Su questo blog più volte in questi ultimi mesi mi sono occupato di violenza sulle donne e diritti umani, così come mi sono impegnato a diffondere alcune petizioni on line di fondamentale valore. Sulla piattaforma di Avaaz.org è presente la petizione che riguarda la 16enne Amina
Filali, la quale dopo essere stata stuprata, picchiata e poi costretta a sposare il suo
aguzzino, si è suicidata: questo per lei era l'unico modo per sfuggire all'inferno in cui
il suo stupratore e la legge del Marocco l'avevano rinchiusa. Gli attivisti internazionali hanno lottato
per anni assieme agli attivisti marocchini per far abolire questa norma
assurda e ora la vittoria è a portata di mano. Questa settimana un ultimo
voto può permettere di afferrare questa vittoria.
L'articolo
475 del codice penale marocchino dà la possibilità
allo stupratore di evitare il processo e il carcere sposando la sua vittima se
questa è minorenne. È il peggiore incubo di qualsiasi donna sopravvissuta a
uno stupro e per Amina è diventato realtà. Ma ora, dopo che in centinaia di migliaia hanno contribuito a fare pressione sul Parlamento, tra pochi giorni
potrebbero prendere la storica decisione di abolire questa norma. Se
si arriverà al voto, gli addetti ai lavori dicono che la riforma passerà.
Dobbiamo solo dare la spinta finale affinché la proposta sia discussa.
In
questo momento, i giornali quasi non parlano della questione e non c'è alcuna
pressione sui politici locali affinché facciano la cosa giusta. Per questo, non
appena verranno raggiunte 1 milione di firme, saranno pubblicate intere pagine sui
giornali più letti dai parlamentari e saranno indette manifestazioni con gli attivisti
marocchini fuori dal Parlamento con un mare di palloncini rosa a rappresentare
questa enorme mobilitazione globale. La memoria di Amina si può onorare firmando la petizione:
Dopo
che Amina è stata violentata, la sua famiglia ha sporto denuncia nella città di
Larache. Ma invece di processare lo stupratore, il giudice gli ha offerto la
possibilità di sposare la sua vittima e la famiglia di Amina ha accettato. Dopo il suo suicidio, i membri di Avaaz.org si sono mobilitati dalla parte
dei genitori ormai disperati e degli attivisti marocchini, consegnando quasi
800mila firme a favore della riforma, guadagnando le prime pagine dei giornali. Il
governo ha promesso una riforma ma da allora non è accaduto più niente. Fino ad
ora.
L'articolo
475 non è l'unico problema per i diritti delle donne in Marocco, ma è diventato
un gigantesco simbolo di un sistema sbagliato. È dal 2006 che il governo
promette di mettere fine a questo orrore e di adottare una legge che vieti la
violenza contro le donne, ma finora sono state solo parole al vento mentre la
vita di giovani donne continuava ad essere stroncata. Finalmente
sembra che le cose si stiano muovendo nella giusta direzione, e la Commissione Giustizia ha finalmente
stralciato la parte più problematica della norma passando
la legge alla Camera bassa affinché prenda una decisione: se si arriverà al
voto, è molto probabile che il Marocco avrà una nuova legge e Amina potrà
finalmente in qualche modo avere giustizia. Il voto è il primo passo
fondamentale per quella vera riforma per cui i gruppi di donne in Marocco hanno
lottato a lungo. Facciamo in modo che si arrivi a una
decisione sulla legge 475 affinché questa cominci a proteggere le donne e
smetta di calpestarle.
Dall'Afghanistan
all'India fino al Giappone e al Kenya, Avaaz.org usa la forza collettiva per sostenere i popoli in tutto il mondo nella lotta
per i diritti delle donne. Oggi la mobilitazione è dalla parte di Amina
Filali.
13.01.2014
V.S.
Marocco,
proposta abolizione di "matrimonio riparatore" dopo stupri (La Presse)
Marocco:
annullare le leggi contro le donne (Amnesty International)
Marocco,
costretta a sposare il suo stupratore (La Stampa)
Marocco:
suicida dopo nozze con stupratore, proteste a Rabat (Ansa)
Il
report di Global Rights sulla violenza contro le donne in Marocco - in inglese