lunedì 20 gennaio 2014

Lavoro precario. La campagna per dire basta allo sfruttamento dei free lance

L'altro ieri ho ho aperto la casella postale e ci ho trovato un video che parlava anche di me. Il video che devo ammettere mi ha fatto davvero incazzare, è uno spot ironico, utile a far riflettere coloro i quali credono che fare lavori come il giornalista, il grafico, il fotografo, il videomaker e altri ancora sia un passatempo per sfigati e non un lavoro che merita di essere gratificato nella giusta misura. 

Qualche ora fa invece ho intercettato una petizione, indirizzata al presidente del Consiglio Enrico Letta, al segretario del Partito Democratico Matteo Renzi e  al ministro del lavoro e delle politiche sociali Enrico Giovannini e naturalmente a tutti i lavoratori free-lance che operano nel campi di comunicazione, spettacolo, televisione e nuovi media. Questa raccolta firme on line mira a coinvolgere il potere decisionale nella battaglia contro lo sfruttamento dei lavoratori free lance.

"La simpatica campagna #coglioneNo del collettivo ZERO - si legge nella pagina dedicata alla petizione - ha portato alla luce alcune serie problematiche che affliggono il mondo dei creativi free lance. Lavoro non retribuito, precariato e sfruttamento sono parole che rimbalzano continuamente nelle teste di questa categoria di giovani lavoratori. Per questo chiediamo un intervento serio e deciso da parte delle istituzioni! Firmiamo per sollecitare le istituzioni a stabilire un protocollo di norme che possa entrare in vigore immediatamente e tutelare tutti i lavoratori che subiscono angherie e umiliazioni quotidiane". Questo l'appello dei promotori. E anche quello del sottoscritto.

20.01.2014
Vito Stano

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