lunedì 16 dicembre 2013

Cinque arresti per spaccio di droga. Le piazze di Bari in gestione agli stranieri

Foto google.com
La notte, si sa, porta consiglio. E l'avrà portato davvero a due ragazzi che i carabinieri della Tenenza di Bisceglie hanno sorpreso a rubare carciofi all’interno di un orto annesso ad una villa. Invece un ragazzo minorenne passando davanti ad una scuola, a Molfetta, ha pensato bene di lanciare un petardo in una classe approfittando di una finestra aperta. Ovvio la spavento dei liceali intenti a seguire la lezione. Lo scoppio ha provocato lo stordimento di alcuni studenti, due dei quali sono stati visitati presso l’ospedale Di Venere di Bari e sono stati dimessi con qualche giorno di prognosi. 

Nel capoluogo invece si racconta un'altra storia. Che ci fanno un tunisino, un malese, un somalo, un cittadino del Gambia e un barese nelle piazze levantine gravate dall'ordinanza del sindaco Emiliano? Sembra una di quelle barzellette anni Novanta e invece è un modo, forse insolito, per raccontare cinque arresti effettuati nel fine settimana a Bari per spaccio di sostanze stupefacenti. Dunque cosa c'è di nuovo? C'è di curioso che sono ormai mesi, ne ha scritto già Gianluigi De Vito su la Gazzetta del Mezzogiorno, che i "venditori" di droga hanno cambiato pelle; gli autoctoni anche in questo settore stanno perdendo il posto. In questo caso però il posto fisso garantito è quello dietro le sbarre, ovviamente. Le organizzazioni baresi, contribuiva a instillarmi il dubbio una collega di Bari, forse hanno "ceduto" le piazze di spaccio agli stranieri. Personalmente credo che sia una mossa intelligente della mala barese, che, tra arresti e regolamenti di conti, sceglie di tutelare i suo patrimonio umano e sacrificare, mettendo a "lavorare" i migranti che, magari a causa della mancanza dei documenti utili e del momento di crisi non possono cercare un lavoro vero. 

Insomma anche lo spacciatore cambia volto. Alla faccia del razzismo.

16.12.2013
Vito Stano

Nessun commento:

Posta un commento