L'anno è appena iniziato e già le belle notizie fioccano: ci eravamo lasciati con la scoperta di una cavità tra Monopoli e Alberobello, in quello che fu il Canale di Pirro, e dal sito della Federazione Speleologica Pugliese veniamo a conoscenza di una bella iniziativa tra speleologia e meridionalismo. Di seguito proponiamo il comunicato del presidente del Centro Speleologico dell’Alto Salento Silvio Laddomada, presente sul sito della Federazione Speleologica Pugliese.
V.S.
«Grande
riscontro a livello regionale dell’iniziativa promossa dal Centro Speleologico
dell’Alto Salento di Martina Franca che sabato 5 gennaio, in occasione del 150°
anniversario della morte di Pasquale Romano, figura leggendaria
dell’insorgenza legittimista meridionale, ha inaugurato una lapide
memoriale collocata all’ingresso sulla parete esterna della famosa caverna dove
nel 1862, in una riunione segreta, l’ex sergente dell’esercito borbonico
Pasquale Domenico Romano fu destinato al comando di una formazione di briganti
composta da circa 200 uomini. Sono oltre un centinaio le prenotazioni
pervenute in pochi giorni da tutta la Puglia ma anche dalla Basilicata e
Calabria per visitare nel mese di aprile la grotta.
All’evento
hanno partecipato circa 30 escursionisti ed è stato patrocinato dalla Regione
Puglia, grazie al contributo del presidente della giunta Nichi Vendola e del
presidente del consiglio regionale Onofrio Introna. Si ringrazia anche per il
patrocinio e le autorizzazioni l’assessore alla Cultura del Comune di Martina
Franca Antonio Scialpi, all’Ambiente Stefano Coletta, il direttore della
Riserva Naturale Regionale Bosco delle Pianelle Mandina e la Provincia di
Taranto e il Parco Terra delle Gravine. Un ringraziamento va infine al
consigliere regionale Francesco Laddomada, che ci ha accompagnati durante
l’escursione partecipando allo scoprimento e inaugurazione della lapide. Hanno
inoltre partecipato i rappresentanti delle associazioni Arca Promoter, Federazione
Speleologica Pugliese, Università Popolare Zeus di Taranto e il gruppo Ricerca
storica di Locorotondo.
Il
Centro Speleologico ha inoltre aderito al convegno storico presieduto
dallo scrittore Valentino Romano che si è svolto nel pomeriggio a Gioia del
Colle sul tema Il sergente Romano tra storia e leggenda. In questa
circostanza lo storico Mario Guagnano ha pubblicamente ringraziato il Centro
Speleologico di Martina Franca per l’interessante iniziativa contemporaneamente
effettuata alla caverna delle Pianelle.
L’iniziativa
del Centro Speleologico dell’Alto Salento, che culminerà a primavera nei giorni
1, 7, 14, 21, 25 e 28 aprile 2013 con il programma escursionistico Sui
sentieri dei briganti, ha come obiettivo quello di far conoscere una parte
del grande patrimonio carsico sotterraneo, epigeo e naturalistico che si
sviluppa all’interno delle Murge tarantine, dove nella roccia del periodo
cretaceo, formatasi circa 65 milioni di anni fa, si aprono profonde gravine e
decine di grotte e caverne immerse in una vegetazione straordinaria fatta anche
di querce secolari.
In
questi luoghi il nostro centro ha portato alla luce e segnalato alla
Soprintendenza Archeologica e ai ricercatori di istituti universitari numerosi
insediamenti preistorici in grotta. Si tratta di un’eredità culturale notevole
che ci auguriamo possa un giorno trovare un’adeguata valorizzazione e
collocazione museale.
Questo
paesaggio, con le sue caratteristiche impervie e selvagge, le misteriose
grotte, gli strapiombi, le “pentime” come quella denominata “Del Cavallo”, i
tortuosi sentieri facilmente raggiungibili dal “Tratturello Martinese”,
antichissima e lunga “via erbosa” di transumanza, come l’ha definì lo storico
Italo Palasciano, sono stati i luoghi prediletti non solo degli antichi
cacciatori paleolitici, i luoghi di culto dei neolitici e delle genti dell’età
dei metalli ma anche il vero Regno dei briganti, sia di quelli
preunitari che delle bande legittimiste come quella del Sergente Romano.
La
riscoperta di questi luoghi, insieme al loro ricco patrimonio ecomuseale
(masserie, jazzi, trulli, neviere, trappeti, cappelle, tratturi ecc), potrebbe
favorire un turismo outdoor finora poco sviluppato e ancora non adeguatamente
incentivato».
(fonte Centro
Speleologico dell’Alto Salento - Federazione Speleologica Pugliese)