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sabato 7 dicembre 2013

Parco Alta Murgia. Cesare Veronico inizio da Roma la presentazione del suo libro

Prende il via da Roma il 10 dicembre, in contemporanea con l’uscita nelle librerie, il tour di presentazione di ‘La Bellezza disarmante’, il primo libro di Cesare Veronico (presidente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia) che apre la collana Naumanni dedicata alla natura. La prima tappa è proprio nella capitale laddove, dopo le denunce della comunità del Parco sul  paradosso delle esercitazioni militari a fuoco in un'area protetta, il presidente Veronico è  giunto al termine di un percorso di costruzione collettiva partito dall’Alta Murgia e giunto nelle sale di Palazzo Chigi e dei Ministeri della Difesa, dell’Ambiente, dei Beni culturali.

La vicenda della battaglia contro le esercitazioni a fuoco nei parchi diventa lo sfondo per un racconto che presenta un’Alta Murgia a molti sconosciuta: un territorio ricco di beni ambientali e culturali che è divenuto un laboratorio di economia verde che trova nel turismo, nella ruralità, nella storia le proprie risorse. Alla prima saranno presenti, oltre all'autore, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola (autore della prefazione del libro), il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri e il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. Moderare il giornalista de la Repubblica Antonio Cianciullo.

La presentazione giunge alla vigilia della prima conferenza nazionale sulla biodiversità, intitolata ‘La Natura dell’Italia’, che si terrà a Roma presso l’Università ‘La Sapienza’, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta. Nei giorni successivi il libro sarà presentato nelle librerie dei Comuni del Parco e in altri siti prestigiosi come il Foyer del Teatro Petruzzelli di Bari.

10 dicembre 2013, ROMA, Palazzetto delle Carte Geografiche, Via Napoli 36
15 dicembre 2013, ALTAMURA, Feltrinelli Point, Via Vittorio Veneto 69
16 dicembre 2013, ANDRIA, Libreria Diderot, Via L. Bonomo 27
17 dicembre 2013, RUVO DI PUGLIA, Pagine al Caffè, Piazza Bovio 29
18 dicembre 2013, BARI, Foyer Teatro Petruzzelli


19 dicembre 2013, SANTERAMO IN COLLE, LibriAmo, Piazza Di Vagno 31
20 dicembre 2013, GRAVINA IN PUGLIA, Officine Culturali, Via San Vito Vecchio 8
18 gennaio 2014, BITONTO, Libreria del Teatro, Largo Teatro 7 

martedì 3 dicembre 2013

Bari. Fibronit: Giuseppe Armenise presenta alla città il suo libro 'Pane e amianto'

Mercoledì 11 dicembre alle 18,00 presso la sala consiliare del Comune di Bari, in corso Vittorio Emanuele II, numerosi saranno i relatori che accompagneranno Giuseppe Armenise, giornalista de 'la Gazzetta del Mezzogiorno', nel «girotondo di una città sopra un milione di vite». 

La storia della Fibronit di Bari raccontata da un osservatore attento. Un episodio di cronaca, la storia di un percorso d’amore, di denuncia, di dolore, di morte, ma alla fine di crescita e riscatto civile capace di affermarsi nonostante persino le vittime designate perché esposte ai veleni di una vecchia fabbrica d’amianto appaiano chi assente, chi addirittura ostile, preda di un misterioso ricatto che determina, apparentemente contro ogni logica, la sopravvivenza per oltre vent’anni di una discarica di rifiuti cancerogeni tra le case.

A discutere di 'Pane e amianto' con l'autore sono previsti gli interventi del presidente della Regione Nichi Vendola, il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, il sindaco Michele Emiliano, l'assessore all'Ambiente del Comune di Bari Maria Maugeri, lo scrittore e poeta Giuseppe Goffredo. A moderare gli interventi ci sarà il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Puglia Valentino Losito.

L'appuntamento è, dunque, per mercoledì 11 dicembre presso la sala consiliare del capoluogo pugliese.

