giovedì 29 novembre 2012

“Benedetto vive i morti siete voi!”: il corteo antifascista nel 35esimo anniversario dell’assassinio di Benedetto Petrone


Un momento della manifestazione antifascista - Foto Santina Santorsola
Il 28 novembre è sempre stata una data sentita dal popolo barese, soprattutto dagli antifascisti e dagli abitanti di Bari Vecchia. È l’anniversario della brutale morte che trentacinque anni fa colpì il compagno Benedetto Petrone, giovane attivista antifascista, morto dissanguato in piazza Prefettura, a causa di una pugnalata inferta da un militante del Movimento Sociale Italiano. Benedetto era nato e vissuto a Bari Vecchia, ben voluto da tutti, negli anni Settanta aveva intrapreso una lotta contro la costruzione dell’attuale Cep che avrebbe portato allo spopolamento del borgo vecchio trasportando, come oggetti, il ceto popolare dal centro alla periferia della città, come ricordava ieri un compagno dell’Anpi.

Anche quest’anno è stato organizzato un corteo per ricordare il compagno Benny ma, rispetto agli anni passati, è stato un corteo molto più sentito e partecipato. Erano presenti non solo le forze antifasciste baresi ma sono arrivati compagni e compagne da tutta la Puglia. Il tema della manifestazione è stato sicuramente quello della memoria ma il corteo si apriva con uno striscione che incitava alla liberazione del compagno Lorenzo, costretto agli arresti domiciliari dal 3 novembre scorso, con l’accusa di rissa aggravata. Infatti, il primo fine settimana di novembre, la violenza fascista ha colpito alcuni compagni che sono stati individuati all’interno di un locale in piazza Mercantile da quella che può essere definita una vera e propria squadraccia fascista. I sette fascisti, appartenenti all’area degli Apulia Skinhead, sono entrati nel locale verso le tre del mattino, armati di cinte e mazze, hanno iniziato a picchiare i compagni che si son dovuti difendere, una ragazza di 23 anni è stata raggiunta da una cinghiata in pieno viso, quindici punti di sutura. Questo avvenimento ha fatto sì che il giorno del 28 novembre fosse sentito da tutti come un giorno di unione tra tutte le forze antifasciste pugliesi per rispondere ad una violenza brutale e ingiustificata, la stessa che il 28 novembre 1977 colpì Benedetto.

Il corteo si è raccolto in piazza Umberto I, ha inondato le strade di Bari ed è entrato nelle piccole vie del borgo antico catturando le attenzioni degli abitanti che hanno osservato stupiti il lungo serpente che sfilava. La rabbia per una violenza ingiustificata, 35 anni fa come ora, ha spinto i manifestanti a continuare il corteo anche sotto una fitta pioggia. La manifestazione è terminata verso le 20,30, a seguito di numerosi interventi, tra cui la lettura di un commovente scritto di Lorenzo.

Oggi come ieri la violenza fascista non deve passare. Benedetto come Carlo, Stefano, Dux e tutti gli altri morti vittime di una violenza fascista vivono nelle nostre lotte. No pasaran!

29.11.2012
Santina Santorsola

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