alla Procura della Repubblica di acquisire una quadro indiziario gravissimo a carico degli odierni arrestati che ha consentito al Giudice per le Indagini Preliminari di disporne gli arresti domiciliari.

domenica 24 novembre 2013

Puglia. Violenza sulle donne: un 25 novembre tra scarpe rosse, proiezioni e dibattiti

Piazza Mario Rossani, Cassano delle Murge - Foto Archivio Vito Stano © 2013

Femminicidio, violenza sulle donne, abuso, gelosia, separazione, amore. Questi termini risuonano in questi giorni, in queste settimane, in questi ultimi mesi troppe volte. Ma la divulgazione di fatti tragici non basta a spezzare il filo rosso sangue che intreccia la vita di molte donne  a quella dei loro aguzzini, che non a caso sono, o meglio erano, i compagni di vita.

Per tentare di sopprimere questi fenomeni per sempre, numerose associazioni nazionali e territoriali sono coinvolte in queste settimane in uno sforzo organizzativo al fine di «generare culture nonviolente». A questo proposito la giornata di domani, 25 novembre, è stata riconosciuta come Giornata mondiale contro la violenza sulle donne in tutto il Paese si terranno iniziative di piazza e dibattiti. In alcune città si sono già tenuti momenti dimostrativi (coma dimostra la foto in alto, relativa ad una piazza di Cassano delle Murge) e di confronto istituzionale. Invece per domani a Bari alle ore 17,00 in piazza Umberto I è previsto un corteo cittadino che sfilerà per le vie della città levantina scandendo slogan contro ogni forma di violenza e discriminazione. Il corteo, che sarà arricchito di flash mob e installazioni artistiche, attraverserà la città fino a piazza del Ferrarese. Tra le performance è prevista 'Spose di pace', installazione itinerante di abiti da sposa in ricordo di una vittima di violenza, Pippa Bacca, organizzata dal Centro di Ascolto per le Famiglie e Centro Aperto Polivalente per Minori di Japigia.

La serata si concluderà alle 20,00 presso l’Officina degli Esordi (ingresso solo su invito) con la proiezione, alla presenza del regista, del cortometraggio 'Ammore' di Paolo Sassanelli, un reading in musica con letture tratte da 'Nessuna più, Ferite a morte e Malamore. Storie di donne che avrebbero voluto vivere' con Teresa Ludovico, Cristian Di Domenico e il maestro Roberto Ottaviano, il reading 'Diecigennaio' con Daniela Baldassarra e la proiezione del video 'LegAMI' a cura dell’Istituto Comprensivo N. Zingarelli. Sempre domani, 25 novembre, in serata  sono previsti altri spettacoli in città: alle 21,00 andrà in scena 'Il silenzio delle sirene' al Circolo Unione di Bari e 'Finchè morte non ci separi' nella sala Consiliare della Provincia di Bari. 

Se tutto ciò può servire a qualcosa non lo so. Divulgare e partecipare può forse contribuire ad accrescere una sensibilità nei confronti di un argomento sempre troppo sofferto specie tra gli uomini e in modo particolare nei piccoli centri, dove il dibattito interno alle famiglie è relativamente povero.

23.11.2013
Vito Stano

mercoledì 6 novembre 2013

Cassano delle Murge. Raccolta scarpe rosse: il 22 la manifestazione conclusiva

Le donne non ci stanno. Vogliono alzare la voce contro la violenza di genere e far scendere in strada un simbolo importante del loro abbigliamento: una scarpa rossa. Ne vedremo tante in piazza, il 22 novembre a pochi giorni dalla ‘Giornata nazionale contro il femminicidio’ del 25 novembre.

A Cassano l'Amministrazione comunale ha pensato di celebrare l'evento sostenendo l'iniziativa di un gruppo di cittadini che nei prossimi giorni, come avverrà in tutta Italia, comincerà la raccolta delle scarpe rosse. I cittadini hanno già aperto una pagina su Facebook e costituito il gruppo  ‘No more - Difesa donna’.


Chi vorrà aderire all'iniziativa di raccolta potrà rivolgersi all'ufficio turistico comunale nel palazzo Miani Perotti il 16 novembre dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 per donare un paio di scarpe rosse che saranno le protagoniste della marcia silenziosa delle donne vittime di femminicidio il 22 novembre. In questa stessa data, nella sala consiliare, si terrà anche un momento di riflessione sul tema della violenza di genere. I dettagli saranno comunicati successivamente. L'iniziativa è sostenuta dall'assessorato comunale agli Eventi.

mercoledì 28 agosto 2013

Una petizione salva donna stuprata dal carcere. 76mila firme su Avaaz.org

Ingrid, un membro di Avaaz, ha usato il nostro sito per impedire che una donna norvegese fosse messa in carcere dopo essere stata stuprata!