03.12.2013
Vito Stano   

giovedì 28 novembre 2013

Bari. Regione Puglia: Alleanza Nazionale programma la protesta contro il presidente

La vicenda Ilva ha provocato nelle ultime settimane non pochi grattacapi al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il quale si è dovuto difendere dall'immorale accusa, scagliata da alcuni articoli di noti quotidiani nazionali, di aver riso della tragedia tarantina e per giunta di averlo fatto con uno dei massimi accusati della vicenda, Girolamo Archinà, all'epoca dei fatti factotum della famiglia Riva. Questa storia, parte rilevante della più grande vicenda Taranto-Ilva, ha scatenato l'ira, politica s'intende, di numerosi oppositori. A raccogliere la palla al balzo è stato il rinato movimento per Alleanza Nazionale, che mercoledì prossimo 4 dicembre, ha dato appuntamento ai militanti pugliesi e non solo al fine di "assediare" pacificamente, a partire dalle 11,30, il palazzo del Consiglio regionale pugliese per chiedere le dimissioni del presidente Vendola. Pare che lo decisione di "assediare" il palazzo sia  emersa durante la riunione dei fondatori del movimento su proposta di Adriana Poli Bortone.

Dunque, come si legge sul social network facebook.com «le bandiere di Alleanza nazionale sventoleranno nel nome della lotta alla malasanità per sollecitare lo scioglimento di un'amministrazione incapace di dare risposte serie e per sollecitare impegni concreti sul lavoro in una terra che soffre drammaticamente la tragedia della disoccupazione. Non solo: al centro della protesta la drammatica situazione dell'Ilva di Taranto nella quale il presidente Vendola si trova coinvolto in un'inchiesta dai contenuti molto imbarazzanti, se è vero che ha ostacolato i controlli ambientali sul colosso industriale. Se per concussione si condanna Berlusconi a sette anni per quello che faceva in casa sua, ci chiediamo come faccia a restare al suo posto un governatore indagato per lo stesso reato ma per fatti ben più gravi»

Come si può leggere, il paragone tra Berlusconi e Vendola è una sottigliezza che il movimento di destra non si risparmia. Ma tantè, questo non cambia la natura delle accuse e delle condanne. 


Gli organizzatori della manifestazione concludono affermando che «tutta Italia deve sapere quello che succede in una delle regioni più importanti e auspichiamo che tutta l'opposizione decida finalmente di presentare la sfiducia al Presidente della Regione. Per ora, si sta muovendo il tal senso il solo consigliere regionale Curto, esponente del nostro movimento (Alleanza Nazionale, ndr)». Chissà se questa dimostrazione politica darà al presidente Nichi Vendola una ragione in più per candidarsi al Parlamento Europeo. Nell'attesa i suoi avversari affilano le armi. 

28.11.2013
Vito Stano

martedì 5 novembre 2013

Parco Alta Murgia. Esercitazioni militari: audizione del Co.mi.pa. per l’ente Parco

Foto google.com
Ha avuto luogo questa mattina presso il Comando della Terza Regione Aerea di Bari, sede del Co.Mi.Pa. (Comitato Misto Paritetico Regione Puglia/Forze Armate), l’audizione del Presidente del Presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia Cesare Veronico in merito alla questione, sollevata dalla Comunità del Parco e sostenuta da una mozione del Consiglio Direttivo di Federparchi, dell’incompatibilità tra ruolo dell’area naturale protetta ed esercitazioni militari a fuoco.

L’incontro, richiesto formalmente dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e presieduto dal Gen. Vitantonio Cormio, ha visto la partecipazione dei membri del Comitato Misto Paritetico e la presenza del comandante del Comando Militare Esercito ‘Puglia’, generale Paolo Madeddu e del direttore dell’ente Parco, Fabio Modesti. Nel corso dell’intervento è stato riferito l’iter della vicenda che ha portato alla convocazione, lo scorso 16 ottobre, di un incontro a Palazzo Chigi che ha coinvolto la Presidenza del Consiglio, i Ministeri della Difesa, dell’Ambiente e dei Beni Culturali e la Regione Puglia su questo tema.

