Da sempre la nostra attenzione è rivolta alle campagne che circondano l'abitato che caratterizzano questa zona. Da sempre abbiamo denunciato, scrivendo e fotografando, lo scempio dello sversamento di rifiuti, anche tossici, nelle campagne della Murgia. Quindi fisiologicamente assumiamo come nostra la battaglia di persone che non conosciamo, ma che si battono per i nostri stessi ideali-obiettivi: tutelare l'ambiente in cui viviamo e tutelare la salute dei cittadini che abitano quei luoghi.
«La Camorra ha sversato per anni tonnellate di rifiuti tossici
nelle campagne di molte province campane e non solo. Migliaia sono le persone che si ammalano e muoiono per aver
ingerito cibi contaminati dalle acque di falda di queste zone».
Con queste parole Emanuele Abbate ha lanciato una petizione sul sito www.charge.org. Abbate vive a pochi chilometri da Caserta, dove lavora come insegnante di grafica pubblicitaria in una scuola superiore e proprio insieme ai suoi alunni conduce un laboratorio di comunicazione sociale grazie al quale produce manifesti dedicati alla lotta contro la
criminalità organizzata. Caserta è infatti una delle tante realtà dilaniate
dall'ecomafia e dal traffico dei rifiuti e le campagne sono spesso
oggetto di sversamenti abusivi da parte delle organizzazioni criminali.
Con questa petizione lanciata in rete si cerca si sensibilizzare le istituzioni statali. Abbate chiede soltanto una «firma per chiedere ai Ministeri dell'Interno,
delle Politiche Agricole e dell'Ambiente di destinare le aree insistenti sulle
falde acquifere compromesse alle sole colture non alimentari come canapa,
sugherete, faggete per la produzione di carta e
qualsiasi altra coltivazione compatibile con il clima del territorio.
L'introduzione di questo limite servirà a salvare
in futuro molte vite umane, che inconsapevolmente acquistano e
consumano prodotti ortofrutticoli provenienti da coltivazioni attigue a
discariche abusive, irrigate con l'acqua di falde irreversibilmente
contaminate.La norma potrà inoltre agire da deterrente nei confronti di chi,
dietro offerta di denaro, accetterà di ospitare sui propri terreni nuove
discariche abusive».
18.01.2013
Vito Stano