Visualizzazione post con etichetta droga. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta droga. Mostra tutti i post

martedì 11 febbraio 2014

Operazione antidroga. Toritto sotto l'occhio della Direzione Investigativa Antimafia

Una nota del Comando Provinciale dei Carabinieri rende noto che durante la mattinata è stata condotta una vasta operazione antidroga dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari contro un clan, facente capo alla famiglia Zonno di Toritto, alle porte di Bari, che gestiva un ingente traffico di stupefacenti in una vasta area dell’hinterland barese. Sono stati impiegati circa 80 uomini, con l’aiuto di unità cinofile e di un velivolo del 6° Nucleo Elicotteri di Bari. I reati contestati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari che hanno consentito al Giudice per le Indagini Preliminari di emettere il provvedimento di custodia in carcere per tutti gli arrestati, vanno dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, porto e detenzione illegale di armi, nonché per alcuni la violazione della sorveglianza speciale.

Sequestrato anche un laboratorio per la lavorazione e il confezionamento dello stupefacente che poi veniva piazzato sul mercato da un folta squadra di spacciatori che, in alcuni casi, non hanno esitato a fare ricorso alla minaccia delle armi per garantire il controllo delle piazze di spaccio e la regolarità dei pagamenti. Innumerevoli gli episodi di spaccio al dettaglio documentati dai militari dell’Arma a riprova della pericolosa ramificazione che l’organizzazione aveva raggiunto in particolare nei comuni di Toritto, Binetto, Grumo Appula, Palo del Colle e Bitonto, dove disponeva di numerosi depositi temporanei ricavati spesso in cavità di muri di abitazioni disabitate.

11.02.2014
V.S.

lunedì 10 febbraio 2014

Bari. Spaccio di droga: stranieri adepti della criminalità barese. Istituzioni assenti

Si è concluso con cinque arresti in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un servizio straordinario di controllo del territorio effettuato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, finalizzato a prevenire e reprimere il fenomeno dello spaccio di droga. Su cinque uomini arrestati quattro sono di origine straniera. In piazza Cesare Battisti, nei pressi dell'Ateneo barese, i carabinieri hanno arrestato un 19enne del Gambia e un 37enne del Mali sorpresi a cedere una dose di marijuana a un giovane del luogo poi segnalato alla Prefettura quale consumatore di droga. La successiva perquisizione ha consentito di rinvenire nella loro disponibilità ulteriori 11 grammi della stessa sostanza sottoposti a sequestro. I due, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, sono stati associati presso la locale casa circondariale. In via Roberto da Bari i carabinieri hanno arrestato un 28enne del Gambia sorpreso a spacciare una dose di droga a un cliente che riusciva a darsi alla fuga. Sottoposto a controllo il giovane è stato trovato in possesso di ulteriori 23 grammi di marijuana. Il 28enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato associato presso la locale casa circondariale. In via Cairoli stessa sorte è toccata ad un altro 19enne del Gambia sorpreso a cedere una dose di marijuana ad un 21enne barese. Nel corso del controllo lo straniero è stato trovato in possesso di ulteriori 16 grammi della stessa sostanza. Il 19enne, è stato associato presso la casa circondariale di Bari. Al quartiere Stanic i Carabinieri, portatisi presso l’abitazione di un 36enne per l’esecuzione di un provvedimento di sottoposizione agli arresti domiciliari, lo hanno sorpreso, in compagnia di un sorvegliato speciale poi deferito in stato di libertà per inosservanza degli obblighi, con 39 grammi di marijuana sottoposti a sequestro. Tratto in arresto il 36enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato collocato ai domiciliari. 

