La
politica locale torna in aula. Dopo le festività natalizie la macchina
amministrativa riprende la sua corsa con una convocazione straordinaria del
consiglio comunale per oggi pomeriggio alle 18,30. Unico punto all'ordine del
giorno è la nomina del revisore dei conti unico. Sostanzialmente si tratta di
ratificare il nome emerso dall'estrazione effettuata in Prefettura, come prescrive la norma. Dunque la scelta del
revisore per estrazione porterà al comune di Cassano delle Murge il dott.
Giovanni Francesco Conte di Gallipoli, fortunato estratto tra tre candidati.
Il
dott. Giovanni Francesco Conte prenderà il posto (ricoperto fino alla naturale
scadenza di tre anni dalla nomina) dal dott. Cosimo D'Ambrosio di Cassano delle Murge, nominato dal Consiglio
comunale con provvedimento n.45 del 12 novembre 2009.
Ma cosa fa il revisore dei conti?
«Ha
il compito di garantire – si legge sul sito del Comune – che l'attività amministrativa sia conforme agli
obiettivi stabiliti dalla legge. Quindi esso esercita la vigilanza sulla
regolarità contabile, economica e finanziaria della gestione del comune e delle
istituzioni, verificando la legittimità delle spese e l’esatta riscossione
delle entrate. Redige un'apposita relazione che accompagna la proposta di
deliberazione del bilancio preventivo e del rendiconto».
La novità dunque imposta dal legislatore è che a vigilare e certificare i conti dell'ente non sia un revisore dei conti scelto dalla maggioranza politica, ma un esterno estratto a sorte da una rosa di professionisti. Da ciò si desume che la ratio che abbia ispirato il legislatore sia stata quella di garantire la maggiore trasparenza possibile rispetto ad una nomina cruciale per la vita amministrativo-politica di un ente. Questo non vuol dire, nella maniera più assoluta, che coloro che hanno operato da "nominati" abbiano lavorato male. Però in questa Italia di corrotti e corruttori è sempre meglio che certe scelte (che comportano anche retribuzioni medio-alte) abbiano una natura casuale (sempre all'interno di un ventaglio curriculare che rispecchi le necessità del caso) anziché nominale.
Sarà anche un po' populista, perché non è bello dubitare dell'onestà o delle reali capacità del singolo, ma i tempi sono cupi e le scelte devono necessariamente essere drastiche.
17.01.2013
Vito Stano