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I Boscimani chiedono solo di essere lasciati
in pace nella Central Kalahari Game Reserve. © Survival InternationalTuristi |
Oggi, in
occasione della Giornata mondiale del Turismo, Survival International lancerà il boicottaggio del turismo
in Botswana. Mentre la Central Kalahari Game Reserve (CKGR) viene pubblicizzata
come destinazione turistica, infatti, il paese persevera nell’intento di
sfrattare i Boscimani dalla riserva, che è la loro terra
ancestrale. Survival ha scritto a decine di tour operator in Africa,
Europa, Asia e Stati Uniti sollecitandoli a sospendere i loro viaggi in
Botswana a causa del vergognoso trattamento riservato agli ultimi cacciatori
Boscimani dell’Africa. L’organizzazione lancerà anche una nuova campagna
pubblicitaria sulle riviste turistiche di tutto il mondo.
Survival chiederà inoltre a più di centomila sostenitori di
unirsi al boicottaggio e di inviare al Ministro del Turismo del paese una
lettera con scritto ‘Non verrò in Botswana’ fino a quando non saranno cessate
le persecuzioni nei confronti dei Boscimani.
Il sito ufficiale del turismo in Botswana descrive il
viaggio nella CKGR come «un’esperienza di viaggio in una natura
davvero inviolata», e mostra l’immagine idilliaca di alcuni Boscimani nei loro
abiti tradizionali. Non c’è da stupirsi che non sia fatto alcun cenno ai
tentativi del governo di espellerli dalla loro terra nel nome della
conservazione. Ian Khama, Presidente del Botswana, è un membro del Consiglio
dell’organizzazione americana Conservation International ed è membro onorario
dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN). I Boscimani subiscono le persecuzioni del governo da
decenni, e sono stati cacciati dalla CKGR in tre diverse ondate di sfratti
nel 1997, nel 2002 e nel 2005. Ma, nel 2006, una storica sentenza ha
riconfermato il loro diritto a vivere e a cacciare nella riserva.
Nonostante la vittoria giudiziaria, il governo del
Botswana continua a violare la sentenza della Corte Suprema imponendo ai
Boscimani di richiedere un permesso per entrare nella terra ancestrale e
rifiutandosi di rilasciare loro i permessi di caccia. Diversi Boscimani sono
stati arrestati e maltrattati per aver cacciato (la caccia è
un’attività essenziale per il loro sostentamento), e recentemente il governo ha vietato l’ingresso nel paese all’avvocato storico dei Boscimani,
che avrebbe dovuto rappresentare ancora i suoi clienti in tribunale. Inoltre,
il paese sta cercando di reprimere le voci critiche nei media: ultimamente ha
ritirato una pubblicità dalla rivista britannica Geographical dopo che questa aveva pubblicato un articolo che criticava il modo in cui il
Botswana tratta i Boscimani.
«Per i sostenitori dei Boscimani è davvero irritante
sapere che il presidente del Botswana viene elogiato dall’industria del turismo
quando il trattamento che riserva alla tribù è stato definito in sede
giudiziaria illegale, disumano e
degradante» ha dichiarato oggi Stephen Corry, Direttore generale di
Survival International. «La campagna crudele e vendicativa di Khama sta
spingendo gli ultimi cacciatori Boscimani ai limiti della sopravvivenza. Qual è
il nostro messaggio ai viaggiatori responsabili? Fino a quando questi terribili
abusi non saranno cessati, andate in vacanza altrove!».
Nota agli editori
Leggi la lettera che Survival ha inviato alle agenzie turistiche sollecitandole
a sospendere i loro viaggi in Botswana. Scaricala in italiano (PDF, 303 KB) oppure in inglese (PDF, 450 BK).
Per leggere la storia online: http://www.survival.it/notizie/9591.
(fonte Survival International)
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