Allora la riflessione già iniziata qualche giorno fa è questa: la criminalità barese potrebbe aver arruolato gli stranieri, quasi tutti africani, per spacciare nelle piazze centrali del capoluogo, proprio in virtù del fatto che per ogni arrestato ce ne sono altrettanti che, magari allettati dal guadagno facile, sarebbero pronti a rischiare; tanto cosa hanno da perdere? Teniamo in conto che molti di questi ragazzi e uomini che sostano in piazza Umberto I e in piazza Cesare Battisti, a causa della propria situazione (richiedenti asilo, rifugiati) non possono cercare un lavoro regolare, andando così a ingrossare le fila dei disoccupati, inoccupati, nullafacenti, con l'aggravante che essere stranieri in Italia è sempre un po' più difficile che altrove. 

Il Parlamento e gli illustri membri del governo dovrebbero, a margine dei quotidiani teatrini, occuparsi di realizzare fattivamente un percorso per l'integrazione dei migranti. La città levantina ha già offerto esempi di come gli stessi migranti, assieme ai "disadattati" locali, hanno dato vita a esperienze all'avanguardia: il Ferrohotel, il Socrate, la (sgomberata) Villa Roth sono esempi di come l'organizzazione fai da te riesca a sopperire alle carenze strutturali della macchina statale, regionale, provinciale e comunale. Ma tutto questo purtroppo non basta. La sacca di povertà o, perlomeno, di indigenza è sempre più grassa e su questa i tentacoli delle scaltre organizzazioni criminali non tardano ad arrivare e ad arraffare quel che di buono c'è. Ormai il dibattito politico e sociale, per quanto non abbia mai preso una piega seria e risolutiva, in Italia è stato relegato a margine. A occuparsene sono associazioni e organizzazioni del terzo settore, movimenti e partiti politici, militanza autonoma. Le istituzioni latitano. Non basta ricordare le violenze di Rosarno, quelle di Castelvolturno, le situazioni di schiavitù registrate nel Tavoliere o nel basso Salento. Dobbiamo ricordare ogni giorno che la frutta e la verdura che mangiamo in abbondanza sulle nostre tavole è stata per lo più raccolta con mani nere macchiate di sangue. Dobbiamo ricordare di essere stati migranti negli anni passati. Soprattutto la generazione dei cinquantenni deve sforzarsi di ricordare che hanno potuto studiare o immaginare un futuro migliore grazie al lavoro dei genitori emigrati da poveracci in Svizzera, Germania, Stati Uniti, Argentina, Australia. Non dimentichiamo il passato, altrimenti commetteremo gli stessi errori.

10.02.2014
Vito Stano 

venerdì 7 febbraio 2014

Mafia. Operazione antimafia congiunta: in manette affiliati al clan Pesce-Pistilli

Foto google.com
È in corso dalle prime luci dell’alba una vasta operazione nell’area del nord barese, condotta congiuntamente da oltre 100 agenti e militari della Questura e del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, con l’aiuto di elicotteri e unità cinofile,  finalizzata all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale barese a carico di esponenti del clan mafioso Pesce-Pistillo, imperante ad Andria e zone limitrofe. Sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché di diversi episodi di cessione e detenzione di cocaina, eroina, hashish e marijuana.


L’indagine, condotta da Carabinieri e Polizia in piena collaborazione e sotto  il costante coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ha fatto luce su circa un decennio di attività del clan, mettendo a fuoco l’articolata organizzazione del gruppo criminale, i cui vertici, benché in carcere, continuavano a dare ordini per gestire i traffici illeciti in tutta la Puglia, potendo contare su cassieri, procacciatori di ingenti quantitativi di droga e varie squadre di pusher per lo spaccio al dettaglio, protette da un efficace sistema di vedette che assicuravano protezione dagli sguardi indiscreti delle forze dell’ordine.

lunedì 23 dicembre 2013

Il postino suona sempre due volte. Scoperto uomo a nascondere droga nella posta

Foto google.com
I Carabinieri della Stazione di Barletta hanno arrestato un uomo di 36 anni residente nella città della Disfida perché colto in flagranza di reato mentre prelevava e poi cedeva una dosa di sostanza stupefacente. Le manovre dello spacciatore creativo, già pregiudicato,  non sono passate inosservate allo sguardo dei militari, che lo hanno osservato nell'atto di controllare con troppa frequenza la cassetta della posta. 

