La storia dell'inquinamento della città di Taranto si diffonde sempre più e oggi si dipinge del nero del lutto: un altro operaio della fabbrica d'acciaio tarantina a soli ventinove anni è morto a causa di un incidente sul lavoro.
http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/10/30/news/incidente_mortale_all_ilva_vittima_un_operaio_di_29_anni-45563741/.
Questa notizia va ad aggiungersi alle altre che in questi mesi hanno fatto parlare di Taranto e dei troppi tumori che non smettono di colpire indiscriminatamente.
Policlinico di Bari, sede universitaria - Foto wikipedia.it |
A lamentarsi in questi giorni da Taranto, a causa delle scarse condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza degli spazi adibiti ad aule universitarie, sono gli studenti e le studentesse della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi Aldo Moro di Bari e in particolare gli iscritti al Corso di Laurea di Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, con sede a Taranto in via Grazia Deledda.
Il gruppo di studenti e studentesse, che ha creato anche un interfaccia web sul social network facebook.com, ha chiesto in una lettera inviata al presidente della regione Puglia Nichi Vendola, al rettore dell'Università di Bari Corrado Petrocelli, al preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Paolo Livrea, di trovare una diversa ubicazione per svolgere le lezioni del Corso di Laurea, troncando una situazione di disagio che si protrae da troppo tempo.
La sede distaccata di Taranto di Medicina e Chirurgia dell'Università Bari
accoglie tre corsi di laurea delle professioni sanitarie, in particolare il
Corso di laurea di Infermieristica, quello di Tecniche della Prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro e quello di Fisioterapia, per un totale di
oltre 350 studenti.
"La struttura - si legge nella lettera - consiste in un vecchio edificio
sito in Taranto alla Via Grazia Deledda (rione Tamburi) nelle immediate
vicinanze dell’acciaieria e parchi minerari Ilva, in un’area poco frequentata e
spesso soggetta a visite di cani randagi ma, soprattutto, di gente poco
raccomandabile visti i continui furti e rapine. Esternamente le facciate
dell’edificio sono intrise di residui di ossido di ferro dell’Ilva con la
caratteristica colorazione rossastra, vista la posizione frontale e vicinissima
al parco minerario. La situazione della sede di Taranto
dell’Università di Bari di via Grazia Deledda si è aggravata!".
Quadro elettrico saccheggiato - Sede Medicina e Chirurgia di Taranto (Rione Tamburi) |
"Noi studenti - si legge ancora nelle missiva -siamo impossibilitati, da circa due
settimane, persino a seguire le lezioni poiché sono stati sabotati e tagliati i
cavi dell'elettricità e quindi non c'è erogazione di corrente elettrica. Questo
non permette l'utilizzo dell'unico proiettore e di ciò che che ci resta, che
non è stato saccheggiato a causa dei continui furti, per l'attività didattica.
La sede, inoltre, è priva di opportune strumentazioni per lo svolgimento della
normale attività didattica come proiettori e computer, sottratti a causa dei
frequenti furti agevolati dall'inesistenza di un efficiente sistema di
sorveglianza e/o di video sorveglianza. Ovviamente non è neppure possibile
utilizzare i distributori automatici per comprare anche solo una bottiglia
d'acqua, visto che il bar più vicino si trova ad almeno 3 km dalla struttura".
La situazione che gli studenti lamentano riguarda anche la fruizione dei servizi igienici: "se prima nei bagni mai puliti era possibile
espletare bisogni fisiologici, ora sono inutilizzabili perché anche l'acqua
corrente spesso non è presente: le condizioni igienico sanitarie dei luoghi
sono pessime. Assolutamente assente risulta, altresì, la pulizia dei
restanti ambienti del complesso".
Siamo al paradosso: qualche centinaio di studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Taranto che lamentano igiene e sicurezza.
Ma le richieste degli studenti non finiscono qui: vogliono anche il riscaldamento. Ma come con questo clima primaverile che bisogno c'è?
"L'inverno si avvicina e siamo completamente
sprovvisti di impianti di condizionamento e di riscaldamento dell’aria - fanno sapere gli studenti -. È inutile aggiungere che, di tanto in tanto, i
fumi dell’Ilva pervadono le aule peggiorando la situazione. Questo pomeriggio
era impossibile sostare persino nell'androne della Facoltà per i cattivi odori
provenienti dai fumi dell'Ilva che ci hanno provocato una bruciore intenso
della gola. Non risulta peraltro essere attiva una
connessione internet e, di conseguenza, manca la possibilità di trasmettere
agli studenti comunicazioni, come a titolo meramente esemplificativo, orari
delle lezioni, cambiamenti improvvisi degli stessi, date e orari di esami
spostati all'ultimo minuto".
Per questi e altri motivi gli studenti e le studentesse chiedono che "venga trovata una
sistemazione alternativa quanto prima perché abbiamo tutto il diritto di
proseguire nella nostra attività didattica visto che paghiamo le tasse come
tutti gli altri".
30.10.2012
V.S.
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