mercoledì 30 maggio 2012

Nuovi stalli per parcheggi - Vecchie abitudini

Negli ultimi giorni Cassano delle Murge è stata attraversata da una rivoluzione a strisce, bianche e gialle. Sono stati rivisti gli stalli per i parcheggi delle auto in diverse zone del paese. La nuova modalità a spina di pesce ha creato da subito gravi disagi alla circolazione veicolare sia nei pressi dell'ufficio postale, sia nei pressi di piazza Rossani. Da notare che in tutto questo  trambusto, come anche un anziano habitué della piazza Aldo Moro ha tenuto ha precisare, nessuno ha pensato ai pedoni e al loro diritto di deambulare pacificamente e in sicurezza. Ma tantè.
Auto parcheggiate oltre l'area consentita dalle strisce
Intanto però la volontà dell'amministrazione, resa operativa dal comando di Polizia Municipale, non viene presa sul serio da buona parte degli automobilisti in circolazione. Le immagini che abbiamo registrato durante la mattinata del 30 maggio non sono chiarissime, ma comunque alquanto sono emblematiche di quella che è la situazione del rispetto del codice della strada e della legalità in generale. 

A questo si aggiunge la situazione paradossale di piazza Moro, alla quale si continua ad accedere, sotto gli occhi increduli di pedoni e automobilisti che la percorrono venendo prevalentemente da via Maggior Turitto, in senso vietato. Questa avversione al rispetto delle regole è stato fatto notare più volte ai diretti responsabili della circolazione veicolare, cioè la Polizia Municipale, nonché agli amministratori. Ma ad oggi di prendere provvedimenti per rimettere la regole del vivere comune al primo posto delle priorità proprio non se ne parla. 
Eppure se si alza lo sguardo alla sommità del palazzo che ospita la Polizia Municipale è possibile ad occhio nudo vedere una videocamera, che tra l'altro tutti sanno essere non funzionante. Com'è possibile che avendone i mezzi non si provveda a far rispettare la legge? Come può un'amministrazione non comprendere che il non rispetto reiterato delle norme contribuisce a decostruire quella che con tanta fatica (e con tanta retorica proprio dei politici in occasioni pubbliche) si fa nei luoghi deputati alla crescita civile e culturale delle nuove generazioni? Come si può pensare di contribuire a forgiare le coscienze dei giovani se gli adulti non rispettano le regole che dapprima dovrebbero rispettare? 

30.05.2012
Vito Stano


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