Nella serata di ieri è scattata l’operazione dei Carabinieri che, visto l’uomo prendere una bustina dalla cassetta della posta, lo hanno immediatamente seguito e colto nell’atto di cedere la sostanza a tre giovani del luogo prontamente denunciati per favoreggiamento e segnalati alla locale prefettura quali assuntori. In seguito si è accertato che la droga spacciata era marijuna. La successiva perquisizione domiciliare e personale ha consentito di rinvenire altre 10 dosi di "erba" e 125 euro in contanti provento dell’illecita attività

Per il 36enne nulla da fare, per questo Natale si dovrà accontentare di qualche cartolina dal carcere di Trani, dove è stato condotto per restare a disposizione della Procura della Repubblica.

23.12.2013
V.S.

Cassano delle Murge. Tribunale di Bari autorizza sequestro beni per 330mila euro

Sotto l'albero quest'anno niente doni, anzi per queste feste garage e conti correnti di alcuni indagati sono stati liberati e alleggeriti a causa di un'ordinanza di sequestro del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di due coppie di coniugi. Si tratta di un 31enne del posto e di una 32enne di origini romene e di un 35enne di origini albanesi e di una 33enne del luogo. Il valore complessivo del sequestro è di 330mila euro. I Carabinieri della Stazione di Cassano delle Murge, unitamente ai militari dei di Altamura, Gravina in Puglia e Poggiorsini, hanno eseguito due differenti decreti di sequestro anticipato. 

I provvedimenti sono stati adottati nell’ambito di due distinte indagini patrimoniali avviate dai Carabinieri, che hanno permesso di appurare come i coniugi sono sospettati di vivere dei proventi di attività illecite riconducibili rispettivamente alla commissione di delitti in tema di sostanze stupefacenti e contro il patrimonio. A fronte dei modesti redditi dichiarati è emerso come il 31enne e la 32enne risultano proprietari di un appartamento a Cassano delle Murge, di un’autovettura e di conti correnti per un valore di circa 170mila euro. Il 35enne e la 33enne invece risultano proprietari di un appartamento a Cassano delle Murge, un’autovettura di grossa cilindrata, due motoveicoli e conti correnti per un valore di 163mila euro.

Seguire i patrimoni, profetizzava il giudice Giovanni Falcone. Quella è la cartina al tornasole di numerose, per non dire tutte, le attività illecite. A questo proposito suggerisco di guardare con attenzione questi video disponibili sul sito del laeffe.tv, in cui lo scrittore Roberto Saviano racconta il mondo di pedine e manovratori che brulica dietro alla polvere bianca. 

23.12.2013
V.S.

lunedì 16 dicembre 2013

Cinque arresti per spaccio di droga. Le piazze di Bari in gestione agli stranieri

Foto google.com
La notte, si sa, porta consiglio. E l'avrà portato davvero a due ragazzi che i carabinieri della Tenenza di Bisceglie hanno sorpreso a rubare carciofi all’interno di un orto annesso ad una villa. Invece un ragazzo minorenne passando davanti ad una scuola, a Molfetta, ha pensato bene di lanciare un petardo in una classe approfittando di una finestra aperta. Ovvio la spavento dei liceali intenti a seguire la lezione. Lo scoppio ha provocato lo stordimento di alcuni studenti, due dei quali sono stati visitati presso l’ospedale Di Venere di Bari e sono stati dimessi con qualche giorno di prognosi. 

