Qualche giorno fa ci siamo occupati di cece nero e dei denari che sarebbero stati investiti dalla Camera di Commercio di Bari per valorizzare questo legume. Su Cassanolive.it, sito d'informazione locale, oggi leggiamo un comunicato di risposta del portavoce dell'associazione Ferventazione Paolo Racano e, anche se non abbiamo avuto il piacere e l'onere di riceverlo, prendiamo per buona la pubblicazione del già citato sito d'informazione e pubblichiamo la versione dell'associazione per completezza dell'informazione.
08.10.2012
Vito Stano
Parlo
a nome dell'associazione Ferventazione e mi preme fare una secca precisazione.
L'associazione
che rappresento e promuovo non centra nulla con l'articolo sul Cece Nero
pubblicato nei giorni scorsi su Repubblica Bari on line (da voi riportato) e
con la storia dei sovvenzionamenti faraonici o presunti tali che sarebbero
stati assegnati ad una organizzazione di Santeramo/Cassano/Acquaviva che, con
quei soldi, “tenterebbe” di istituire un presidio Slow Food nella zona.
È fin troppo facile e prevedibile che
qualcuno, non bene attento e poco informato, possa mettere in relazione il
legume in questione con la vicenda di cui parla l'articolo e l'associazione che
a Cassano sta lavorando per rilanciare il prodotto in questione.
Allora:
per cortesia, "non uniamo la fava alla scorza", giusto per rimanere
in tema. FERVENTAZIONE è un associazione formata da persone che in modo
volontario e, assicuro, con molto sacrificio, da circa tre anni cerca di
promuovere il territorio, i suoi prodotti e la sua cultura.
Quello
di cui parla l'articolo, che al contrario di quanto dice il giornalista poco
informato, esiste già! è il Presidio Slow Food del Cece della Murgia carsica.
Il presidio, che, a quanto dice, sempre, il giornalista dovrebbe aver ricevuto
il sovvenzionamento d'oro, ha un nome ed un cognome ed è formato da aziende
(vedi http://www.fondazioneslowfood.it/pagine/ita/presidi_italia/dettaglio_presidi.lasso?-id=4607) sempre con nome e cognome, e collegate con associazioni ed enti che hanno
anche loro nome e cognome e queste, le aziende, hanno davvero molto poco da
spartire con Cassano delle Murge, con l'associazione FERVENTAZIONE e con il
Cece Nero di Cassano.
Ho
ahimè letto il commento becero, riportato in maniera anonima a corredo del
"vostro" articolo in questione e, dovendo, purtroppo, rendere conto
anche a chi fa della menzogna e dell'infamia la propria forma di realizzazione,
vorrei informare lui, qualora avesse il coraggio civile di mostrare la propria
faccia, e chiunque altro nutrisse le stesse convinzioni che oltre a poter
visionare i nostri conti, le nostre spese e quanto ricevuto per il nostro
lavoro, mi piacerebbe, oltresì, invitarlo a collaborare con noi nei momenti non
pubblici, fatti di lavoro duro nei campi, di momenti di aggiornamento, di
ricerca, di incontri, di pubbliche relazioni di progettazione e strategie, di
discussioni e anche di soddisfazioni. Forse, la prossima volta si sentirebbe
più sereno e si guarderebbe bene dal lanciare sterili palate di fango.
Il
Cece nero, il nostro Cece Nero, per il quale stiamo lavorando e cercando di
ottenere la DOP, creare, forse un consorzio, promuovere opportunità ed interesse,
oltre ad essere un prodotto molto diverso dagli altri, non è mai stato d'oro.
È sempre nero, continuerà ad essere tale ed è così che a noi piace!!!
Cordialmente,
Paolo Racano