Il presidente Veronico ha presentato le problematiche generate dalle ultime attività addestrative, tenutesi nel corso del 2013, sottolineando l’impatto negativo determinato da tali operazioni sull’ecosistema e sui progetti di sviluppo turistico, rurale e occupazionale in cui il Parco è attivamente coinvolto con una serie di iniziative in atto (Carta Europea per il Turismo Sostenibile, Festival della Ruralità, investimenti comunitari, ministeriali e regionali per progetti di valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale e per la realizzazione di infrastrutture per il turismo di natura).  


Alla luce di tali premesse e delle riflessioni sviluppate nel corso dell’incontro di Palazzo Chigi è stata ribadita, infine, la necessità di ridefinire i termini della relazione tra i soggetti coinvolti, con l’offerta di piena collaborazione da parte dell’Ente Parco per individuare soluzioni a tutela del territorio, a partire da una ridiscussione del protocollo d’intesa stipulato nel 2007 che non ha mai trovato attuazione.

(fonte Parco Nazionale Alta Murgia)

venerdì 4 ottobre 2013

Lama San Giorgio. La denuncia: il controllato che comanda il controllore

Foto fb 'No reflui Lama San Giorgio'
Nonostante la magistratura ponga sotto sequestro sempre più depuratori, l'ultimo ieri su disposizione della magistratura tranese, è stato sequestrato (con facoltà d’uso) il depuratore di Bisceglie nel quale, nei giorni scorsi, è stata accertata la presenza del batterio Vtec 026, che è alla base dell’infezione in 16 pazienti della Sindrome emolitico uremica (Seu) diagnosticata in Puglia tra luglio ed agosto scorsi a 20 persone, soprattutto bambini, è molto strano che l'arpa sul depuratore di Sammichele, che sversa direttamente nella lama San Giorgio, grazie ad un progetto voluto e imposto direttamente dal governatore Vendola, abbia riscontrato che va tutto bene, che la tabella 4 è rispettata, tranne qualche piccola e insignificante eccezione, e si lancia anche in conclusioni che intravedono nello sversamento dei reflui in lama un ottimo strumento di riqualificazione ecosistemica dell'area. nonostante il pronunciamento contrario di esperti e docenti, di enti posti alla difesa paesaggistica e del territorio. Nonostante ci siano documenti "interni" dell'Aqp che attestano l'incapacità dei depuratori di sopportare grosse precipitazioni e piene. Nonostante gli esami commissionati dal comitato per la difesa della lama San Giorgio, supportati dal comune di Rutigliano, che denunciavano fuori tabella 4 i campioni prelevati.

A Taranto, anche se l'inquinamento della città lo si sentiva sulla pelle, è stato necessario l'intervento della magistratura per portare a definire taranto un comune inquinato e pericoloso per la salute dei cittadini. con 400 morti l'anno. deve accadere anche a noi e ai residenti delle comunità che vivono la lama San Giorgio? ma soprattutto può una struttura pubblica così importante, che ci deve tutelare e deve difendere l'ambiente, essere un organo tecnico della regione, sottoposto quindi alle volontà e agli indirizzi politici, alle pressioni e alle imposizioni di chi gestisce il potere?

È indubbio però che sulla vicenda della lama San Giorgio, per la sua condanna definitiva a destinataria finale dei reflui (fogna) per una portata a regime di 300 L\S, si siano concentrati diverse tipologie di rappresentanze sociali e del mondo degli affari. un agglomerato di interessi che vanno dalla politica e finiscono ai finanziamenti da elargire e ai "lavori" da espletare. Anche a Taranto, la regione e i sindacati, invece di lanciare l'allarme, continuavano a trattare sull'occupazione, con l'Ilva, e a riconoscere riva come un grande industriale, mentre centinaia di cittadini, uomini donne, vecchi bambini, morivano di malattie terribili. Tutta questa mobilitazione per coprire una incapacità di tutela ambientale e paesaggistica. politica e tecnica. di pensare e realizzare un sistema di recapito finale e recupero dei reflui fognari, capace di non cancellare tradizioni popolari, paesaggi millenari e stravolgere ecosistemi, ma soprattutto capace di non avvelenarci. 