Nel capoluogo invece si racconta un'altra storia. Che ci fanno un tunisino, un malese, un somalo, un cittadino del Gambia e un barese nelle piazze levantine gravate dall'ordinanza del sindaco Emiliano? Sembra una di quelle barzellette anni Novanta e invece è un modo, forse insolito, per raccontare cinque arresti effettuati nel fine settimana a Bari per spaccio di sostanze stupefacenti. Dunque cosa c'è di nuovo? C'è di curioso che sono ormai mesi, ne ha scritto già Gianluigi De Vito su la Gazzetta del Mezzogiorno, che i "venditori" di droga hanno cambiato pelle; gli autoctoni anche in questo settore stanno perdendo il posto. In questo caso però il posto fisso garantito è quello dietro le sbarre, ovviamente. Le organizzazioni baresi, contribuiva a instillarmi il dubbio una collega di Bari, forse hanno "ceduto" le piazze di spaccio agli stranieri. Personalmente credo che sia una mossa intelligente della mala barese, che, tra arresti e regolamenti di conti, sceglie di tutelare i suo patrimonio umano e sacrificare, mettendo a "lavorare" i migranti che, magari a causa della mancanza dei documenti utili e del momento di crisi non possono cercare un lavoro vero. 

Insomma anche lo spacciatore cambia volto. Alla faccia del razzismo.

16.12.2013
Vito Stano

martedì 3 dicembre 2013

Bari. Narcotraffico: arresti per traffico di cocaina sull’asse Colombia-Spagna-Italia

I militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bari hanno tratto in arresto 9 persone in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. L’accusa è quella di aver importato su canali internazionali attraverso l’asse Colombia-Spagna-Italia ingenti quantitativi di cocaina che venivano riversati sulle piazze di spaccio dell’intera provincia di Bari e di Andria-Barletta-Trani.

Le indagini sono partite da Pasculli Giuseppe, andriese classe '56, detto ‘u 12’. A dispetto della non più giovane età, il Pasculli era particolarmente attivo nel gestire i contatti con i trafficanti napoletani e baresi, ai quali si rivolgeva per acquistare all’ingrosso cocaina per poi rivenderla a livello locale. Si vantava nelle numerose conversazioni intercettate di essere sempre riuscito a farla franca con la Giustizia. Ignorava però che i carabinieri del Nucleo Investigativo fossero sulle sue tracce da tempo. 

In particolare, le indagini hanno avuto una svolta quanto Pasculli, rimasto a secco di cocaina dai propri fornitori napoletani, decide di rivolgersi a soggetti vicini al clan mafioso Parisi, imperante nel quartiere Japigia di Bari. Entrano quindi in ballo altri soggetti i quali si danno da fare per rifornire di cocaina il Pasculli, sfruttando i loro collegamenti internazionali. Spunta a questo punto la figura di Marta, narcotrafficante colombiana, che sarà poi arrestata dalla Polizia francese per traffico internazionale di droga. La donna era il contatto che faceva arrivare la cocaina dalla Colombia in Spagna attraverso dei corrieri locali, da li fidati camionisti pugliesi la portavano a Bari, dove altri componenti del gruppo la smistavano all’ingrosso e al dettaglio. L’operazione è condotta con il supporto di unità cinofile antidroga e con la copertura aerea di velivoli del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari.

mercoledì 2 ottobre 2013

Bari:operazione antimafia coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari

Barbetta Vincenzo
Questa è giornata particolare, oggi si commemora l'anniversario della morte del giovanissimo Gaetano Marchitelli a Carbonara. Alle 17,00 presso la sala consiliare del Comune di Bari si svolgerà un incontro sul tema 'La giustizia attesa. Il processo penale e le vittime innocenti delle mafie', a cura di Libera Puglia e dell'Agenzia per la lotta non repressiva del Comune di Bari. Interverranno il magisitrato Geni Pontassuglia; il colonnello della DIA Sandro Alverone; il legale di Libera Enza Rando; il giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno Carlo Stragapede;  il sindaco di Bari Michele Emiliano; il referente di Libera Puglia Alessandro Cobianchi. Inoltre interverranno alcuni familiari di vittime innocenti di mafia.

