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Un frame del video del Ros dei carabinieri - Foto google.com |
Decapitata la 'società foggiana'. La Procura della Repubblica di Bari durante la giornata di ieri, 16 luglio, a Foggia e in altre località del territorio nazionale ha eseguito 24 arresti, con l'accusa di associazione mafiosa, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, plurimi
episodi di estorsione con l’aggravante mafiosa, un sequestro di persona a scopo
di estorsione, molteplici episodi di detenzione e porto abusivo di armi da
sparo e materiale esplodente, violenza, danneggiamento, diversi episodi di ricettazione,
riciclaggio di autovetture, evasione, violazione della misura della
sorveglianza speciale della P.s., lesioni personali aggravate. Al centro delle
indagini della Dda di Bari e dei carabinieri del Ros, anche con il contributo
del nucleo investigativo dei carabinieri di Foggia, i vertici delle “batterie”
del sodalizio mafioso 'società foggiana' attiva in Foggia e provincia.
L’operazione ‘Corona’ costituisce l’approdo più importante di
quel complesso e articolato percorso investigativo che ha, in questi ultimi
anni, caratterizzato il contrasto giudiziario alla mafia foggiana. L’inchiesta
ha evidenziato il ruolo sempre più significativo assunto dalla mafia foggiana
nel panorama criminale nazionale, con la sua capacità di saper associare ad un
controllo del territorio di tipo militare una vocazione affaristico
imprenditoriale.
È stato documentato l’organigramma della 'società
foggiana', la sua evoluzione storica e, soprattutto, la sua capacità di
assoggettamento esterno particolarmente efficace e penetrante, resa evidente dalla riconducibilità generale al sodalizio di numerosi fatti di sangue
verificatisi a Foggia nell’ultimo quinquennio, nonché dal livello qualitativo ed
asfissiante del racket delle estorsioni nel territorio foggiano che compromette
fortemente il già difficile tentativo di sviluppo e crescita della imprenditoria
locale.
In particolare è stata riconosciuta la sussistenza di 14 capi di
imputazione per vicende estorsive: dal consolidato radicamento territoriale
della consorteria mafiosa nella città di Foggia, alla consumazione di un sequestro di
persona a scopo di estorsione commesso da 3 appartenenti al sodalizio mafioso; dalle infiltrazioni nel tessuto socio-economico, all’acquisizione di posizioni di potere all’interno di circuiti produttivi
foggiani; dall’esteso e redditizio fenomeno dei reati connessi alla illecita
commercializzazione di autovetture, alla
pianificazione di complesse rapine a portavalori, con la contestazione in
particolare di una tentata rapina in danno delle guardie giurate deputate al
‘prelievo valori’ presso l’istituto bancario interno al centro commerciale
Ipercoop di Foggia.
Inoltre è stata appurata la capacità della 'società foggiana' di interfacciarsi con altre organizzazioni
criminali, dimostrando di godere di idonee credenziali, così come emerso in
relazione ai rapporti tra il narcotrafficante siciliano Paolo Lumia (rintracciato a Barcellona in Spagna) e gli uomini
di Raffaele Tolonese, per l’approvvigionamento di circa 6 kg di cocaina, già sequestrati in un'altra operazione dal Ros dei carabinieri a Foggia.
La 'società foggiana' aveva nel tempo intessuto relazioni sia con la 'mafia garganica', sia con il clan dei 'casalesi'; con questi ultimi c'erano rapporti sia per la fornitura di sostanze stupefacenti da vendere sul mercato
foggiano, sia per la pianificazione di una ingente operazione di contraffazione
di banconote da 20 euro.
17.07.2013
Vito Stano