Un altro incredibile provvedimento viene licenziato da un ente, il Consiglio comunale delle Isole Tremiti, in spregio alla tutela dell'area protetta e della avifauna che nelle sue rotte vi soggiorna temporaneamente. A proposito pubblichiamo un comunicato del WWF Puglia.
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Isole Tremiti - Foto google.com |
Non
più tardi di due mesi fa il WWF Puglia, con un esposto indirizzato al Parco del
Gargano, al Corpo Forestale, al Ministero dell'Ambiente, alla Procura della
Repubblica di Foggia e alla Regione Puglia, aveva denunciato continui atti di
bracconaggio sulle isole Tremiti che venivano perpetrati impunemente e alla
luce del sole senza che nessuno degli organi preposti al controllo
intervenisse.
Durante
i monitoraggi faunistici che il WWF svolge nell'area, gli spari erano stati
sentiti, al primo mattino e al tramonto, provenire principalmente dalla parte
più alta dell’Isola di San Domino, il Colle dell’Eremita, e da quella vicina al
faro. In alcune occasioni gli attivisti del WWF avevano addirittura intravisto
i bracconieri intenti a spostarsi a piedi lungo i sentieri di San Domino.
Oggi
arriva la risposta agghiacciante del sindaco e del Consiglio comunale: il
bracconaggio nelle Diomedee viene di fatto legalizzato. All'unanimità, infatti,
l'assemblea comunale ha chiesto l'istituzione di due riserve di caccia per i
residenti: una sull'isola di San Domino, l'altra sull'isola di San Nicola. Dopo
la denuncia del WWF dunque, invece di reprimere quel triste fenomeno, ecco
arrivare il velleitario tentativo del Consiglio comunale di legalizzare ciò che
legale non è, confermando implicitamente che amministratori e oppositori
conoscono e accettano il bracconaggio in atto nell'arcipelago.
La
decisione dell'assise tremitese appare gravissima se si ricorda che la caccia
alle isole Tremiti è vietata dal 1995. Con l'istituzione del Parco, infatti, è
stato introdotto il divieto di cattura, uccisione, danneggiamento e disturbo
delle specie animali stabilito dall'art. 11 della legge quadro sulle aree
protette, vigente sull'intero territorio del Parco Nazionale del Gargano a cui
le isole Tremiti appartengono. Non può essere quindi una deliberazione di Consiglio comunale a consentire l'istituzione di aree di caccia nell'arcipelago.
In
un intervista al giornalista Sergio De Nicola di RaiTre il sindaco Antonio
Fentini delle Tremiti, visibilmente infastidito dall'attenzione suscitata dal
provvedimento comunale, ha affermato «due aree contigue per poter andare a
caccia o con la scusa di poterci andare per fare la passeggiata perché ormai
non ci sta più niente. Una caccia autogestita solo per gli isolani, che saranno
una quindicina, non credo che possono distruggere la fauna».
In
realtà, evidenzia il WWF, come tutte le isole del Mediterraneo, le Tremiti
rappresentano dei passaggi obbligati per le migrazioni dell'avifauna tra
l'Europa e l'Africa o l'Italia e i Balcani. Per questo la caccia nelle isole
rappresenta prima di tutto una bestialità scientifica oltre che una minaccia
per gli stessi turisti.
«Le
isole Tremiti sono un patrimonio mondiale di proprietà di tutti e non solo dei
tremitesi che, semmai, hanno un dovere in più: quello di preservarle per
trasmetterle intatte alle future generazioni – dichiara Carlo Fierro presidente
del WWF Foggia –. Invece di impiegare tempo prezioso con deliberazioni
inammissibili, l'amministrazione comunale farebbe bene ad occuparsi di
questioni più urgenti e importanti che oggi incidono negativamente sull'appeal
turistico delle isole, come il recupero dell'enorme patrimonio
storico-architettonico che cade a pezzi o come la gestione dei rifiuti che è
totalmente inadeguata, tanto per fare due esempi. Dalle Istituzioni, in
particolare Ministero dell'Ambiente, Parco del Gargano e Regione Puglia, ci
aspettiamo un pronto intervento per contrastare la delibera consiliare che ha
chiesto l'istituzione delle due riserve di caccia e dal Corpo Forestale dello
Stato un deciso intervento per fermare il
bracconaggio nell'arcipelago che costituisce anche una seria minaccia
per coloro che, ignari del pericolo, percorrono i sentieri delle isole. Deve
essere infatti chiaro a tutti che, anche dopo l'adozione della delibera,
l'esercizio della caccia alle Tremiti continua a rimanere un reato».
«Con
l'insediamento della nuova amministrazione – conclude Matteo Orsino vicepresidente del WWF Puglia – avevamo
sperato in un cambio di rotta del Comune tremitese, già pesantemente provato
dall'abusivismo edilizio e dal bracconaggio. Dobbiamo purtroppo prendere atto
che si è invece tornati alla solita tiritera contro il Parco, accusato di
portare solo vincoli senza sviluppo. Gli amministratori tremitesi dovrebbero
però riconoscere che i vincoli sono utili anche a loro, come si sta dimostrando
per la vicenda delle ricerche petrolifere in Adriatico, e dovrebbero iniziare
ad interrogarsi sulle loro responsabilità circa il mancato sviluppo di cui si
lamentano».