E mentre durante la mattinata venivano messi a punto i preparativi e veniva deposta la corona di fiori sul luogo dove per errore è stato ucciso il piccolo Gaetano Marchitelli, i Carabinieri della Compagnia di Gioia del Colle, supportati da un velivolo del 6° Elinucleo di Bari e da unità cinofile del Nucleo Carabinieri cinofili di Modugno, hanno portato a termine un'importante operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che ha consentito di sgominare un'associazione a delinquere di stampo mafioso, operante nella zona sud della provincia di Bari ed affiliata al potente clan barese 'Palermiti', dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, aggravata dall'utilizzo di armi ed esplosivi attraverso i quali il clan imponeva la propria supremazia sul territorio. In totale sono 14 arresti, di cui uno ai domiciliari. Uno degli indagati è tuttora ricercato.

Le indagine, particolarmente complesse, hanno dimostrato che il gruppo degli arrestati, capeggiati da Barbetta Vincenzo, costituiva una vera e propria articolazione periferica del clan 'Palermiti' e operava in modo particolare in una vasta area compresa tra i comuni di Casamassima, Cellamare e Altamura. L'attività principale del gruppo era il traffico di stupefacenti, in particolare eroina, cocoina e hashish, attraverso il quale si garantiva guadagni ingentissimi, che servivano anche a mantenere le famiglie degli affiliati che si trovavano in carcere. Questo è uno dei sintomi della strutturazione mafiosa dell'organizzazione. La connotazione più inquietante del gruppo, che costituisce l'aggravante principale che i magistrati contestano agli arrestati, è la disponibilità di un impressionante arsenale di armi, che andava dai fucili mitragliatori, il famigerato kalashnikov, a pistole di vario genere, a fucili a pompa e anche a granate.      
  
Le indagini, coordinate della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, hanno consentito di fare luce su un decennio di attività criminale svolta dal gruppo, essenzialmente incentrata sul traffico di cocaina, eroina e hashish e sull’imposizione del potere sul territorio attraverso la disponibilità di un ingente arsenale di armi automatiche ed esplosivi.

Questo connubio tematico forse risulterà stridulo, ma in realtà è la continuazione di una pellicola che non accenna a presentare il finale. Bari sta vivendo una realtà, specialmente negli ultimi mesi, che in molti pensavano di non dover più rivivere. Ma purtroppo alle operazioni antimafia, come quella di stamane, segue quasi sempre un rimpiazzo immediato di posizioni e ruoli all'interno delle organizzazioni. È ormai cosa nota che c'è bisogno di una nuova cultura della legalità, che possa traghettare la città di Bari fuori della morsa criminale. È risaputo che gli arresti non bastano; è necessario immaginare un nuovo corso anche dal punto di visto carcerario; occorre cambiare metodo e rispettare i dettami costituzionali.

02.10.2013
Vito Stano

venerdì 20 settembre 2013

Ruvo di Puglia: scoperto casolare di stoccaggio marijuana. Un arresto

Le abitudini cambiano, la consapevolezza cresce e (a volte) le normative si adeguano. Non è questo il caso della produzione e del consumo di marijuana. Difatti numerosi sono i casi di arresto legati a reati di produzione, vendita e non da ultimo per il consumo (vedi Legge Fini-Giovanardi).

La notizia di oggi giunge dai carabinieri della Stazione di Ruvo di Puglia, che hanno arrestato un uomo 25enne e incensurato, con l’accusa di detenzione  ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (marijuana) I militari hanno rinvenuto in un casolare pericolante utilizzato come luogo di stoccaggio, essiccazione e lavorazione 160 chilogrammi di marijuana. 

«La scoperta fanno sapere dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari – è avvenuta su intuizione dei carabinieri e anche grazie al fatto che pattuglie dell’istituto di vigilanza 'La Metronotte' avevano da tempo segnalato movimenti sospetti. Pertanto l'uomo, poi tratto in arresto, è stato fermato durante un servizio di controllo del territorio mentre era alla guida di un Fiat Doblò, nel quale sono state scorte alcune foglie di marijuana nel cassone, una settantina di grammi in tutto»
Da questa scoperta i carabinieri sono risaliti al casolare in contrada 'Torre Mascoli'

Immediato l’intervento della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo Carabinieri di Bari, che ha proceduto al campionamento della marijuana per le successive, analisi volte a determinare la concentrazione del principio attivo "dell'erba". Durante queste operazioni i militari hanno rilevato una vera e propria catena di montaggio, con foglie appese per l’essiccazione a travi di sostegno, altre adagiate su cartoni pronte ad essere confezionate e poi sacchi di plastica nei quali la marijuana veniva impacchettata. Sul caso indaga la Procura della Repubblica di Trani.

