lunedì 10 settembre 2012

Aberratio ictus - Margherita Ragno espone alla CoArt gallery a Corato


La giovane età non stupisce più, dopo la partecipazione alla Biennale d'Arte di Venezia Margherita Ragno potremo incontrarla a Corato presso CoArt gallery fino al 30 settembre. Sui suoi lavori le critiche sono tante ed entusiasmanti e l'esposizione inaugurata l'otto settembre non lascerà spazio al dubbio. 

"Aberratio ictus” è il titolo della mostra, curata da Alexander Larrarte, e come sempre i soggetti saranno sessualmente dirompenti, motivo per cui ai minori di quattordici anni è vietato ammirare le opere. 

Di lei e delle sue visioni molti hanno parlato, qualcuno ha gridato allo scandalo, altri hanno scritto: “Sottratta ai processi culturali di oggettivazione, la forma corporea si riappropria della sua integrale consistenza, recuperando quei dettagli rappresentativi che il pensiero visivo comune relega normalmente nel sottobosco concettuale del non-lecito. Un autentico e radicale naturalismo  - scrive Giuliana Schiavone - che alla resa accurata della verità fisica fa corrispondere quella della dimensione interiore. L'arbitrio creativo dell'artista isola e registra le personalità multiple e aberranti della commedia umana del contemporaneo, e in tale operazione narrativa, kore disinvolte, dalla carnalità morbida e pronunciata ostentano i segni del tempo, ridondanti di cedimenti cutanei e difetti, in un racconto autobiografico che destabilizza e al contempo seduce lo spettatore. 
Pastello su carta 140x100 cm
Tale meccanismo - continua - mette in luce il conflitto esistente tra ideale e reale, rivelando l'inconsistenza dei paradigmi estetici dominanti, obbligandoci a prendere coscienza del ruolo della carnalità all'interno dell'esistenza umana. Dal momento in cui, poi, non è solo la presenza dell'elemento sessuale ad agire come fattore straniante, ma la stessa modalità rappresentativa, tesa ad "an-estetizzare" il corpo, privandolo d'ogni valore esornativo, siamo spinti a interrogarci criticamente sulla relazione vigente tra forma mentis/forma corporis, e sulla possibilità che un'onesta rappresentazione realistica, sia ancora passibile ad essere percepita, come insidia visiva e morale. Nella felice e febbricitante epoca del libero mercato delle immagini”.

Margherita Ragno tratteggia coi suoi pastelli ciò che la maggior parte delle persone tiene relegato nell’oblio. La vergogna di se a confronto con l’iconografia vigente perde ogni ragion d’essere, per far largo alla presa di coscienza e alla successiva voglia di mostrare la verità.

10.09.2012
Vito Stano 

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