Capace di rispondere ad una semplice domanda, che anche un bambino potrebbe fare e comprendere. Può un parco naturale protetto, sottoposto a vincoli paesaggistici, con importanti testimonianza di pregiato valore storico e archeologico. con particolari habitat ambientali, certificati e riconosciuti. Può uno degli ultimi patrimoni ambientali della nostra regione essere trasformato in una mega opera di recapito finale delle fogne di diversi comuni, trattati da depuratori, che come vediamo vengono posti sotto sequestro? La risposta di una bambino forse salverebbe la lama. Ma sembra che nulla si può contro la follia degli adulti e potenti.

(fonte N@Sversamento difendi lama San Giorgio)

Alta Murgia: presentata a Bari la ciclovia. Veronico no esercitazioni

Presidente del Parco Nazionale Alta Murgia Cesare Veronico
Foto Archivio Vito Stano © 2013
La ciclovia dell’Alta Murgia è una tappa importante che il Parco Nazionale, guidato dal presidente Cesare Veronico, raggiunge domani sabato 5 ottobre. Da Ruvo di Puglia, area a nord del parco, dopo le cerimonie di rito partiranno le escursioni a piedi e in bicicletta, che attraverseranno un tracciato rivisitato e attrezzato con segnaletica e pannelli didattici. Quello che verrà percorso domani è uno dei sette itinerari previsti dal Piano del Parco. Costo complessivo dell’operazione 400mila euro per 67km di ciclovia percorribile, «molto meno – ha sottolineato il direttore del Parco Fabio Modesti in conferenza stampa – di alcuni percorsi ciclabili urbani molto più costosi e sui quali abbiamo delle perplessità». Tutti i percorsi sono multifunzionali, in grado cioè di soddisfare differenti utenze legate al turismo naturalistico. Un particolare che è importante rimarcare è il collegamento dei percorsi ciclabili con le stazioni di Ruvo di Puglia e Corato, che «permetteranno – ha detto il presidente del Parco Cesare Veronico – ai turisti berlinesi di arrivare all’aeroporto di Bari con la propria bici, da lì prendere la navetta per la stazione centrale e prendere il treno per Ruvo di Puglia». Dopo di che la strada per Castel del Monte e le bellezze dell’Alta Murgia è tutta scoprire in bici o a piedi per ben 67km.

«Questa iniziativa ci consente di mettere in tasca metà Carta Europea del Turismo Sostenibile – ha detto il presidente Cesare Veronico –; tra l’altro questa ciclovia è soltanto una delle numerose iniziative realizzate dall’ente: abbiamo già realizzato la prima guida e la prima carta del Parco, abbiamo curato l’organizzazione delle passeggiate agro-ecologiche, stiamo concludendo la gara per la gestione del centro visite Torre dei Guardiani». Dunque un lavoro di valorizzazione e promozione che premia i sacrifici fatti durante l’ultimo anno e mezzo, durante il quale il presidente Veronico ha presenziato ovunque contribuendo a far veicolare il nome del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e le potenzialità ad esso collegate.

«I sette percorsi che presentiamo oggiha ripreso Fabio Modestiè il primo di una serie di interventi di infrastrutturazione leggera del Parco ed è il frutto di quattro anni di lavoro dei progettisti interni, soprattutto dell’architetto Mariagiovanna Dell’Aglio e della dottoressa Luciana Zonno». Il percorso B ‘Tratturello Regio-Centro visite Torre dei Guardiani’, che sarà inaugurato sabato 5 ottobre si snoda su tracciati esistenti, è stato bonificato da sterpaglie invasive e attrezzato con la segnaletica; inoltre lungo il tracciato sono stati ripristinati i muretti a secco. Per renderli fruibili proprio a tutti, i percorsi sono stati attrezzati anche per utenti diversabili, in particolare sono stati installati dei pannelli didattici anche in brail per i non vedenti e per gli ipovedenti. Sono stati previsti anche pannelli con traduzione delle informazioni anche in inglese. È importante dire che i sette percorsi sono stati riscoperti, sono cioè vecchi tratturi abbandonati rimessi a “nuovo” per essere fruiti dai turisti del Parco. La sostenibilità è stata quindi il filo conduttore di questa operazione di riscoperta del territorio, però al momento non ci sono intese tra l’ente Parco e le società ferrotranviarie per favorire la mobilità degli utenti nei pressi della ciclovia.

