lunedì 16 marzo 2020

Solidarietà ai tempi del coronavirus: si attendono rifornimenti dalla Cina

di Vito Stano

Il tempo che è intercorso tra stare allerta sui social (e durante le poche uscite consentite per lo stretto necessario) e l'attimo in cui è circolata la notizia del primo cassanese colpito da Covid-19 è stato breve ma non troppo. Abbiamo sospettato dell'Altro che incrociavamo al caseificio o in farmacia durante i giorni precedenti. Poi è partita la gara su fb e wapp per indagare e divulgare il nome (alcuni hanno ricevuto da contatti fuori Cassano anche la foto). 

Bene e ora? Pensateci se le Asl sono responsabili del coordinamento ci sarà una ragione: intanto la privacy ai tempi del coronavirus è un concetto quasi del tutto vuoto, vista la quantità di informazioni che stiamo (più o meno tutti) condividendo sulle piattaforme sociali. Ma c'è una differenza tra quello che decidiamo di condividere e quello che vorremmo sapere: c'è la sofferenza di una famiglia, che si ritrova un suo componente affetto dal virus (solo come tutti coloro che ne stanno affrontando le conseguenze in uno dei tanti ospedali attrezzati); per non dire quanto certamente sia in pena lo sfortunato al pensiero di averlo trasmesso involontariamente ad altri. 

Pensate che le strutture preposte non sono capaci? Se è così sostituitevi a loro: nel carico di responsabilità che stanno sopportando. E ancora, immaginate che nelle provincie più colpite i sani avessero chiesto al sindaco o a coloro che ne avessero contezza i nomi degli infermi. Difficile immaginarlo vero? Avrebbero dovuto affiggere manifesti grandi sei metri per tre. E forse non sarebbero bastati. Ricordate che la migliore azione da compiere è stare in casa. E per tutti coloro che per forza maggiore sono costretti a proseguire la normale attività lavorativa, ebbene sappiate che avete la solidarietà di tutti noi che purtroppo (e per fortuna) siamo barricati entro le mura domestiche. 

Sappiate tra l'altro che per difendersi dal contagio occorrono i D(ispositivi) di P(rotezione) I(ndividuale), poiché sapere il nome del contagiato non ci metterà al riparo ma appagherà soltanto la sete della massa informe di linciare il diverso.

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