20.09.2013
Vito Stano

venerdì 13 settembre 2013

Adelfia: settantenne coltiva marijuana. Denunciato a piede libero

Marijuana - Foto google.com
Stamane abbiamo inaugurato la giornata con un pezzo in cui raccontavamo il ritrovamento da parte dei carabinieri di Altamura di tre piante, 'erba' già essiccata e annessi strumenti per impacchettare le dosi da vendere.

Riprendiamo il filo, adesso abbondantemente dopo pranzo, per dare notizia della denuncia in stato di libertà, avanzata dai carabinieri della Stazione di Adelfia, ai danni di un pensionato 72enne del luogo per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. 

L’uomo coltivava sul davanzale della finestra tre piantine di marijuana di altezza variabile tra i 50 cm ed un metro. Nella sua disponibilità i militari hanno anche rinvenuto una dose di marijuana, sottoposta a sequestro assieme alle piante.

13.09.2013
Vito Stano

Altamura: coltivava marijuana sulla veranda. Arrestato incensurato 37enne

In una società dove i media e la politica si arrovellano sulla legittimità costituzionale di una legge che prevede la decadenza da incarichi istituzionali a fronte di una sentenza passata in giudicato, nessuno si scandalizza di una norma che prevede il carcere con l'accusa di «produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti», cannabis in questo caso.

Questo è quello che i carabinieri della Compagnia di Altamura hanno scoperto ad Altamura: un uomo arrestato perché aveva tre piante di cannabis e tutto il necessario per impacchettarla e magari venderla.

I militari hanno rinvenuto sulla veranda dell’appartamento, sito all’attico di una palazzina nel centro della città, tre grossi vasi contenenti altrettante piante rigogliose di cannabis indica, di altezza variabile fra i 30 e i 40 cm,  un vaso trasparente contenente nove bicchieri in plastica pieni di terriccio e piantine di cannabis appena germogliate, un innaffiatoio pieno di acqua, nonché una busta in plastica contenente 110 grammi di marijuana essiccata, scovata nel vano caldaia sulla stessa veranda e un bilancino elettronico di precisione, rinvenuto in cucina, il tutto sottoposto a sequestro.


Per il 37enne, incensurato, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato disposto l'arresto ed è stato associato al carcere di Bari.

13.09.2013
Vito Stano

martedì 3 settembre 2013

Acquaviva delle Fonti, sorpreso a spacciare eroina. Arrestato 42enne

I Carabinieri della Stazione di Acquaviva delle Fonti hanno arrestato il 42enne Mario Servedio con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. 

L’uomo è stato sorpreso e bloccato lungo la sp. 76 a bordo della sua autovettura mentre cedeva 3 dosi di eroina e altrettante di cocaina a cinque “clienti” segnalati alla competente Autorità quale consumatori di sostanze stupefacenti. 

La successiva perquisizione personale e veicolare ha consentito di rinvenire nella disponibilità del 42enne ulteriori 2 dosi di eroina sottoposti a sequestro unitamente a 135 euro in contanti. Tratto in arresto l’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato collocato ai domiciliari.

(fonte Carabinieri)

mercoledì 20 marzo 2013

Suocera e nuora arrestate: in casa 28 kg di hashish e 300 gr di eroina


Tenevano nel ripostiglio 28 chili di hashish e 300 grammi di eroina: suocera e nuora arrestate dai carabinieri. Questo caso è l'esempio di quanto i luoghi comuni siano soltanto a volte poco rispondenti alla realtà: si dice che la suocera sia per la nuora come una vipera, pertanto alla sposa del figliolo è consigliato di star lontana dalla casa materna. 