Marte Dalelv è stata violentata mentre era in visita a Dubai, ma dopo aver sporto denuncia alla polizia è stata condannata a 16 mesi di prigione per "sesso fuori dal matrimonio"! Quando Ingrid ha letto del caso di Marte ha lanciato una campagna su Avaaz chiedendo ai governi di Dubai e Norvegia di lavorare per il rilascio di Marte. La petizione e la pagina Facebook che ha creato hanno avuto un enorme successo sui social media e persone da tutto il mondo hanno firmato la petizione e sommerso i due governi di messaggi usando gli indirizzi che Ingrid aveva pubblicato sulla pagina della sua petizione.

In pochi giorni Marte è stata rilasciata e il Ministro degli esteri norvegese Espen Barth Eide ha pubblicato questo messaggio su Twitter: "Marte è stata rilasciata! Grazie a tutti quelli che hanno firmato per il loro contribuito."

La campagna di Ingrid è stata trattata da decine di organi di stampa e chiaramente ha aumentato la pressione diplomatica affinché Marte fosse liberata e riportata a casa dalla sua famiglia. E tutto è iniziato con il semplice passo di lanciare una petizione sul sito della comunità di Avaaz. Pensa a un tema che ti sta a cuore e clicca qui per iniziare, è incredibilmente veloce e facile lanciare una campagna:


Il Primo Ministro norvegese ha dichiarato, "Non c'è dubbio che l'attenzione da tutto il mondo e la tenacia del ministro degli esteri ... hanno portato a questa decisione." In pochi minuti, Ingrid ha lanciato una incredibile campagna che ha contribuito a convincere quelli che dovevano prendere decisioni a Dubai e in Norvegia.

Ci vogliono pochi minuti per lanciare una campagna, ma l'impatto di una vittoria può durare per anni. Inoltre, se la petizione riceve da sola un sostegno sufficiente, lo staff di Avaaz potrebbe sostenere la campagna, aggiungervi i suoi consigli strategici, dare una mano con i media e addirittura mandarla a una lista più ampia di membri. Abbiamo una quantità enorme di consigli per aiutarti lungo la strada: tutto quello che devi fare è iniziare, condividere la tua passione e potrai già essere sulla buona strada per ottenere risultati su temi di ogni tipo a livello locale, nazionale o globale.

Ingrid non era convinta che lanciando una petizione online avrebbe salvato Marte, ma quando lei e la sua organizzazione Partnership for Change hanno visto l'impatto che aveva avuto la loro campagna, hanno capito quanto potente possa essere per il cambiamento questo semplice modello. Invia questa email alle persone che conosci che hanno grandi idee su come rendere il mondo un posto migliore, o clicca sul link per farlo tu stesso:


Molte campagne di Avaaz sono lanciate dai suoi membri, da quella per portare a casa sani e salvi centinaia di lavoratori indiani bloccati in Bahrain, a quella per consentire a coniugi incarcerati di poter comunicare l'uno con l'altro nel Nuovo Messico. Tutte queste campagne hanno richiesto pochi minuti per essere lanciate. Diventiamo insieme parte del movimento per il cambiamento nel mondo e moltiplichiamo di migliaia di volte il nostro impatto.

Con speranza ed entusiasmo per tutto quello che possiamo raggiungere insieme, 

Alice, Emma, Oli, Carol, Ricken, Luca, Laura e tutto il team di Avaaz 

Ulteriori informazioni: 

La campagna originale: Marte Deborah Dalelv Released (Petizioni della Comunità di Avaaz)

Dubai: vittima di stupro, condannata a 16 mesi, rabbia e proteste online (ora rilasciata) (La Stampa)

Norvegese stuprata a Dubai, condannata (Ansa)

Dubai: graziata Marte Dalelv, condannata per adulterio dopo aver denunciato uno stupro (Euronews)

Marte Deborah Dalelv: la libertà dopo l’arresto per stupro (Giornalettismo)

(fonte Avaaz.org)

martedì 28 maggio 2013

Storie di ordinaria violenza: a Barletta maestra d’asilo maltratta gli alunni

Foto google.com
Storie di ordinaria follia: le violenze alle quali stiamo poco alla volta abituandoci sono ormai divenute numerosissime e diversificate: l'uccisione di Fabiana ha suscitato tanto scalpore quanto rabbia; come è possibile uccidere a coltellate la tua ragazza e poi cospargerla di liquido infiammabile e bruciarla, seppur ferita gravemente, ancora viva, come lo stesso giovane omicida ha confessato lucidamente agli inquirenti?

