martedì 17 settembre 2013

Save the Arctic: grande successo per la manifestazione di Greenpeace

Domenica mattina migliaia di persone in più di 110 città di 36 Paesi nel mondo sono salite in sella alla propria bicicletta per partecipare alla prima ‘Pedalata Polare’ della storia organizzata da Greenpeace per la campagna Save The Arctic. Dall'Inghilterra all'Argentina, dall'India all'Italia i ‘Difensori dell’Artico’ hanno pedalato attraverso i luoghi più iconici delle proprie città. In Italia, migliaia di biciclette hanno percorso le strade di Bari, Catania, Milano, Napoli, Roma e Verona per ricordare a tutti l’urgenza di salvare l’Artico da colossi del petrolio come Shell e Gazprom. 

A Bari circa cinquecento ciclisti si sono dati appuntamento a via Sparano, dove i volontari dell’associazione hanno consegnato palloncini, adesivi e mascherine per decorare le bici e hanno dato vita ad attività a tema polare per grandi e piccoli. Alle ore 11,30 è partita la pedalata che ha attraversato via Sparano, corso Vittorio Emanuele e tutto il Lungomare fino a Punta Perotti, dove i ciclisti si sono fermati per una pausa musicale in compagnia della CycleBand. Subito dopo il lungo serpentone di bici è rientrato al gazebo in via Sparano per la conclusione dell’evento, tra le note della CycleBand e il saluto a tutti i partecipanti alla Pedalata Polare. 

Con questa pedalata abbiamo portato i 'Difensori dell’Artico' sulle strade di tutto il mondo per ricordare a Shell e agli altri giganti del petrolio che il movimento Save the Arctic sta crescendo e non si fermerà finché non cesseranno i piani di trivellazione al Polo Nord. L’Artico è importante per il clima terrestre e deve essere protetto per non mettere a rischio tutti gli abitanti del nostro pianeta. 

L’iniziativa si è svolta in prossimità del raggiungimento del livello minimo annuale dei ghiacci artici. Nel 2012 è stato raggiunto il triste record del minimo storico dei ghiacci e, anche quest’anno, gli scienziati prevedono un nuovo allarmante livello che potrebbe essere tra i cinque più bassi della storia. A minacciare l’Artico non sono solo i cambiamenti climatici: l’assenza di ghiaccio ha aperto nuove vie di transito per la ricerca e l’estrazione di petrolio a latitudini estreme scatenando una vera e propria corsa all'oro nero. I ghiacci dell’Artico si stanno sciogliendo rapidamente davanti agli occhi di tutti: dove prima c’erano vaste distese di ghiaccio, ora c’è il mare aperto e le piattaforme delle compagnie petrolifere senza scrupoli stanno avanzando. Questa è un’emergenza planetaria e noi non staremo a guardare. 


(fonte Greenpeace Bari)

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