Ebbene la scoperta che i carabinieri va invece ad avvalorare l'ipotesi contraria: la suocera, 44enne, e sua nuora, 18enne, entrambe di Ruvo di Puglia, a fronte del ritrovamento di ingenti quantità di droga in loro possesso, sono state arrestate con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Dunque a parte l'inconsueto binomio affaristico-parentale, i militari durante la perquisizione dell’abitazione delle due hanno scovato nel ripostiglio, all’interno di una scatola di cartone, grosse quantità di hashish ed eroina: precisamente un sacco di iuta contenente  50panetti di hashish, pari a 28 chili complessivi, e un sacchetto in cellophan contenente diversi “cipollotti” di eroina, per 300 grammi totali. 

Le due donne, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, sono state arrestate: la suocera è stata associata presso la locale casa circondariale, mentre la nuora è stata sottoposta  agli arresti domiciliari.

20.03.2013
Vito Stano

Muretti a secco da simbolo della Puglia a nascondiglio per la marijuana


Ulivi, trulli e muretti a secco, in altre parole la Murgia. Da Castel del Monte a Cassano delle Murge a Noci le Murge sono un tratto distintivo che caratterizza l'entroterra pugliese. In effetti assurti a simboli, da qualche tempo sono anche l'oggetto della curiosità dei turisti, che in molti casi tralasciano la lunga e più conosciuta costa per inerpicarsi sulle dolci alture per fare un tuffo nel passato. Ma per chi abita quei luoghi arcaici quegli stessi oggetti di culto turistico assumono invece le sembianze del quotidiano, del necessario. In quest'ottica, probabilmente, tre giovani utilizzavano i muretti a secco per nasconderci la marijuana.  

Si tratta di Angelo Palmirotta e Enes Resylej, entrambi 19enni e un incensurato 25enne, tutti residenti a Noci. I tre sono stati arrestati dai Carabinieri della locale Stazione con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

I tre sono stati sorpresi in via Foro Boario Nuovo mentre prelevavano un involucro in plastica dalle fessure di un muretto a secco. Al controllo dei militari è stato trovato in possesso dei giovani un involucro contenente 384 grammi di marijuana, sottoposti a sequestro.

Tratti in arresto, su disposizioni impartite dalla Procura della Repubblica di Bari, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.

20.03.2013
V.S.

lunedì 18 marzo 2013

Oltre 150 dosi di cocaina e 2mila euro in contanti. Arrestato 31enne


Tra le numerose attività di contrasto al crimine piccolo e grande, le operazioni antidroga rappresentano una delle più visibili sul territorio. Durante la notte ad Andria un uomo è stato sorpreso dai Carabinieri nel pieno svolgimento della sua "attività commerciale": spacciare

L'uomo nascondeva nelle sue tasche 153 dosi di cocaina, 2 di hashish e 1.985 euro in contanti ed è finito in carcere. Si tratta di Domenico Fucci, 31enne di Andria, noto alle forze dell’ordine, arrestato dai Carabinieri della locale Compagnia, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacentiI militari dell’Aliquota Radiomobile, durante uno specifico servizio in via Trani, hanno notato uno strano viavai di autovetture all’interno di una strada secondaria, ove, dopo aver preso contatti con alcuni soggetti, in possesso di torce elettriche, si allontanavano repentinamente. «Accodatisi» ad altre auto, i militari sono stati avvicinati da due individui, uno dei quali immediatamente bloccato, mentre il complice, approfittando del buio pesto della zona, è riuscito a dileguarsi nelle campagne. Sottoposto a perquisizione, il 31enne è stato trovato in possesso della droga e del denaro, disseminati per tutto il corpo, nonché di una radio ricetrasmittente.

