L'anno in corso è stato ricco di sorprese, ma anche di conferme; una di queste è stata la presenza del presidio di Libera Cassano dedicato a "Gaetano Marchitelli". La conferma è stata la costanza e la qualità del lavoro svolto sul territorio dalle ragazze e dai ragazzi. La voglia che ci spinge a dare spazio a queste parole è grande e sinceramente ispirata ai medesimi ideali di uguaglianza, giustizia, libertà e verità. E in quest'ottica che ci sentiamo di augurare un buon lavoro per il secondo anno di vita di una creatura fragile e preziosa, che occorre tutelare e aiutare.
Di seguito pubblichiamo l'Editoriale del primo numero del giornalino che ha travalicato i confini cassanesi per approdare nelle scuole dei paesi limitrofi.
07.10.2012
Vito Stano
Editoriale "Si può fare!" anno 2 - n.1
È
passato un anno dall’apertura del nostro presidio e il desiderio, la voglia di
“lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato”, non ci è ancora
passata, anzi, cresce ogni giorno di più. Ci troviamo in un periodo storico
difficile, un periodo di terreno fertile per chi utilizza la gente,
illudendola, proprio nel momento del bisogno.
La
storia dovrebbe insegnare, dovrebbe insegnarci a non sbagliare di nuovo, a non
commettere gli stessi errori commessi in precedenza da qualcuno e, perché no, a
prendere come esempio modelli di vita di persone che hanno lottato per qualcosa
in cui credevano, che hanno anche pagato a caro prezzo la voglia di cambiare il
mondo in cui vivevano.
Sarebbe
troppo “facile” portare come esempio persone che davvero hanno pagato con la
loro vita ideali di giustizia e di legalità. Ci basterebbe fare nomi come
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Carlo Alberto Dalla Chiesa, e tantissimi
altri, e nella mente di molti riaffiorerebbero ricordi non troppo belli,
ricordi che li spingerebbero a pensare, li costringerebbero a farsi un esame di
coscienza, li porterebbero a considerare, forse, l’idea che non si può e non si
deve sprecare la possibilità di fare qualcosa di buono per
noi e per le generazioni future.
Loro
sono morti e noi abbiamo un grosso debito verso di loro e dobbiamo pagarlo
continuando la loro opera, rifiutando di trarre dal sistema mafioso anche i
benefici, anche se questo vorrà dire rinunciare ad aiuti, raccomandazioni,
posti di lavoro. Il nostro dovere deve essere quello di lottare contro la
mafia, con un movimento culturale e morale che coinvolga tutti, dai più piccoli
ai più grandi.
C’è
tantissima altra gente però, senza andare troppo lontano (perché il sistema mafioso
è molto ben radicato nel nostro Paese, è un errore credere che la mafia sia
solo in Sicilia), che lavora in silenzio, nell’anonimato, giorno dopo giorno,
che cerca di offrire oggi una vita diversa a chi ha avuto la sfortuna di non
avere scelta o che, peggio, crede ancora che la mafia sia un’opportunità. È
proprio questo concetto che dovrebbe essere cancellato dalla testa di molti,
dalla testa dei cittadini di domani, delle nuove generazioni. I giovani sono i
più adatti a “sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che ci
fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della
contiguità e quindi della complicità”. È nostro dovere smuovere le coscienze
dei più giovani, è nostro dovere far capire loro che la mafia non è libertà,
tutt’altro.
Ed
è per questo motivo che noi, convinti che la strada più giusta non sia la più
facile, continueremo a lottare, a lavorare, affinché l’indifferenza, la paura e
la rassegnazione non prendano il sopravvento. Abbiamo deciso di provarci perché
è nostro dovere farlo.
Qualche
novità per quest’anno. La prima, sicuramente la più evidente, è la “grandezza”
del nostro giornale: abbiamo raddoppiato le pagine per avere l’opportunità di
scrivere più articoli, di approfondire più argomenti. Abbiamo pensato di
“aprire le porte” della nostra redazione a chiunque voglia mettersi in gioco
come noi. E abbiamo avuto anche l’opportunità di portare il nostro giornale
nelle scuole dei paesi limitrofi, un passo importante per noi, nel quale un
anno fa speravamo ma che non credevamo riuscissimo a realizzarlo.
Il
nostro impegno, alla luce di tutto questo, è inevitabilmente aumentato, ma
sapere che c’è gente che ci sostiene, ci apprezza, legge con interesse i nostri
articoli e il nostro fumetto ci dà forza e la voglia di continuare a farlo,
perché finché ci saranno persone che capiranno il nostro lavoro, i nostri
sforzi non saranno vani.
E' possibile leggere il giornalino di Libera "Gaetano Marchitelli" anche all'indirizzo http://issuu. com/liberacassano/docs/ giornalino_libera_anno_2_n.1 .
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