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Bari vecchia - Foto google.com |
Se lasciamo morire la scuola, muore anche il quartiere, così
per anni abbiamo lottato per difendere una scuola presidio di legalità
all’interno di un territorio dilaniato dalla criminalità e dalla speculazione
edilizia. Ora il magnifico edificio, tristemente chiuso da un lucchetto che la
dice lunga sul suo destino, rischia di essere ceduto magari per dar finalmente
corpo a un vecchio progetto che vedrebbe trasformata la più vecchia scuola di
Bari in un albergo un Ostello pronto a
ricevere i turisti. L’edificio comunale, di proprietà dei cittadini baresi,
rischia questa fine né sarebbe da meravigliarsi più di tanto dal momento che un po’ è abitudine di questa
amministrazione cedere immobili di pregio e storici per compensare altro
come è avvenuto con Palazzo San Michele
(ex monastero di San Benedetto) e l’ex convento dei Teatini ceduti per evitare
il commissariamento del Petruzzelli, sacrificio che non ha evitato il destino ormai segnato del teatro.
La
scuola San Nicola uccisa dai pregiudizi popolari largamente strumentalizzati da
chi aveva altri interessi chiude i
battenti, così come si stanno depauperando le altre scuole del quartiere le quali devono cedere il passo alle ondate
emotive che direzionano le famiglie verso poli didattici anche a costo della
violazione sulle norme elementari sulla sicurezza e di sprechi enormi per la
comunità. Si preferisce ammassare i propri figli in luoghi poco luminosi o in
scatole verticali che in caso di incendi o altro potrebbero mettere in serio
pericolo la vita dei bambini, tutto questo pur di evitare di tornare a far
vivere un patrimonio storico e culturale che ci appartiene. Ma la mente umana è
un universo inesplorato e misterioso e mai ci sarà una risposta logica, a parte la solita tiritela dei ragazzacci “i
vastasidde” che albergano in quegli edifici, che rovinano i bravi ragazzi; però
se il destino della Scuola Media San Nicola è quello di chiudere ebbene come
cittadini evitiamo che sia ingoiato da altri interessi, se i ragazzi del
quartiere sono destinati ad andare altrove ebbene i cittadini baresi Tutti
hanno il dovere di mobilitarsi e di “scegliere” quale sorte il grande edificio,
che fronteggia la Basilica, dovrà avere.
Il pensiero e la proposta di Mafalda è quello di rivolgere lo sguardo non più ai
polli da spennare (turisti) o alle associazioni amiche antimafia, pacifinte,
ecoverdognole, in questo periodo di povertà dove gli ultimi sono dispersi tra
le strade o i non luoghi di questa città, sempre più spersonalizzata, ebbene un
atto di carità potrebbe illuminare le azioni di questi nostri rappresentanti,
purtroppo da noi scelti, un atto che parta dal basso dalla gente comune che
decide di offrire agli ultimi, ai dannati della terra a quei nostri fratelli
più derelitti un magnifico edificio L’Ostello del Povero e saremo tutti immensamente ricchi.
Mafalda
e il suo urlo
Adele
Dentice
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