Tratto in arresto, l’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, è stato collocato in carcereLa droga, la ricetrasmittente e il denaro, ritenuto provento dell’illecita attività, sono stati posti sotto sequestro.

giovedì 14 marzo 2013

Cassano delle Murge: deteneva droga in casa. Arrestato 22enne dai cc


I carabinieri della Stazione di Cassano delle Murge hanno arrestato il 22enne Gabriele Petrelli, del luogo e già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. 

A seguito di un predisposto servizio finalizzato al contrasto del traffico illecito di droga, i militari hanno sottoposto a perquisizione l’abitazione del giovane, rinvenendo nella tasca del giubbino 9 grammi di marijuana sottoposti a sequestro unitamente a 750,00 euro in contanti trovati nelle tasche dei pantaloni. 

Tratto in arresto il 22enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato associato collocato ai domiciliari.

sabato 9 febbraio 2013

Santeramo in Colle: un arresto. Aveva in casa un minimarket della droga


I Carabinieri della Stazione di Santeramo in Colle hanno arrestato un 49enne incensurato del luogo con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di pistola a salve alterata.

I militari, nel corso di una  perquisizione eseguita all’interno della sua abitazione, con l’ausilio di un’unità antidroga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno, hanno rinvenuto, sul camino ubicato nella cucina, un barattolo contenente dei semi di canapa indiana, un rotolo di nastro adesivo e, ben nascosta in un’intercapedine dello stesso camino, una pistola a salve modificata con 36 cartucce a salve cal.9. In un pensile, invece, è stata trovata una bustina contenente 10 grammi di marijuana e una dose di cocaina. In un ripostiglio, inoltre, sono state rinvenute 5 dosi di hashish, per 35 grammi complessivi e 3 di marijuana, per 25 grammi totali. Nel garage pertinente l’abitazione, infine, all’interno di un cassetto di un mobile, sono stati scovati 4 panetti di hashish da 100 grammi ciascuno, nonché 85 cartucce a salve cal. 6 e due rotoli di pellicola trasparente.

Tratto in arresto, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, il 49enne è stato poi associato al carcere locale. La droga, unitamente a 65,00 euro in banconote di piccolo taglio e ad un bilancino elettronico di precisione, rinvenuti nelle sue tasche, sono stati posti sotto sequestro.

venerdì 1 febbraio 2013

Santeramo in Colle (Ba): deteneva hashish 21enne arrestato dai CC


I Carabinieri della Stazione di Santeramo in Colle hanno arrestato un 21enne incensurato del luogo con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di uno specifico servizio i militari hanno fermato in via Taranto una Lancia Y con a bordo il 21enne, il cui atteggiamento ha insospettito gli operanti a tal punto da sottoporlo a perquisizione. Nella sua disponibilità i Carabinieri hanno trovato una scatola metallica contenente diversi pezzi di hashish per complessivi 17 grammi e 30 euro in contanti.

Il controllo, esteso anche alla sua abitazione, ha consentito di rinvenire nell’armadio della sua cameretta ulteriori 63 grammi di hashish mentre nel comodino 3 grammi di marijuana, una cinquantina di semi di canapa indiana, un bilancino elettronico di precisione, due taglierini, materiale per il confezionamento della sostanza e 4 trita tabacchi, il tutto sottoposto a sequestro. Tratto in arresto, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, il 21enne è stato collocato ai domiciliari.

mercoledì 30 gennaio 2013

A spasso con 61 grammi di cocaina: arrestato un uomo per spaccio


I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Barletta hanno arrestato  Michele Divittorio, 46enne del luogo, noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In piena notte, una gazzella dell’Arma, in transito per via Quercia, ha notato l’uomo che camminava sotto un porticato in atteggiamento sospetto, decidendo di sottoporlo a controllo. Insospettiti dal particolare nervosismo da questi manifestato durante tale fase, hanno eseguito una perquisizione personale trovando, nelle tasche, degli involucri in cellophane contenenti complessivamente 61 dosi di cocaina, pari a circa 33 grammi, nonché 130,00 euro in banconote di piccolo taglio, il tutto sottoposto a sequestro.

Tratto in arresto, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, il 46enne è stato poi associato presso il carcere locale.