Il territorio dell’Alta Murgia negli ultimissimi anni ha goduto di una maggiore visibilità grazie alle tante iniziative intraprese, ma ancora soffre della presenza più che invasiva rappresentata dalle esercitazioni militari. Su questo argomento il presidente Cesare Veronico ha dedicato la seconda parte della conferenza stampa odierna. Il presidente del Parco ha ribadito la sua ferma contrarietà alla continuazione delle esercitazioni militari nell’area protetta, convinto di non essere più solo nella battaglia. Veronico ha spiegato che «non è più la lotta di Davide contro Golia, a sostenere con convincimento la nostra posizione ci sono anche il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il Ministero dell’Ambiente e Federparchi. La convivenza tra parchi naturali e esercitazioni militari – ha concluso – è contro natura». A questo proposito Veronico ha messo in guardia i suoi interlocutori, in quanto in questi anni sono state commesse numerose violazioni: in particolare il Protocollo d’intesa tra Forze armate ed ente Parco; gli articoli 6 e 11 della Legge 394 del 1991 e l’allegato del Decreto istitutivo del Parco stesso. Veronico ha precisato che ad oggi l’ente si è limitato a riscontrare le violazioni senza agire, ma intanto i legali del Parco sono a lavoro per valutare le possibili strade da percorrere in futuro. A proposito di futuro prossimo, Veronico ha ricordato l’intento del presidente di Federparchi Sammoni, il quale è intenzionato a proporre una modifica della Legge 394/91 nella direzione di liberare le aree protette dalle servitù militari.   

A parte le polemiche politiche legate alla convivenza” tra carri armati e turismo naturalistico, l’appuntamento resta fissato per domani, sabato 5 ottobre alle 11,00 a Ruvo di Puglia in località Jazzo del Demonio, per scoprire le bellezze dell’area nord del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. A guidare le escursioni sulla ciclovia ci saranno le guide dell’associazione Club Amici del Trekking di Bari, per coloro che vorranno camminare (soltanto 6 km), e l’associazione Talos di Ruvo di Puglia, per coloro che vorranno pedalare in mountain bike.

04.10.2013

Vito Stano  

martedì 24 settembre 2013

77^ Fiera del Levante: boom di presenze e polemiche politiche sul futuro

La 77esima Fiera del Levante si è conclusa e i numeri quest'anno hanno dato la possibilità di cantare vittoria. Sul sito internet ufficiale della Campionaria si leggono parole di soddisfazione: «la 77esima Fiera del Levante di Bari, ha superato a pieni voti il giudizio dei visitatori. Anche ieri, infatti – si legge in una comunicato del 21 settembre – in migliaia hanno visitato i padiglioni e affollato i viali del polo fieristico. Una Fiera di tutti, del popolo, come è sempre stata nelle intenzioni del suo presidente, Ugo Patroni Griffi, che in questi giorni è sceso fra la gente, ha ascoltato e non si è sottratto a critiche e complimenti».

Ma la Fiera del Levante è stata anche occasione di scontro politico. Ne è mancata la nota polemica dell'opposizione in Consiglio regionale, che a nome del capogruppo Pdl Ignazio Zullo ha criticato l'approccio vendoliano alla risoluzione dei problemi che attanagliano la Puglia e in particolare la necessità di privatizzare l'ente Fiera.

