La giovane età
non stupisce più, dopo la partecipazione alla Biennale d'Arte di Venezia
Margherita Ragno potremo incontrarla a Corato presso CoArt
gallery fino al 30 settembre. Sui suoi lavori le critiche sono tante ed entusiasmanti e
l'esposizione inaugurata l'otto settembre non lascerà spazio al dubbio.
"Aberratio ictus” è il titolo della mostra, curata da Alexander
Larrarte, e come sempre i soggetti saranno sessualmente dirompenti, motivo per
cui ai minori di quattordici anni è vietato
ammirare le opere.
Di lei e delle sue visioni molti hanno parlato, qualcuno ha gridato allo
scandalo, altri hanno scritto: “Sottratta ai processi culturali di
oggettivazione, la forma corporea si riappropria della sua integrale
consistenza, recuperando quei dettagli rappresentativi che il pensiero visivo
comune relega normalmente nel sottobosco concettuale del non-lecito. Un autentico e radicale naturalismo - scrive
Giuliana Schiavone - che alla resa accurata della verità fisica fa
corrispondere quella della dimensione interiore. L'arbitrio creativo
dell'artista isola e registra le personalità multiple e aberranti della
commedia umana del contemporaneo, e in tale operazione narrativa, kore
disinvolte, dalla carnalità morbida e pronunciata ostentano i segni del tempo,
ridondanti di cedimenti cutanei e difetti, in un racconto autobiografico che
destabilizza e al contempo seduce lo spettatore.
Tale meccanismo - continua - mette in luce il conflitto
esistente tra ideale e reale, rivelando l'inconsistenza dei paradigmi estetici
dominanti, obbligandoci a prendere coscienza del ruolo della carnalità
all'interno dell'esistenza umana. Dal momento in cui, poi, non è solo la presenza
dell'elemento sessuale ad agire come fattore straniante, ma la stessa modalità
rappresentativa, tesa ad "an-estetizzare" il corpo, privandolo d'ogni
valore esornativo, siamo spinti a interrogarci criticamente sulla relazione
vigente tra forma mentis/forma corporis,
e sulla possibilità che un'onesta rappresentazione realistica, sia ancora
passibile ad essere percepita, come insidia visiva e morale. Nella felice e
febbricitante epoca del libero mercato delle immagini”.
Pastello su carta 140x100 cm |
Margherita Ragno tratteggia coi suoi pastelli ciò che la maggior parte delle persone
tiene relegato nell’oblio. La vergogna di se a confronto con l’iconografia
vigente perde ogni ragion d’essere, per far largo alla presa di coscienza e
alla successiva voglia di mostrare la verità.
10.09.2012
Vito Stano
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