Dal Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” - Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua riceviamo questa comunicazione alla quale diamo seguito pubblicandola. Il Comitato pugliese rivolgendosi ai segretari di partito e ai candidati chiede che vengano garantiti i diritti costituzionali e con questi la proposta di Legge di Iniziativa Popolare Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico (consegnata al Presidente della Camera il 10/07/2007 e mai discussa in Parlamento).
Gentile Segretario, gentile candidati,
i governi italiani degli ultimi anni
(così come il Governo pugliese) non hanno garantito il diritto umano all’acqua
potabile sancito dalla Risoluzione dell’ONU del 28/07/2010 e hanno
ripetutamente violato i principi, le norme e gli strumenti alla base dell’esercizio
della democrazia, nella misura in cui:
- è stata ignorata la proposta di
Legge di Iniziativa Popolare Principi
per la tutela, il governo e la
gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del
servizio idrico (consegnata al Presidente della Camera il 10/07/2007 e mai
discussa in Parlamento);
- è stato ignorato, aggirato e
violato l’esito referendario del giugno 2011 sull’acqua e sugli altri servizi
pubblici locali che prevedeva, fra le altre cose, l’abolizione della remunerazione
del capitale dalla tariffa.
Pertanto, in vista delle eminenti
elezioni politiche del prossimo 24 e 25 febbraio,
CHIEDIAMO di:
1. Dichiarare il proprio impegno politico in sede
parlamentare e di governo a sostegno del diritto umano all’acqua
riconosciuto a ogni essere umano, senza discriminazioni di genere, opinioni
politiche e religiose, provenienza geografica, sesso e orientamento sessuale.
2. Ridepositare, discutere e approvare in Parlamento la
Legge di Iniziativa Popolare sull’Acqua (che ha raccolto il maggior numero
di firme dalla nascita della Repubblica), applicando immediatamente per legge
il principio del minimo vitale garantito (50 litri al giorno a persona).
3. Applicare i principi ispiratori degli esiti referendari, iniziando
dall’abrogazione immediata del decreto 70 del 2011 e della collegata delibera
AEEG 585-12 del 28 dicembre 2012 che reintroducono nelle tariffe l’equivalente
(e oltre) della remunerazione del capitale sotto mentite spoglie.
4.
Presentare e approvare un disegno di legge che, a
garanzia del diritto umano all’acqua, sancisca il divieto di distacco totale della fornitura
idrica per il consumo umano delle utenze domestiche.
5. Decretare per legge l’obbligo per tutte le
amministrazioni pubbliche e gli esercenti di utilizzare e somministrare
solo acqua di acquedotto.
Restiamo in attesa di una Sua
risposta entro venerdì 15 febbraio comunicandole che renderemo
pubblici i pareri espressi (così come le risposte non pervenute) attraverso
comunicati stampa e permanentemente sui nostri siti www.lacquanonsivende.blogspot.com; www.acquabenecomune.org, www.benicomuni.org,
sulla pagina facebook L’acqua non si vende, nonché su tutti siti e i blog delle
organizzazioni aderenti al Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” - Forum
Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
In attesa di un cortese riscontro, si porgono cordiali saluti.
Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia.
(fonte Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” -
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua)
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