martedì 2 ottobre 2012

"Azioni simil mafiose" - L'assessore Sapienza esorta il consiglio alla riflessione

Il consiglio comunale non ha riservato sorprese. I debiti fuori bilancio, frutto della normale gestione amministrativa, sono entrati nel gran calderone finanziario comunale e le relazioni degli assessori Franco Antelmi e Angelo Giustino, rispettivamente al Bilancio e all'Attuazione del programma, com'era prevedibile non hanno convinto le minoranze. In particolare il gruppo Nuova Idea Domani ha dato battaglia dalle interpellanze iniziali all'ultimo punto all'ordine del giorno. Tante come sempre le problematiche emerse. Da registrare l'assenza del capogruppo del Pd-Vivi Cassano Rico Arganese per lutto familiare, al quale va la nostra vicinanza.

In secondo piano Pierpaola Sapienza, assessore
alla Cultura - Foto Archivio Vito Stano
Il consiglio è iniziato in modo insolito con una comunicazione dell'assessore alla Cultura Pierpaola Sapienza. Parole forti quelle lette dalla Sapienza, che hanno echeggiato in un'aula consiliare insolitamente gremita di ragazzi e ragazze del presidio di "Libera" Cassano. Una presenza che si spiega proprio in ordine alle riflessioni a cui l'assessore esorta il consiglio: "(...) in questo paese molto del tempo non lo si impiega per costruire bensì per giustificare ciò che si è fatto o per cercare di contrastare ostacoli provenienti da più parti e non nell’interesse del paese. Ancora più difficile è stato portare avanti il programma elettorale per quanto di mia competenza, non per incapacità o non volontà o per la mancanza dei fondi, ma perché sono stati di ben altra natura gli ostacoli e l’ostruzionismo…". A questo punto della comunicazione preliminare già molti tra il pubblico (e forse qualcuno tra i banchi) avranno pensato "ma che fa si dimette?". 

Invece continuando la Sapienza ha detto che "ho sentito di informare il consiglio sugli accadimenti estivi e chiedo una profonda riflessione, perché ognuno di noi deve sentire le stesse responsabilità e cercare il seme del miglioramento nelle azioni quotidiane, combattendo con forza azioni negative e simil mafiose. E per questo ancora vi chiedo di riflettere". E a questo punto le facce di molti, non solo tra i banchi consiliari, hanno prodotto un punto interrogativo sulla fronte. Di cosa parla l'assessore Sapienza, è a conoscenza di qualche episodio accaduto nelle pieghe dell'estate cassanese o fa soltanto una riflessione politica inattesa e forse troppo "alta" per il consesso cittadino? Questo non è dato sapere, anche a margine del consiglio l'assessore ha ripetuto il suo intento di far riflettere l'intero consiglio sulle potenzialità di certi comportamenti. Continuando l'ascolto però forse qualcosa può essere letta tra le righe.

"Cosa potrebbe provare un giovane laureato o no - ha incalzato la Sapienza - che ha sudato per raggiungere un traguardo perché di certo non rientra nella categoria dei bamboccioni o dei raccomandati, con un curriculum di tutto rispetto, sentendosi non libero di esprimere la sua idea? Ancor peggio cosa potrebbe provare sentendosi dire che il suo cognome è un problema e che gli impedisce di lavorare o di esprimere la sua creatività, senza però aver mai commesso un crimine o essersi macchiato di furto o qualche altro reato, ma solo perché non gradito a qualcuno? Cosa potrebbe provare quel giovane tutte le volte che sarà ostacolato nel suo lavoro anche gratuito a favore della comunità? Secondo voi quel giovane, potrà perdere quell’entusiasmo e quella grinta che lo caratterizzano? Secondo voi quel giovane potrà sentirsi ancora pronto a battersi per il suo paese?". 

Queste le domande con le quali la più giovane rappresentante in consiglio e in giunta ha esortato i suoi colleghi alla riflessione. Infine ha concluso dicendo: "Ogni giorno in televisione e nei vari telegiornali ascoltiamo della mala politica. Alla base (di questa, ndr), secondo il mio parere, ci sono questi atteggiamenti (simil mafiosi, ndr) che sono l’inizio della mafia e della rovina dell’Italia".

La Sapienza ha chiuso la sua comunicazione ammantata di mistero citando le parole del compianto giudice Paolo Borsellino, senza però tralasciare di menare una stoccata politica alquanto infelice al governo regionale pugliese, posto dall'assessore sullo stesso piano del disastro della regione Lazio guidata da Renata Polverini.

02.10.2012
Vito Stano

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