domenica 28 ottobre 2012

Dal Salone di Parigi all'evento brindisino, la Puglia enologica segna il passo e traccia la strada per il futuro



Sial Parigi 2012 - Foto Sialparis.com
Si è conclusa la 27esima edizione del Salone internazionale dell'Alimentazione di Parigi, una tra le fiere del settore agroalimentare più importanti al mondo. La kermesse si rivolge agli operatori del settore, la cui presenza è stata registrata in 5.900 espositori, provenienti da 100 diversi Paesi. Rispettata con piena soddisfazione l’attesa dei 140mila visitatori da più di 200 paesi di cui il 62% internazionali.

Alla fiera di Parigi non è mancata la Puglia: "Puglia en Rosè" è il nome dell'evento presentato al salone parigino alla presenza dell'assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Dario Stèfano; in questa occasione sono stati presentati, con buon apprezzamento degli addetti ai lavori, i meno conosciuti rosati pugliesi, indicati per i palati delicati d'oltralpe.

E dalla "Puglia en Rosé" parigina alla "Puglia Wine & Land" brindisina la strada è brevissima. Per la precisione a Savelletri di Fasano, in provincia di Brindisi, in concomitanza con l'evento parigino, si è tenuta la quarta edizione di Puglia Wine & Land: un workshop internazionale ideato e organizzato dal Movimento Turismo del Vino in Puglia, in collaborazione con la Regione Puglia
Questa manifestazione serve a far incontrare le aziende produttrici con i compratori internazionali, in modo da favorire nuovi rapporti commerciali, oltre che spingere sulla promozione del patrimonio enogastronomico pugliese.

Uno degli argomenti trattati al seminario “Realtà e potenzialità dell’Export dei vini Pugliesi” è stato il biologico. Uno dei temi su cui si è ampiamente dibattuto è stato il "biologico": cioè vino o uva alla pianta, quando si parla di biologico cosa s'intende? 

A questo dilemma shakespeariano ha cercato di rispondere Antonio Galloni, giornalista del The Wine Advocate e critico enologico di fama internazionale, il quale ha affermato che "il biologico oggi è soprattutto una moda e che come tutte le mode ha una scadenza nel tempo". Inoltre Galloni ha precisato che "il biologico corrisponde ad un modus operandi ben preciso in vigneto, in tal senso in cantina non ci sono regole e questo comporta che quando l’interesse per il biodinamico svanirà si passerà ad un’altra moda. Per questo è importante valutare la qualità del vino nel bicchiere, in quanto biodinamico non significa meglio o peggio".

Oltre a discutere di qualità del prodotto, Antonio Galloni ha sostenuto la necessità per Regione Puglia di avere aziende che facciano da traino nel settore, così da traghettare la Regione nel commercio mondiale. Questo è assolutamente possibile perché la gamma dei prodotti di pregio è varia e numerosa, tra i tanti si distinguono i principi della tavola pugliese: i vitigni autoctoni Primitivo, Negroamaro, Nero di Troia e Aglianico.

28.10.2012  
Giulio Stano

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