venerdì 29 marzo 2013

«Venga a riferire in aula»: Ignazio Zullo non molla l'assessore Gentile

Consigliere regionale Ignazio Zullo
Foto Archivio Vito Stano
Continua l'attacco sul fronte della sanità regionale da parte del consigliere di opposizione Ignazio Zullo. Dopo le esternazioni di mercoledì sul blitz dell'assessore alla Sanità Elena Gentile all'ospedale San Paolo di Bari e non solo, oggi dal suo profilo facebook Zullo insiste sulla necessità che la neo assessore Gentile riferisca in Consiglio regionale, poiché «la presenza dell’Assessore Gentile nelle corsie e negli uffici dedicati all’assistenza sanitaria non sia finalizzata alla criminalizzazione dei comportamenti di coloro che sono sul fronte nel front office in precarie condizione di igiene e sicurezza sul lavoro, esposti all’esasperazione dei pazienti per turni massacranti in strutture fatiscenti e con tecnologia obsoletaSia – continua il consigliere Pdl – la presa di coscienza dello stato di agonia del SSR pugliese e ne relazioni in Consiglio perché siamo stanchi di sentirci in contrapposizione con Vendola e con i colleghi della maggioranza quando siamo noi a riportare in aula e nel dibattito politico lo stato comatoso della nostra sanità. Siamo stanchi di imbatterci in difese d’ufficio ed autoreferenziali dei vari Losappio, Romano, Sannicandro e così via. Difese d’ufficio fatte di narcisismo che non hanno giovato alla Puglia e ai pugliesi che, purtroppo, hanno dovuto sopportare anche aumenti di tassazione e di ticket».

Un attacco multiplo quello del consigliere Zullo, che però riconosce all’assessore Gentile   l'onestà intellettuale, invitandola nuovamente «a riferire in aula di carenze di personale, di sprechi, di strutture inaugurate in occasione di eventi elettorali e mai utilizzate nè dopo le elezioni primarie nè dopo le secondarie, di TAC e Risonanze sottoutilizzate o rotte e mai riparate, di I.R.C.C.S. elevati al culto di monumenti allo spreco, di costosissime camere iperbariche inutilizzate, di piscine per disabili prosciugate dall’incuria e dall’incuranza, di comportamenti omissivi del management nell’assunzione di indifferibili provvedimenti amministrativi  che alimentano conflitti e contenziosi giudiziari. Il tutto nella sofferenza dei malati e nell’allungamento delle liste d’attesa».

29.03.2013
Vito Stano

Nessun commento:

Posta un commento