venerdì 9 novembre 2012

Le potenzialità degli impianti eolici off shore in Italia


Sottolineata l’importanza di proseguire sulla strada di usare il vento per produrre energia. A confronto amministratori, esperti e istituzioni.

Si è svolto a Key Energy (in corso a Rimini Fiera fino a sabato) il convegno sui progetti di eolico off shore in Italia organizzato dalla Provincia di Rimini nell’ambito del progetto europeo 4Power del programma Interreg IV C.

All’incontro hanno preso parte diversi interlocutori pubblici e privati. L’ufficio Energia della Provincia ha presentato le diverse attività avviate, e soprattutto ha dichiarato l’intenzione di proseguire con la sperimentazione dell’eolico on shore oppure off shore, continuando nella campagna di misurazione del vento oggi in corso con il Lidar Zefir istallato sulla Piattaforma Azalea B dell’Eni.

Il dott. Paolo Soprano del Ministero dell’Ambiente ha spiegato come sia importante che ci siano progetti che intercettando finanziamenti europei tentano di far fare un ulteriore passo in avanti nell’utilizzo delle rinnovabili in Italia, proprio mentre il nostro Paese sta raggiungendo gli obiettivi fissati dall’Europa in termini di produzione di energia rinnovabile, almeno il 20% del totale dell’energia prodotta.

Tuttavia, è chiaro che ancora molto si deve fare in termini di semplificazione amministrativa e di migliore definizione delle modalità di incentivazione, magari agendo di più sulla leva fiscale rispetto agli incentivi oggi concessi, che gravano sulla bolletta elettrica.

Da parte loro le Regioni, Emilia Romagna e Puglia, hanno fatto il punto rispetto a quello che accade sul proprio territorio.
Per l’Emilia Romagna l’eolico è solo una parte del mix della produzione delle rinnovabili, ma sulla costa può essere un’occasione tra Rimini e Ravenna da non sottovalutare. Anche in relazione alla presenza delle piattaforme in mare dell’Eni, che possono costituire un fattore da utilizzare per assistenza logistica e servizi.

La Regione Puglia ha fatto presente di avere approvato una legge che consente l’eolico off shore, mentre esistono molti più vincoli di carattere territoriale e paesaggistico per quanto concerne impianti lungo le coste, in acque territoriali.
Un impianto proposto ha ottenuto nel 2010 il parere positivo per quanto concerne la valutazione di Impatto Ambientale, nell’area di Tricarico. Ed ora è in fase di richiesta di autorizzazione e concessione.

I rappresentanti delle imprese, Rainer Karan per la Vestas, un colosso nel settore dell’eolico, e Gian Luca Torri per Energia Wind 2020 hanno ribadito di essere interessate ad impianti sia di mini eolico, sia di eolico di maggiore potenza, ma vedono nelle difficoltà autorizzative e nelle procedure non poche difficoltà. Tuttavia, qualcosa di positivo pare stia avvenendo anche in Italia.

Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club, ha sottolineato come in tutti questi ragionamenti occorra tener presente che le rinnovabili offrono anche un occasione importante per ripensare il nostro attuale modello economico, cercando di coniugare, questioni ambientali, economiche e climatiche.

Senza dubbio - questa è anche la visione della Provincia di Rimini, che ha fatto della sostenibilità un punto dal quale non si può prescindere per guardare al futuro - tale idea è stata ripresa da molti interventi emersi durante il dibattito, moderato dal giornalista di Radio 24, Maurizio Melis, ed il concetto è stato ribadito anche dal sindaco di Misano Adriatico (Rn) che vede nelle piattaforme e nelle turbine eolico un punto da cui far ripartire un’idea ancora più forte di sviluppo turistico della costa adriatica.

(fonte ecomondo.com)

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