Devo ammettere che questa volta ho pensato e condiviso un pensiero atroce, differente da quello della mamma di Fabiana, la quale ha anche espresso amorevole conforto all'assassino di sua figlia: io questa volta ho detto che occorrerebbe una deroga alla normativa penale per dar modo di eseguire una sentenza di morte nei confronti di questo ragazzo: se ne avessi il legale potere io il fidanzatino-assassino lo ucciderei dopo averlo torturato a dovere. Forse non servirebbe a nulla, non credo nella funzione pedagogica della violenza, ma almeno placherebbe la rabbia che cresce ad ogni donna, bambino o diversabile abusato, violato, ucciso. 

In questo mare magnum di violenza ed emulazioni a catena di gesti inconsulti, un'altra notizia al mattino riempie la casella di posta elettronica: «i carabinieri di Barletta – fanno sapere dal Comando Provinciale dei Carabinieri – nella serata di ieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) presso il Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica, con la quale è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di una maestra di una scuola per l’infanzia di Barletta, gravemente indiziata di maltrattamenti aggravati verso i bambini di una classe a lei affidata». 

Una maestra ripresa dalle telecamere, disposte da chi ha condotto le indagini, a usare violenza sui piccoli utenti della scuola per l'infanzia: accertate le violenze la donna è stata arrestata e posta agli arresti in casa. Di questa maestra e ipotetica molestatrice di bambini cosa ne facciamo adesso? Magari tra qualche mese o settimana ritorna a fare lo stesso lavoro come se nulla fosse? 

Non ho risposte. Non le cerco.

28.05.2013
Vito Stano    

giovedì 18 aprile 2013

Violenze sulle donne: minaccia la convivente con delle bombe a mano


Bombe a mano II Guerra Mondiale utilizzate per minacciare la convivente
La violenza sulle donne è un argomento inflazionato, oggi più che mai. Si susseguono le denunce di violenze sessuali e non o più semplicemente di stalking (anche a Cassano delle Murge si è registrato un caso pochi giorni fa, culminato con l'arresto di un uomo). Ma, nonostante l'elevato allarme sociale, la situazione non accenna a cambiare; un caso che ha dell'incredibile è accaduto ad Alberobello: un uomo è stato arrestato per aver minacciato, durante un litigio, la convivente con delle bombe a mano. 

I carabinieri, intervenuti a seguito della chiamata della donna, hanno disarmato e bloccato il 55enne recuperando due bombe 'Breda' mod.1935, risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. La successiva perquisizione ha consentito di rinvenire un altro ordigno simile; il tutto è stato sottoposto a sequestro. Successivamente le bombe sono state messe in sicurezza dagli artificieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari. 

Il 55enne di Alberobello, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è finito dietro le sbarre con l’accusa di detenzione e porto in luogo pubblico di armi da guerra e minaccia. 

18.04.2013
Vito Stano

giovedì 7 marzo 2013

Alda Merini l'Orfeo della Ripa: domani a Bari tra alienazione e poesia


La violenza sulle donne è un tema che ha riempito le cronache delle ultime settimane. Nonostante l'inflazione di dibattiti e i fiumi di inchiostro e bit impegnati sui giornali cartacei e on line nessuna conseguenza positiva si profila all'orizzonte.

Marzo poi è un mese importante perché il giorno otto viene celebrata la "festa della donna": già la semantica ci induce a pensare a palloncini colorati, trombette e stuzzichini. Nella realtà, invece, l'otto marzo si celebra la Giornata Internazionale della Donna,  durante la quale ogni anno qualcuno riflette, altri approfittano per divertirsi

A proposito di riflessione l'associazione Angelus Novus ha organizzato per domani otto marzo a Bari (in via Borrelli al civico 32) alle 18,00 l’evento Alienazione e poesia: Alda Merini l’Orfeo della Ripa

Introdurrà il dottor Pino Palomba (Psichiatria democratica), interverrà il professor  Raffaele Girardi (Università di Bari). Reading di testi a cura di Annamaria Dubla e Alessandra Caradonio. Alla chitarra Rita Aprile.

07.03.2013
Vito Stano