venerdì 14 maggio 2021

Conversazioni. Franco racconta la sua Olanda: tolleranza e sostenibilità nel quotidiano di un paesaggista

a cura di Vito Stano

La seconda conversazione la facciamo con Franco, un caro amico di Cassano delle Murge, attualmente residente ad Amsterdam, dove vive e lavora da qualche anno. Ne seguiranno altre in giro per il Vecchio Continente. Stay tuned.

Questo scambio di battute voglio farlo iniziare dalla frase finale con cui Franco ha chiuso la conversazione. «Esplorare è la cosa più bella del mondo, come diceva Lucio Battisti ‘avere nelle scarpe la voglia di andare, avere negli occhi la voglia di guardare. Solo amore’».

Chi è Franco Carrasso, come mai vivi in Olanda? Da quanto tempo vivi e in che città vivi? Perché hai scelto l’Olanda, c’erano ragioni particolari o hai seguito qualcuno che era già lì?
Sono un architetto del paesaggio, cassanese di origine mi sono spostato prima a Milano, poi qui in Olanda per studiare architettura, architettura del paesaggio e coltivare la mia passione per l'arte. Vivo ad Amsterdam da 7 anni, sono venuto qui per frequentare il master all'Accademia di Architettura di Amsterdam, un ottima scuola per la mia disciplina. Il motivo principale per aver scelto Amsterdam è stata appunto l'accademia che mi ha dato la possibilità di lavorare nel settore durante gli anni di studio.

Com’è la vita dal punto di vista economico e professionale?
In Olanda la professione del paesaggista è vista come una professione a se, nessuno si improvvisa paesaggista almeno che non abbia esperienza alla spalle. Questo modo di fare porta ad avere dei progetti ben eseguiti con un attenzione particolare alle esigenze dell'aera di progetto in relazione al contesto.
Economicamente qui si vive bene, le retribuzioni sono giuste per il lavoro eseguito e sopratutto c'è molta possibilità di crescita, anche per gente sotto i trent'anni, basta voler lavorare e le responsabilità arrivano. 
Attualmente lavoro in uno studio di Amsterdam che si occupa di architettura, urbanistica e paesaggismo. Sono stato formato come un designer, inteso come progettista e adesso sto sviluppando altri prodotti, con l'idea di diventare indipendente.

La vita sociale è ricca o sconti la condizione del migrante? Frequenti altri italiani lì? Come definiresti il tuo livello di integrazione nella comunità di residenza?
Gli olandesi sono molto diversi da noi italiani, il loro modo di avere vita sociale è un po diverso, sono troppo organizzati anche nella vita privata cosa che a volte porta a una perdita di spontaneità che, nel mio caso, non funziona.
Frequento molti italiani, la comunità qui è abbastanza estesa ma ciò non toglie che ho un sacco di amici di nazionalità diverse, expat per la maggiore. Poi, Amsterdam è una città multietnica, al contrario del resto dell'Olanda e ciò ci dà la possibilità di esplorare le culture.

Parli la lingua del posto o comunichi in inglese? 
Parlo Inglese.

La comunità italiana è presente e visibile come in altri Paesi europei?
Decisamente sì; gli italiani ad Amsterdam sono moltissimi, capita di incontrarne talmente tanti che, a volte, si rischia di perdere quella complicità che, generalmente, si ha con i connazionali all'estero.

Alcuni anni fa ho visitato la capitale Amsterdam, tu che ci vivi puoi rappresentare il fenomeno delle biciclette?
Le bici sono il mezzo di trasporto più sensato per una città che non è una metropoli. L'utilizzo della macchina ha troppi aspetti negativi, troppo tempo per gli spostamenti, troppo tempo per trovare parcheggio ma sopratutto troppo inquinamento! Con la bici si può essere dall'altra parte della città in quaranta minuti, le infrastrutture sono perfette, si può arrivare ovunque in tempi ridotti. Quindi: non inquino, faccio sport e mi diverto, penso (e spero) di non perdere mai questa abitudine.

Amsterdam è più olandese o più europea?
Amsterdam è una capitale europea, come tale ha delle caratteristiche tipiche della nazione in cui si sviluppa ma anche molte diversità. In primis il numero di persone, è una città estremamente densa quindi diversificata. Più culture si incontrano e io penso che questo sia la base di un mondo sano.

L’Olanda è famosa per la sua politica di tolleranza nei confronti del commercio di droghe nei coffe shop e per la prostituzione legale. Vivendo ad Amsterdam come valuti il fenomeno? E pensando alla situazione italiana (magari a Milano che conosci bene), pensi che la politica olandese rispetto alle droghe e alla prostituzione porterebbe dei vantaggi al nostro Paese?
La vendita di droghe leggere e la prostituzione sono due dei maggiori introiti delle mafie, anche uno stolto capirebbe che tassandole i soldi che ora vanno alle mafie entrerebbero nelle tasche dello Stato. I vizi fanno parte dell'uomo, proibire qualcosa come l'erba e tenere monopolizzati i tabacchi è una cosa insensata. Ogni uomo e ogni donna dovrebbe essere libero di vivere la propria vita secondo i propri canoni.

Come vedi la situazione italiana da lì su?
Mi sono distaccato molto da certe dinamiche, politiche e sociali italiane, mi intristisce vedere certa gente in tv e sui giornali e quindi a volte li evito. Ho sviluppato invece un particolare interesse per tutte quelle cose che ho sempre dato per scontato vivendo in Italia. Il nostro Paese è una meraviglia dal punto di vista paesaggistico e umano. Vivere l'Italia è una cosa bellissima che mi manca sempre.

Pensi che ritornerai in Italia prima o poi? E se si, nel tuo paese d’origine o in un'altra regione?
Penso di sì, ci sono delle cose che mi mancano troppo. Non so quando, ma tornerò. Non penso di tornare nel mio paese perché professionalmente sarebbe troppo compromettente ma penso di avvicinarmi. Mi piace pensare che tornerò, ma vivo alla giornata. Vedremo.

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