«Vendola – si legge in una nota pubblicata sul profilo facebook di Ignazio Zullo – sull'altalena tra voglia di Ilva pubblica e Fiera del Levante privata Pietro Nenni disse che le idee camminano con le gambe degli uomini. Questo aforisma non credo possa essere applicato al comportamento di Vendola, che ha invece l’abitudine di calpestare  le idee, percorrendo  una strada che è sempre nella direzione del suo tornaconto personale. Vendola ha dimenticato gli ideali che erano alla base delle  internalizzazioni in sanità, spinge per l’esproprio proletario dell’ILVA e si converte alla privatizzazione per la Fiera del Levante. Tutto ciò, apparentemente  per offrire ai cittadini pugliesi un’altra finestra aperta alla speranza, in realtà con il solo scopo di coprire il fallimento della gestione pubblica degli anni di suo governo in Puglia»

E venendo in particolare alla Campionaria, Zullo scrive che «la privatizzazione della Fiera del Levante è al momento uno sbocco obbligato per un Ente frustrato da un immane indebitamento accumulatosi negli anni di gestione Lacirignola-Viesti, coordinati nello sperpero di risorse pubbliche dallo stesso Vendola. Abbiamo un  presidente,  sempre più impegnato in elezioni primarie, secondarie e se occorrerà anche in quelle di condomini e questo deve far riflettere la Puglia e i pugliesi. Gli ideali di Vendola non solo non hanno avuto gambe per camminare, ma soprattutto non hanno avuto coerenza, linearità e senso di responsabilità verso una Regione che l’ha eletto per essere governata e non  per inseguire Bersani sui tetti di Roma in una contesa di leadership, peraltro negata dall’esito popolare».

La riflessione del capogruppo Pdl in Consiglio regionale Ignazio Zullo, ironica e piccata come sempre, fa andare con la memoria alle numerose campagne elettorali nazionali portate avanti con altalenanti successi da Silvio Berlusconi leader del Popolo della Libertà-Forza Italia. Le strategie di marketing, efficacissime durante i periodi elettorali, perdono l'appeal a campagna finita. Quando agli altoparlanti viene negata la voce occorre iniziar a realizzare politica. Purtroppo troppo volte si aspetta invano.

24.09.2013
Vito Stano 

martedì 16 aprile 2013

Consiglio regionale Puglia: nomina per Ignazio Zullo a capogruppo Pdl


Ignazio Zullo,  neo capogruppo Pdl in Consiglio
regionale pugliese - Foto facebook.com
Febbraio è generalmente un mese freddo, quest'anno a malapena riscaldato dalla campagna elettorale. Ma l'esito, purtroppo, ne ha congelato gli animi; il resto lo ha fatto e la sta ancora facendo l'inezia di un Parlamento bloccato anzi, forse sarebbe bene dire placcato, come nel rugby. Intanto nel parlamentino regionale pugliese le scelte, non più derogabili, dei neo deputati e senatori, già consiglieri pugliesi, ha fruttato a qualcuno posizioni di rilievo in quel di via Capruzzi. È il caso, tra gli altri, di Ignazio Zullo, consigliere regionale da due legislature, il quale ha raccolto il testimone lasciatogli da Rocco Palese volato a Montecitorio.

Dal suo profilo facebook.com prendiamo a prestito le parole di ringraziamento del neo capogruppo Pdl: «Rivolgo un ringraziamento sincero e profondo ai colleghi del gruppo del Pdl che all’unanimità mi hanno designato capogruppo dimostrandomi fiducia ed assegnandomi anche una grande responsabilità. Intendo onorarle entrambe garantendo fin d’ora tutto il mio impegno ed una gestione quanto più possibile collegiale e partecipata dell’attività del gruppo. Ringrazio poi, anche a nome degli altri, i consiglieri regionali eletti in Parlamento che mancheranno a tutti noi ma che, siamo certi, continueranno ad esserci vicini per fare squadra e raccordare il nostro lavoro pugliese ed il loro lavoro romano al servizio della Puglia e dei pugliesi seguendo l’indirizzo politico del nostro leader nazionale Silvio Berlusconi e del nostro indiscusso leader pugliese, Raffaele Fitto, al quale sento di dovere molto anche per la fiducia che oggi mi viene confermata con questo incarico. Non mi va di salutare Rocco Palese. Non ne ho motivo, perché lo sentirò sempre accanto e gli chiederò quotidianamente di raddoppiare gli sforzi, poiché non gli toccherà pensare alla Puglia solo dal Parlamento, ma gli ho già preannunciato che dovrà essermi vicino per trasferirmi la sua conoscenza e la sua esperienza. Se oggi divento capogruppo, lo devo a lui ed alla generosità dei miei colleghi».

