giovedì 27 settembre 2012

Aberratio ictus - Ne parliamo con l'Autrice


Una delle opere in mostra alla CoArt Galley di Corato
Foto Archivio Vito Stano
La mostra “Aberratio ictus” presso la CoArt Galley di Corato pare stia andando molto bene, c'è stata una buona risposta del pubblico e le critiche sono positive. 

a cura di Vito Stano

Margherita sei soddisfatta di come sta andando?

Sono soddisfatta perché mi raccontano che c’è stata una buona affluenza, quindi va bene così. 

Parlare del futuro è sempre un pò difficile, però ti tocca raccontarci i tuoi piani.

Verso dicembre termino gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, concludendo il biennio specialistico. Poi non ho la più pallida idea di come andrà a finire. In questo periodo sono ancora in fase decisoria.

Invece per quanto riguarda i tuoi prossimi progetti artistici, ci vuoi anticipare qualcosa?

Sicuramente mi piacerebbe fare una mostra personale più corposa, magari farla a Bari.

Ritornando su “Aberratio ictus”, i tuoi lavori sono stati apprezzati ma anche molto discussi a causa delle nudità dei soggetti. Ad avvalorare le polemiche un divieto di visionare la mostra ai minori di quattordici anni, divieto forse apposto più per incuriosire che per vietare davvero. I tuoi soggetti ti relegano al margine del mondo dell’arte oppure al contrario sono così dirompenti da entrare dal portone d’ingresso principale del mondo artistico?

Credo che per chiunque abbia un minimo di cognizione di quello che è stata la storia dell’arte possa serenamente riconoscere che le mie non sono immagini tanto forti da provocare o da decidere se la mia collocazione deve essere centrale o marginale. Certamente esporre in un paesino qualsiasi della Puglia delle immagini di nudi così espliciti può allontanare o spaventare lo spettatore, disturbarlo o imbarazzarlo. 

Intanto nei tuoi lavori c’è anche tanta ironia e anche una denuncia di un certo concetto della donna e di bellezza. Quindi come mai la scelta di rappresentare questi soggetti?

Quando lavoro non ho mai intenzione di provocare, perché sono consapevole che non sarei ne la prima e neanche l’ultima. Quindi credo che non sarebbe una strategia vincente. Quando scelgo un’immagine la scelgo sulla base di un mio personalissimo gusto estetico e tutto voglio dare fuorché quella vena erotica che appare. Per me sono più vicine a quell’aria di maternità, alla mamma che gioca con la sua sessualità, piuttosto che alle donne presenti sui siti porno. 

Quindi la tua volontà è quella di raccontare uno spaccato di realtà che generalmente rimane nell’ombra a causa dei canoni estetici imperanti nell’attuale società. In bocca al lupo!

Crepi.

Forse sarebbe meglio ingraziarsi la lupa. E augurarsi che sia generosa così come lo è stata con Romolo e Remo!

Allora grazie!


Nessun commento:

Posta un commento