martedì 6 marzo 2012

La Murgia resiste e incanta

Murgia tra Minervino e Gravina  
La Murgia resiste come fosse un vecchio piegato dagli anni e dalla fatica. Resiste e si presenta ai nuovi conoscenti. 


Il Parco nazionale dell'Alta Murgia comprende tredici comuni da Cassano delle Murge, ubicata a sud del perimetro del Parco a Minervino sita a nord dell'area protetta.
Il Parco racchiude in sé molti habitat differenti tra loro, basti pensare all'altimetria: le zone più a nord lasciano spazio a piccole montagne di 600-700 metri, viceversa a sud nei territorio di Cassano delle Murge o Santeramo in Colle le vette toccano punte massime di 350-400 metri. Dunque il paesaggio cambia nel giro di qualche decina di chilometri offrendo ai fruitori scenari sempre imperdibili. 
II
Ma oltre alle differenze ci sono alcuni tratti che accomunano le diverse aree del Parco: una di queste è negativa ed è legata alla necessità dei contadini di spietrare, ovvero dissotterrare le pietre e triturarle, al fine di ottenere una superficie coltivabile di maggior quantità. Questa pratica ha prodotto negli anni una deformazione del paesaggio naturale, tale per cui è possibile incrociare in piena Alta Murgia una distesa di terreno piantato a grano.


Questo è uno dei tanti paradossi di una terra povera, i cui abitanti come tante formiche negli anni hanno spietrato e spostato un numero indefinibile di pietre, costruendoci i ripari e caratterizzando il paesaggio naturale che oggi è sotto gli occhi di tutti, connotando la forte antropizzazione dello stesso. E dunque anni fa pensatori e intellettuali in diverso modo lodavano il risultato di quella manovalanza creativa, che produceva gli jazzi, i muretti a secco, i trulli e le maestose masserie fortificate e non. Al contrario oggi gli amanti di questa terra cercano, a volte invano, di preservare il suo attuale stato di verginità, scontrandosi necessariamente con coloro che dalla terra traggono sostentamento e vita. 
III
Dunque ci si ritrova innanzi al paradosso: conservare o innovare. La differenza è che il progresso tanto ricercato e acclamato è molte volte la punta più avanzata delle richieste di chi vive in e di campagna e al contrario, paradossalmente, i cittadini si candidano a rappresentare l'idea della conservazione. 
Conservazione dell'esistente a fronte di un potenziale sviluppo che purtroppo ritarda ad arrivare, ma che da più parti, in special modo quelle politiche, è sempre decantato al vento.
   
IV
Non c'è dubbio che la via del turismo sostenibile sia la strada da seguire per uscire dal guado, ma l'alternativa deve essere credibile, perciò le istituzioni deputate non possono ancora temporeggiare e promuovere iniziative non produttive. 


C'è oggi la necessità di produrre alternative, per evitare il crollo demografico degli occupati nel settore primario e creare le più innovative iniziative al fine di accrescere le possibilità nel settore terziario.


Occorre vendersi e per vendersi al meglio è fondamentale mappare il territorio palmo su palmo e successivamente bonificarlo dai rifiuti ingombranti che da nord a sud del Parco è possibile scorgere.
V
Così come è già possibile notare i residui della tecnologia alle spalle di famoso jazzo (Attavuccio): come fossero tre grandi querce  tre torri eoliche, ferme in un giornata ventosa, fanno capolino e reclamano la propria presenza, il proprio status. Il rifiuto industriale che doveva essere il modo alternativo e non inquinante di produrre energia è ormai anch'esso caratteristica peculiare del territorio murgiano.
Dopo l'invasione di acciaio e cemento e l'avvenuta speculazione ai posteri si lasciano in dono forme indefinite e immobili al vento.
  
VI
La vita turistica di una regione ricchissima di biodiversità e di paesaggi naturali e antropici qual è la Puglia non può permettersi pause. Viceversa ha il dovere di accelerare sulla via della bonifica dei siti inquinati all'interno delle aree protette e contestualmente fare una promozione che punti alla destagionalizzazione del flusso turistico.


Le possibilità per godersi il Tacco d'Italia ci sono già: è possibile scoprire camminando paesaggi meravigliosi e le pratiche sportive oramai abbondano per tutti i gusti, dalla mountain bike al nordic walking, dalla corsa campestre al sempre verde escursionismo.
Sport praticabili in tutte le stagioni e con ogni tipologia climatica. 
Buona Puglia. 


I paesaggi ritratti nelle foto sottostanti afferiscono alla zona murgiana tra Poggiorsini e Gravina.
foto e testo di Vito Stano

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