Una storia a lieto fine, dunque, per il neo capogruppo Pdl in Consiglio regionale Ignazio Zullo: sembrano davvero lontani i tempi in cui si spettegolava di rotture politiche con l'onorevole di Maglie, e pupillo di Silvio Berlusconi, Raffaele Fitto. 
Per il momento di stallo in cui le istituzioni del Paese sono sprofondate dal 25 febbraio, almeno sapere che in via Capruzzi quello che c'era da fare s'è fatto, è una buona notizia.

Intanto, ringraziamenti a parte, il neo capogruppo Pdl non si è lasciato sfuggire l'ennesima stoccata all'assessore alla Sanità Elene Gentile, finita nel tritacarne politico-mediatico a causa delle parole espresse sulla questione Miulli: «Per uno come me – ha scritto il neo capogruppo Ignazio Zullo – che crede nella libertà ed in particolare nella libertà comunicativa, è difficile accettare supinamente la conclusione del comunicato dell’assessore Gentile sulla vicenda Miulli che qui di seguito riporto: ‘La Regione – concludeva la Gentile nel comunicato – valuterà con grandissima attenzione l’approccio anche comunicativo che l’Ente intenderà assumere su ciascuna di queste partite, sapendo che in mancanza di segnali chiari il concordato, che lascia nelle proprie responsabilità l’attuale management, potrebbe non  rivelarsi sufficiente e diverrebbe indispensabile il ricorso ad altri  strumenti più incisivi come l’amministrazione straordinaria’.

Insomma le parole dell'assessore Gentile, quanto quelle del capogruppo di opposizione, marcano ancora una volta quanto la politica cammini o meglio viaggi sulle onde digitali, con il rischio di impigliarsi nella "rete", anziché essere trasportata da essa presso i cittadini-elettori, rischiando ulteriormente di allontanarsi ancora e poi ancora dalla realtà.

16.04.2013
Vito Stano

martedì 2 aprile 2013

Ignazio Zullo: «Governo Pd-Pdl. Presidente della Repubblica moderato»


La situazione di stallo a livello nazionale desta l'attenzione di tutti, abbiamo sentito in mattinata davanti ad un caffè il consigliere regionale pugliese Ignazio Zullo (Popolo della Libertà). Dalla possibilità di un governo Pd-Pdl a guida Bersani alla estrema ratio del voto, passando per l'incognita rappresentata dal nuovo inquilino del Quirinale: questi sono stati gli argomenti discussi. Ma anche un cenno alla situazione pugliese e in particolare alla faccenda dei blitz  effettuati in alcuni ospedali dall'assessore alla Sanità Elena Gentile per verificare lo stato dell'arte del sistema sanitario regionale. 

02.04.2013
Vito Stano

venerdì 11 gennaio 2013

Tra politica e comunicazione: da Vendola a Monti il salto è breve


Le campagne elettorali non risparmiano proprio nessuno. L'attuale corsa ha tirato in ballo anche soggetti non politici, rei di aver "abbandonato" la barca vendoliana per salire su quella montiana. Sui social network non sono mancate le critiche agli artefici della campagna di comunicazione grazie alla quale, ma non solo, il catto-comunista da Terlizzi ha vinto per la seconda volta la campagna politica regionale del 2009. 

La società che aveva curato la comunicazione del presidente uscente, dunque pare che abbia accettato di lavorare per Monti (Casini e Fini), senza però parteggiare politicamente per costoro. Si sa la fede è incrollabile, ma il denaro è altra cosa. 

Intanto in rete circolano delle foto che riproducono il professor Monti nelle vesti dell'estremista, del pericoloso e del diverso. Evidente l'ironia, efficace il messaggio. Si sa (e Berlusconi n'è un esempio) che il medium è il messaggio (McLuhan). 

11.01.2013
Vito Stano